Austria. Chiamiamo le cose con il loro nome: i nazionalsocialisti si sono ripresi un posto in Europa
Lo hanno fatto partendo dall’Austria e con il consenso popolare. Cioè, democraticamente. In un Paese apparentemente minore per questioni militari, si sono presi, alla fine di una trattativa condotta con abilità e fermezza, il Ministero della Guerra/Difesa abbinato a quello dell’Interno. Bingo! Come già avevano fatto i berlusconiani mettendo un criminale come Cesare Previti alla Difesa o un altro criminale come Claudio Scajola all’Interno. La differenza è che i nazisti austriaci non sono motivati da fame affaristica ma dal sogno di una nuova Alba Dorata. Si dice secondo i sondaggi basati sul 50% degli aventi diritto al voto, che la destra sta per vincere le elezioni di primavera 2018. Temo che la diga a cinque stelle, guidata senza strumenti culturali adeguati a questa complessità emergente, possa non essere sufficiente. Se non farà irruzione almeno un’altro 15% degli italiani con diritto di voto che oggi si astengono, con l’attuale legge, i fascionazisti/affaristico-criminali, torneranno al potere anche in Italia.
Il blocco politico-culturale centro europeo (dal Tirolo, passando per Vienna, finendo a Budapest) ha di che esultare e fare progetti di ulteriore espansione. Il bel risultato, dovuto ad una pluralità di fattori geopolitici, lo sottolineo, è di natura prettamente culturale e lo dobbiamo a utili idioti di destra, di centro e di sinistra che, invece di tenere la testa sulle complessità insorgenti sul Pianeta (primo fra tutti i prevedibili e previsti flussi migratori), hanno accettato il gioco giocato dell’oblio o, al massimo, si sono accontentati della ritualità della memoria, ripiegando sul botteghino di qualche allestimento museale. Qualche volta (come era successo in passato prima delle leggi razziali) strizzando l’occhio a questi massoni sanguinari. Immaginate che in questa Repubblica di vigliacchi immemori, si ipotizza di passare la spugna sulla viltà dei Savoia. E questo lo vogliono fare mentre è difficile/impossibile far riflettere i giovani sulla oscenità di una Europa dei re e delle regine. Come denuncio, in solitudine, da anni.
Geograficamente ho indicato il Tirolo. In realtà parto da una località, in Sud Tirolo, territorio che formalmente è Italia. Terra di montagna bellissima e da lì, per prendere il toro per le corna, inizio il post. A cerchi concentrici, come sono avvezzo. Anzi, questa volta i cerchi sono più ampi del solito, tanto da essere iniziati alcuni post addietro ed in particolare quello intitolato OBAMA DA DELL’HITLER A TRUMP. SIAMO AD UN CAMBIO DI PASSO? VICEVERSA, VEDIAMO DI DARCI UNA MOSSA! dove cominciavo a parlare di ambienti culturali che, vedremo se mi sbaglio, stanno, quotidianamente, tessendo la rete nera. Che si chiamino, in Italia, Casa Pound o la rivale “Forza Nuova”, che i protagonisti siano il disgustoso amorale Mario Borghezio o piuttosto il non ancora morto Stefano delle Chiaie.
Me ne vado dalle parti di un castello sud tirolese, quello di Taufers, e mi calo nel mondo occulto che ha saputo, con abilità sapienziale, evocare il fantasma nazista. Non dico, a scanso equivoci, che in quella dimora monumentale qualcuno ha tramato o stia tramando. Dico che da qualche parte dovevo partire e che, per dare spunti di riflessione, parto da certezze di comportamenti tenuti in passato. Ho preso banalmente spunto dal fatto che in quel castello c’era passato Evola in veste di cacciatore di fantasmi. Se penso che dopo oltre 80 anni qualcuno, ispirandosi ad ideologia, anche evoliana, vuole assumere la guida del mio Paese, non so se ridere o piangere. Sempre immaginandomi Evola nella veste di “ghostbuster”. Un vero film comico/tragico. Cominciamo ad ammettere che per riuscire nell’esperimento spiritistico, psicodinamico, di vera ricerca psichica ci sono volute abilità insospettabili in quei quattro ragazzotti con la testa rasata. Ma noi che non ci siamo mai fatti ingannare dalle “ammuine” distraenti, stiamo partendo alla ricerca di chi, cresciuto nella lettura di testi capaci di delineare un caledoscopio suggestivo, oggi in Italia (almeno cerchiamo di capire questo) dirige occultamente i passi salienti del grande ritorno. Certamente il regista ha letto Evola, Guénon, Meyrink, Steiner, Dubant, Castelot, De Rachewiltz e ama Pound, già segretario di W.B. Yeats, il massone occultista irlandese.
“La più bella serata della mia vita“, recitava il titolo di un film di Ettore Scola, con Alberto Sordi. Film girato grazie alla sceneggiatura basata su un racconto di Friedrich Dürrenmatt. Ma non del lavoro cinematografico vi volevo parlare ma di come si mormori, da decenni, di un fantasma che dovrebbe abitare in quel bellissimo maniero sud tirolese dove in parte fu girato il film.
“Nel 1948 fui ospite nel castello di Taufers (Campo Tures) in Val Pusteria e la figlia del proprietario del maniero, Eva K., mi raccontò come, prima della guerra, Evola (proprio quel Julius Evola! ndr.) fosse stato invitato per investigare gli strani fenomeni che avevano luogo in una sala del castello, ove, in certe epoche, un filatoio si metteva a filare da solo, mosso – secondo la leggenda – dalla mano invisibile di una fanciulla morta tragicamente secoli prima: la presenza di Evola, quella notte a Taufers, sembra aver agito da catalizzatore e i fenomeni come quello accennato, con l’aggiunta di spostamento di quadri e di altri oggetti, si produssero con un’intensità mai verificata in precedenza”. Così scriveva un personaggio altrettanto complesso (intendendo oltre a Julius Evola che ancora oggi influenza con i suoi pensieri ambienti della destra estrema) quale il celebre egittologo Boris de Rachewiltz, nel suo ricordo di Evola (Uno “Kshatriya” nell’Era del Lupo) raccolto nel volume collettaneo, a cura di Gianfranco de Turris, altro intellettuale specialista di fatti misteriosi se non fantascientifici che certamente ha fortemente influenzato, negli anni ’70-’80, la destra politica italiana, autore del volume Testimonianze su Evola ed. Mediterranee, Roma 1973. Di quelle esperienze tirolesi (scrivo di queste cose per invitarvi a riflettere su mondi occultisti che poi, legati tra di loro, generano, oltre che stupidaggini e quindi sarebbe poco male, anche visoni parapolitiche oltre che parapsicologiche o, semplicemente, paracule ndr) che lo videro nelle inconsuete vesti di “cacciatore di fantasmi”, lo stesso filosofo aveva narrato in un articolo apparso sul periodico napoletano “Mondo Occulto”, nel numero di Maggio-Giugno 1935.
Questi riferimenti accurati sono presi da un fascicolo edito dai Libri del Graal che vi fornisce uno spaccato di quanta attenzione alcuni ambienti culturali mettono nella lettura di questi comportamenti e queste vicende biografiche ed intellettuali. Non fornisco altri dettagli perché non è di questo mondo occulto che voglio scrivere. Mondo occulto e di occultisti che comunque esiste e che si ritrova nella vasta galassia massonica dal “cuore nero” che in alcun modo va sottovalutato per le influenze che ancora determina nella comunità nazionale e internazionale. Prima fra tutte quella austriaca. Come vedete ci sono arrivato. Quando vi andasse di cercare legami e contaminazioni trovereste Ezra Pound, legato a Boris de Rachewiltz; questi, a sua volta, legato ad Evola, come detto; Pound a W.B. Yeats di cui fu, come già detto, segretario; Boris de Rachewiltz cognato di Pound e potrei continuare per metri lineari conducendovi nel labirinto dei riferimenti culturali nazionalsocialisti, massonici, occultisti. Immaginate in mano a chi state. Perché che stiate per cadere in mano a questi, ormai è certo.
Oreste Grani/Leo Rugens
È certo sì, a giudicare dal proliferare di certi siti web che a me appaiono demenziali, ma che, sebbene si stenti a crederlo, hanno un loro seguito.
Ritengo che il tizio che da qualche tempo fa incursioni sgradevoli nel blog sia uno degli animatori di quest’altro (qui un esempio di testo)
https://lenottidiagarthi.wordpress.com/2021/01/21/il-grimorio-di-odenwald-66/
Abile nel mascherarsi dietro nickname (con foto femminili) che appaiono in siti di compra-vendita di oggetti e connesso ad una serie di blog letterari (varia umanità con desiderio di esprimersi scrivendo, con esiti a volte interessanti ed altre meno), alcuni dei quali privi di informazioni sul gestore del sito, utilizza anche omonimie che portano fuori strada. Una di queste strade, in ogni caso, conduce ad una birreria in via Angelo Emo, nella cui pagina Facebook alcuni commenti inneggiano, pur se in modo goliardico, al Walhalla.
Il sito del nemico dell’azoto (e della sua compagna) è altra cosa. Lei viene da Lotta Continua, come immagino già sappiate; lui dalla redazione del Giornale di Montanelli (sospetto che sappiate già anche questo). Insomma, due vecchie volpi.
Il tizio/i dell’altro sito è più giovane e meno esperto/i, ma penso che abbia una qualche relazione con la coppia di cui sopra, perché è da lì che attinge le notizie disinformanti. Mi sembra di riconoscerlo nei commenti (vedi post sull’azoto), dove utilizza il nickname Anonimo.
Ritengo che il testo costituzionale delirante non sia farina del sacco delle due vecchie volpi, ma dei due (o uno?) giovani, per le assonanze con una serie di testi contenuti nel blog linkato.
Al momento non ho trovato collegamenti diretti con la rete di siti web di Adinolfi, ma le tematiche sono quelle, solo trattate in modo più “culturale”. Invece, questa seconda rete (pur se non dichiarata tale, diversamente dall’altra) si rivolge ad un pubblico più grezzo.
In particolare, il personaggio che scrive qui e sul suo blog, a giudicare dai pochi riferimenti personali dei testi, è una persona un po’ maniacale (il blog sembra organizzato in modo da consentire l’evidenziazione di coincidenze tra le date di eventi diversi) e molto isolata, originaria di Bologna ma che lavora (fa il grafico e, all’occorrenza, il tatuatore) a Roma (zona Ottavia), come si deduce dalle foto sul blog, in cui le condizioni metereologiche corrispondono a quelle reali. Stranamente il suo nickname è lo stesso di un restauratore di dipinti del Centro di Restauro di Venaria Reale (dove, per coincidenza, Marcello De Angelis ha presentato una sua iniziativa) che ha lo stesso nome e cognome del grafico tatuatore, ma non si capisce come possa essere la stessa persona perché il tatuatore sta a Roma e ciò è testimoniato dalle foto.
In ogni caso, a questo personaggio sono risalita perché era un frequentatore (ed anche alcuni che lo seguono) del blog di Aldo Anghessa.
Quello che mi chiedo è perché abbia scelto proprio questo sito per “esternare”.
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Qui il Centro Studi di Adinolfi, su famiglia ed educazione
https://www.centrostudipolaris.eu/2022/06/02/famiglia-crisi-o-trasformazione-idee-per-un-superamento-con-verticalita/
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Cuculo è notoriamente la campionessa (almeno d’Europa) della caccia ai furbetti del web. Cuculo si chiede perché mai si arrivi a scelgiere proprio l’anziano (sono dieci anni che resistiamo) blog Leo Rugens. Esterna su questo sito elettronico perché (questo ritengo) Leo Rugens, per più e diversi motivi, tutte le sante mattine, viene letto da molti addetti ai lavori che decidono o meno di inserire nei “mattinali” (anche delle Agenzie) quanto veicoliamo. inserirsi è una forma di disinformnazione/informazione parassitaria che ha un suo perché. Come ha un perché il fatto che il sottoscritto
faccia il fesso. Grazie a Cuculo che definire vigile è una semplificazione quasi offensiva per la mia dolce amica.
Oreste
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Ciao, dolcissimo Leone!
Che fai il fesso l’avevo capito ☺️. E non credo che siano fessi nemmeno i lettori (quelli che leggono ogni mattina).
Fammi capire se preferisci che faccia la tonta anche io o se vuoi che tenti qualche provocazione (se non è il caso, censurami). Comincio a notare, in ogni caso, un certo nervosismo.
Tra l’altro, per una qualche assonanza tematica (ad esempio, la croce templare), mi era venuto in mente di cercare (riguardo alla coppia di vecchie volpi) anche sulla strana agenzia di stampa dove ogni tanto scrive la figlia della ben nota signora che tante sofferenze ha inflitto ad un amico lettore. Però non ho trovato niente.
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