Oggi è già il 5 marzo 2018 e quello che scrivo non è fantapolitica
Il M5S – senza ombra di dubbio alcuno – dopo il partito degli astenuti, è il vincitore delle elezioni appena tenutesi. Come abbiamo sempre scritto, con i bari non si gioca per cui propongo di stropicciarsene di coalizioni o trucchi del genere, frutto di una legge a suo tempo ideata e votata da un Parlamento composto, non lo dimentichiamo, anch’esso artificiosamente, grazie ad un’altra legge truffaldina.
L’incarico va dato a Luigi Di Maio, come va di moda dire, senza se e senza ma! A tentativi non riusciti, vedremo il da farsi. Che nessuno provi a rimuovere questo 26% (o più?) che, sommato agli astenuti, altro 34% (o più?), costituisce la netta maggioranza degli aventi diritto al voto: 60% (o più?). Non si consegna il Paese ad una minoranza messa su da un malfattore, pagatore accertato del pizzo alla mafia ne, tantomeno, nuovamente ad un tecnico voluto dalla BCE. Ora che la Lega, sia pur di poco (mi sono sbagliato nella previsione e mi scuso con i miei lettori), ha sorpassato Forza Italia, direi di non sottovalutare l’influenza, in tale caravan serraglio di destra, di figure apparentemente folcloristiche come Mario Borghezio. Apparentemente ridicole ma sostanzialmente eversive.
Al massimo, come si è visto in altri casi europei, non si insedia un governo e, prima di ogni altra cosa (peggio di come siete stati governati non potrete esserlo in una transizione anche se fosse lunga), si vota nuovamente. Quello che non è giusto (capite cosa scrivo?) e che un criminale di cui sappiamo già tutto e di cui si ipotizzano connivenze con gli stragisti del biennio ’92-’93, si organizzi nuovamente la sua di transizione, quella della sua famiglia e dei suoi accoliti. Nel suo caso anche una morte “serena”.
Basterebbe – ricordando che la politica estera è tutto – immaginare (ma noi non stiamo immaginando) che un altro pregiudicato come Paolo Romani (proprio quello del peculato accertato in modo definitivo) pretende di fare il Ministro degli Esteri, in quel governo che Mattarella potrebbe decidere di affidare alla Coalizione di Destra. Così dopo aver avuto, grazie alle connivenze e le scelte di Berlusconi (il grande conoscitore di uomini!) ministri come Cesare Previti (arrestato), Claudio Scajola (arrestato), Giancarlo Galan (arrestato), Gianfranco Fini (catturando) dovremo solo che aspettare per fare un’altra figura di merda con l’uomo che inventò Colpo Grosso e le donne da spogliare. Di questi tempi (non mi sembra che vada di moda essere stati personaggi che portavano pochissimo rispetto alle donne e alle artiste in particolare!), visto la sessualità iperattiva di un tempo (oggi ha settant’anni!) del parlamentare forzaitaliota, ci manca alla Farnesina uno che potrebbe essere stato a suo tempo (e riservatamente) fotografato con una vasta gamma di personaggi sessualmente, diciamo, diversamente orientati.
E come vedete non mi riferisco alla sola Maurizia Paradiso, “uonna” intelligente e anticipatrice di non poche tendenze. Romani (parlo di lui perché pretenderebbe di essere la seconda carica del costituendo governo di destra e di fare anche politica estera per conto di Confalonieri, Berlusconi e famiglia dopo aver passato decenni a fare solo i loro interessi imprenditoriali nei confini del Paese. Romani ha solo è unicamente fatto i cazzi del suo padrone e complice. Romani ha solo attività, in sede di governo, riconducibili ad interesse privato, con l’aggravante che per fare gli interessi del padrone ha provocato danni all’innovazione tecnologica dell’Italia e quindi alla vostra sovranità. Romani è un altro esempio di come, una tale nomina, se Mattarella si distraesse, darebbe la botta definitiva alla credibilità internazionale della Nazione. Alcuni che non lo conoscono bene, dicono che si è fatto le ossa e si è formato alle complessità internazionali fin dal 1989 quando in Romania crollò il regime comunista. Qualcuno lo da come corrispondente di guerra durante i sette anni di scontro tra Iran e Iraq. Ascoltiamo cortesemente cosa sapesse dire durante la guerra che sconvolse la ex Jugoslavia.
Un ambasciatore americano (David H. Thorne) che in quel momento (2010) non poteva immaginare di essere un giorno letto nella sua sincera funzione di fonte per la sicurezza USA, lo descrive, nelle attività di governo e in un settore delicatissimo (le telecomunicazioni e i media), come una persona totalmente asservita agli interessi di Silvio Berlusconi e delle sue aziende. Nel descriverlo così delinea un veto, in quel momento e per il futuro, per Romani agli Esteri. Questo penso e questo scrivo. Ma forse presentando questa assurda richiesta (titolare della Farnesina, cioè tutto!), Paolo Romani, che ritiene di saper molto di molte cose, non sa come è, ancora oggi (a mio marginale e ininfluente giudizio), classificato, letto, ascoltato, monitorato a Via Veneto e dintorni. Non sto dicendo che questo dossierare sia cosa giusta (anche se, in questo caso, è giustissima!) ma il fatto che negli ambienti che ruotano intorno ad Arcore nessuno ne tenga conto, conferma la confusione mentale che ormai contraddistingue i signori che un tempo si sono sentiti padroni dell’Italia. Berlusconi, si è capito, ha pagato, oltre che la mafia (questo negli USA non sarebbe stato in fin dei conti gravissimo!), anche Arafat, capo dell’OLP e questo, a questi americani, stretti amici del Mossad, non credo che piaccia proprio. Romani è quello che è e, secondo i Servizi Segreti Statunitensi (e non solo la CIA quindi), è un vero tappetino prono agli interessi delle aziende berlusconiane. Non male per accreditarsi nelle importanti cancellerie del Pianeta. Nelle prelature vaticane che contano, i gesuiti vicini a Francesco, ci vuole poco a capirlo, li schifano entrambi, padrone e servo. Un vero disastro e stiamo parlando di quelli che si spacciano per esperti di cose complesse rispetto agli inesperti pentastellati. Gli americani, concludo, certo di quanto dico, hanno pertanto in archivio che Paolo Romani è una persona altamente inaffidabile per aver fatto, sempre e unicamente, i cazzi di Silvio Berlusconi e per uno stile di vita che non va per la maggiore in questo momento rispetto al “corpo delle donne”.
Oggi, 5 marzo 2018, senza paura, riprendendoci l’agibilità sostanziale delle istituzioni democratiche. Prepariamoci a respingere, con ogni mezzo, l’assalto degli amorali pronti a tutto pur di tornare a tiranneggiare. E, come si dice dei tiranni, per abbatterli, non si deve andare troppo per il sottile.
Oreste Grani/Leo Rugens
Buongiorno! Finalmente si parla di Romani come si deve. Grazie. Nicola Rinaldi
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Grazie a lei, caro Rinaldi, per aver apprezzato la “sfumatura,” chiamiamola così. In realtà avremo potuto scrivere pagine e pagine ma abbiamo altro a cui pensare. Buona giornata. Se può e se lo ritiene opportuno, faccia girare il post.
Grazie ancora.
O.G.
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Sorge una curiosità e un dubbio: questo David Thorne è lo stesso personaggio che wikipedia riporta essersi affiliato a quella confraternita famosa per essere la stessa dei Bush? Se si, come mai ricopriva ruoli sotto l’amministrazione del “democratico” Obama in barba alla manichea distinzione del globo terracqueo in progressisti e reazionari? E ancora prima di,giustamente, conoscere i protagonisti del sistema-italia(luna),non sarebbe,essendo la politica estera tutto,incominciare a studiare prima personaggi del sistema-nato(dito),sempre però con un peso e una misura?
P.S.
A proposito di Kerry, tanto per fare un pò di rizomatica(scienza dei grafi la chiamano i professoroni) ,se non riporta il web una fake news dovrebbe essere stato il marito della sorella di Thorne,Ma questo Kerry è per caso quello che,recatosi nel paese con il piu’ forte esercito del mondo,appare in uno spassosissimo video su you tube dal titolo “Putin distrugge Kerry:nessuno ti porta la valigia”? Questo video, sebbene possa sembrare partigianesco, è uno splendido esempio di osint validated e di come le fake news(es. russiagate) siano invece una sotto-categoria dell’osif. Scusate l’off topic.
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Gennariello irrompe e sale in cattedra. Grazie. Il blog ha bisogno di queste “schiacciate” quando, sotto rete, alza la palla.
Buona giornata. Qui a Roma siamo innevati come raramente accade.
O.G.
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