La retata del 7 aprile (Negri, Scalzone, Piperno, altri) mise in ombra il delitto Pecorelli
Il 7 aprile 1979, la retata a Roma, Milano, Padova, Bologna ed altre città, per la vastità del numero degli arresti e per la complessità delle personalità politiche e culturale arrestate, mise oggettivamente in ombra il fresco (era avvenuto la sera del 20 marzo) “delitto Pecorelli”.
Difficile fare classifiche sull’importanza dei due eventi, ma certamente entrambi nodali per interpretare la fase e quanto successivamente accaduto.
Successivamente e prima. Anni che ancora vengono esplorati da decine di studiosi, giornalisti, appassionati di complessità.
La retata, col tempo, ha perso il suo fascino e sembra chiarita nei suoi passaggi salienti giudiziari. Non è così ma non me la sento di aprire un ragionamento su quegli arresti, sulla loro tempestività ed efficacia. Mi fermo solo sull’affermazione fatta in esordio del post: mise in ombra il delitto Pecorelli, che, da quel cono buio, non è mai in realtà uscito, tanto che formalmente nessuno ha pagato. Certamente (e mi scuso per questa strana sottolineatura) Carmine Pecorelli fu ucciso.
Per servire i miei lettori pubblico un validissima ricostruzione della fase politica in cui cadde il “7 aprile” rubandola ad una autorevole fonte aperta (Storicamente) che a sua volta vale la pena di conoscere.
Oreste Grani/Leo Rugens