Da questo momento si tratta di non temere nulla, se non la nostra viltà e quella della nostra gioventù
I ricchetti di LIBERO scoprono che abbiamo un debito pubblico in crescita permanete dopo che SILVIO BERLUSCONI ha governato questo Paese più a lungo di chiunque altro, se si escludono Mussolini e Giolitti, cioè 3.340 giorni.
Il debito è cresciuto a dismisura negli ultimi cinque lustri.
Così, dopo il disastro di Roma, ci vorrebbero passare le casse della Repubblica così come le hanno saccheggiate loro, lasciandoci strettamente sorvegliare dal capo dei grassatori partitocratici. Cioè il pagliaccio/criminale di Arcore. Eviterei di andare a fare le belle statuine stretti tra i grassatori del regime pregresso e i banchieri europei. Direi che senza fretta si deve mirare al 51%. Senza ingombranti compagni di strada.Oreste Grani. Oggi è 13 aprile 2018. Il post che potete rileggere era banalmente del 21 settembre 2013.
Nell’Italia dei misteri (Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Italicus, Stazione di Bologna, rapimento e morte di Aldo Moro, etc, etc.), da alcuni anni è comparso quello che chiamerò, il Mistero dei Misteri: perché dopo decenni di “tagli di spesa” ed aumenti di pressione fiscale, ci troviamo con il terzo debito pubblico del Mondo e con i nostri creditori che ci comandano a bacchetta?
Il trucco misterioso è che, ogni anno, da decenni, gli oligarchi partitocratici che ci governano, senza far vedere (avete letto bene?) né capire (avete letto bene?) niente a nessuno, discutono e approvano tagli di spesa che sono riferiti, sempre, agli andamenti “tendenziali” degli anni successivi. Si taglia, ad esempio, il 20% dell’aumento della spesa futura e non la cifra corrispondente alla spesa “vera”, in essere. È tutto un trucco. Non tagliano niente, perché tagliare corrisponderebbe a risanare, sia pur lentamente, la situazione della comunità ma a un prezzo…
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