“Romanzo Quirinale” 2 – Dove si annuncia un importante avvenimento

In un ormai celebre seppur recentissimo tweet il Presidente Donald Trump ha ricordato al mondo intero che è in corso una terribile guerra in Siria. Una guerra che potrebbe, se possibile, diventare ancor più tragica se arrivassero allo scontro diretto le maggiori potenze. Questa presa di coscienza collettiva ha attraversato anche l’Italia. Il Belpaese, però, è impegnato nella messa in scena dell’appassionante Romanzo Quirinale. Proprio in queste ore volge al termine l’Atto Secondo. Ogni osservatore si era persuaso che il precipitare della crisi siriana avrebbe impresso una accelerazione lunga la via che dovrebbe portare alla nascita di un nuovo governo. In realtà, si è avuta la rappresentazione plastica di un apparente stallo. Con un colpo di teatro il morente Berlusconi ha rotto l’unità della coalizione politica di cui fa parte esprimendo il suo sincero disprezzo per il m5s (per altro corrisposto). Tutto da rifare? Ci sarà un ulteriore giro di consultazioni? Sempre da twitter possiamo cogliere, forse, una possibile risposta a queste domande. L’autore è persona eccentrica e navigata ma più passano i giorni più credo che possa aver ragione:

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Una conferma circa la possibile concretizzazione dello scenario descritto nei richiamati cinguettii la si può rintracciare nelle parole chiare e nette che Luigi Di Maio ha usato all’uscita dal colloquio con il Presidente della Repubblica. In relazione alla Lega di Matteo Salvini, il capo politico del m5s ha affermato esserci una sinergia istituzionale, parlamentare e programmatica. La sceneggiatura ora dovrebbe essere giunta vicina al punto di svolta: l’uscita di scena del Cavalier Silvio Berlusconi. Ed essa avverrà dopo le elezioni regionali di Molise e Friuli. Altroché accelerazione a causa dell’escalation siriana. Questo percorso sarebbe stato tratteggiato dallo stesso Di Maio in occasione di una cena con i neo eletti (under 30) del suo gruppo parlamentare. Un ulteriore conferma è giunta alle mie orecchie del tutto casualmente e nel riportarvi di essa dovrò essere, per necessità, un po’ criptico. In una delle poche zone ancora rosse dello Stivale (dove però alle ultime elezioni locali sembrano essere spariti gli elettori in misura sconcertante) si è costruita una proficua relazione politica fra un giurista e un amante di Jean-Jaques. Nei loro dialoghi illustrano i medesimi avvenimenti e con i medesimi ritmi. In definitiva, fra pochi giorni sapremo se prenderà vita questo governo giallo-verde che tanti temono (fra le tante confidenze raccolte nessuna si esprime sul nome del Presidente del Consiglio).

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Voglio chiudere con una anticipazione che riguarda uno dei dossier su cui i giallo verdi lavoreranno. Non so come i lettori percepiscano un governo di tal fatta (e la mia opinione è al momento irrilevante) ma credo che alternative non ve ne siano e mi auguro il meglio per la Repubblica. Detto ciò, sono convinto che Luigi Di Maio e Matteo Salvini siano consapevoli che la loro coabitazione al governo sia a tempo. Pertanto, i due giovani leader tenteranno di dar vita ad un nuovo bipolarismo che si fondi su una riforma elettorale e il cui dibattito potrebbe iniziare nei prossimi mesi mediante un teatrino che dovrebbe aver lo scopo di non irritare il Capo dello Stato. Il giurista di cui sopra darà il la, discettando di legislazione elettorale su un importante quotidiano.

Godot

p.s. se mai dovesse partire un dibattito sulla riforma elettorale Godot farà la sua proposta da questo “ininfluente e marginale” blog