L’Italia, senza intelligence e politica estera, è una canna al vento
E ancora.
Decisamente direi che è peggio della guerra fredda. Almeno, per numeri assoluti. Direi che quanto sta accadendo, non ha eguali. Quanti di quelli colpiti dal decreto di espulsione siano o meno parte sostanziale della rete di spionaggio, è altro discorso. Certo, quanto ormai è accaduto, è un spariglio di non poco conto, presupponendo che anche nello scegliere quello o quell’altro da espellere, in realtà passi informazioni su ciò che sai o meno. Certamente passi informazioni su ciò che vuoi fare nell’immediato e, se l’altro è colto a sufficienza, sei costretto a rivelargli i tuoi piani futuri. Almeno in parte.
È più questo l’aspetto che deve far riflettere sulla gravità della situazione attuale e di quella implicita. Ogni mossa attuata in superficie, nel Grande Gioco, fa pagare un prezzo al disvelamento. Prezzo che invece è sempre non opportuno pagare perché è da questa autoamputazione che l’altro può ricostruire il frattale (e…
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