I sussurri del trombetta
Noi ci siamo fatti una certa idea di Luigi Bisignani da quando viveva, ragazzetto, con la famiglia appena rientrata in Italia, all’Hotel Sporting-Ritz di via Civinini/Chelini ai Parioli. Come abbiamo scritto nel post L’ABC DEI MISTERI: LUIGI BISIGNANI E FRANCESCO CARDELLA NEGLI ANNI ’70 21 giugno 2013 Abbiamo continuato a sapere di lui quando si era istallato a Piazza Mignanelli 9, sempre a Roma. Questo interesse non certo per il valore della persona ma perché lo riteniamo da sempre non di essere un analista politico o, più banalmente, il galoppino di piduisti di spessore ma una vera e propria “spia del regime partitocratico”, lasciato nel tempo, libero di fare lui stesso da ritorno in cuffia, senza essere/usare solo tecnologie, ma essendo lui stesso un microfono di ascolto. Siamo certi definitivamente questi sospetti da quanto pontifica dalle colonne del Il Tempo di Roma a due passi dagli ingressi di Palazzo Chigi, della Camera dei Deputati a piazza Montecitorio, da Galleria Colonna, oggi Albero Sordi. Come abbiamo sempre sostenuto (I VERI POTENTI NON SI FANNO SUSSURRARE DAI LUIGI BISIGNANI 31 maggio 2013) da quando qualcuno era riuscito a mettergli il sale sulla coda, riscontrata la natura del suo cervello tipico di un informatore/disinformatore, il regime partitocratico se ne è semplicemente servito classificandolo per un criminale assetato di denaro e potere ma soprattutto narcisista fino all’inverosimile. Un banale Pitigrilli (Dino Segre), spia al servizio dell’OVRA, usato per fargli compiere l’agente in loco e basta. Anche quando ormai era un rottame sputtanato con chiunque (mi riferisco a Pitigrilli ma la similitudine continua) capisse di riservatezza e di reale potere, l’autore di Cocaina (la passione per la scrittura di romanzi li accomuna) cercava di farsi accogliere in luoghi (la massoneria per fare un esempio fra i tanti possibili) dove origliare e riferire anche dopo aver creato lui stesso la provocazione (capite a me direbbe il Di Pietro delle origini) in cui far cadere i polli di turno. Luigi Bisignani ha fatto sempre questo, da sempre. Non a caso esce sempre semi pulito dalle situazioni giudiziarie. E questo non perché sia innocente o un intoccabile (per poteri magici) ma semplicemente perché è lui la trombetta/il provocatore lasciato in loco nei palazzi dove avvengono o si ordiscono i misfatti a danno degli italiani onesti. È banalmente un anticipatore della figura dell’agente provocatore, infiltrato nei meandri di dove si ritiene agiscano i potenti.
Se uno è tanto stronzo da averlo ritenuto altro che una “microspia sofisticata”, questi è il vero responsabile di quanto avviene e di quanto verrà detto per fermare il cambiamento. Se qualcuno frequentandolo o, peggio, anelando di frequentarlo, gli ha riferito/si è fatto riferire, ha consentito che gli riferissero frammenti di verità della materia politica che doveva tassativamente attenere alla sicurezza presente e futura del popolo italiano, quanto sta accadendo (ora vedrete i danni mortiferi del ventilatore del fango/merda in funzione!) si può ascrivere esclusivamente a uomini e donne deboli che, avendo avuto l’onore di portare le cinque stellette del comando e della responsabilità civile del possibile grande cambiamento, hanno venduto se stessi e il futuro del Paese per trenta spifferi soffiati di una vecchio sola. In realtà, come abbiamo sempre detto, i vertici del M5S sono stati lasciati senza una organizzata capacità di intelligence pronta a difenderli da questi avvelenatori di pozzi professionali.
Si dice che se si semina vento, si raccoglie tempesta. Lasciare le creature a contatto con la sensibilità e le necessità delle donne adulte, è stato da sprovveduti. Figurarsi lasciare la sicurezza del M5S (intelligence/CS/contrasto ai nemici della Repubblica) in mano a professori universitari e a vecchi arnesi dei servizi (tra l’altro, quasi tutti passati in carriera per le raccomandazioni di Luigi Bisignani) è cosa grave di cui si dovrà rispondere. Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere ma siccome è cosa seria, ora vedremo cosa si deve fare per non consentire questo scempio. Nella nostra marginalità e ovviamente ininfluenza. Post scriptum: perfino l’onestissimo Mario Segni (quello dei referendum) trattò riservatamente con la Lega di Umberto Bossi per fare ciò che oggi qualcuno vorrebbe attribuire a Salvini e Di Maio.
E, come sempre facciamo, se lo diciamo è perché sappiamo di non dire cazzate, a differenza di troppi che, non solo le dicono ancora, ma che sono stati lasciati in libertà perché, al momento opportuno, dessero fuoco alle polveri.
Oreste Grani/Leo Rugens
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la Redazione
I Fix Tchen Tchen! Tra tutti i “patinati” hanno scordato Le Ore Liete; parte dell’ archivio “bibliografico” al quale attingevo dal mio parrucchiere di Mede Lomellina.
ma che Francesco Cardella venga presentato come una specie di santone estroverso e strambo, non lo accetto. Era un Furbo e buffone; la domanda focale relativa alle Navi svdesi ed al traffico di armi e rifiuti non gli è stata posta. Considerando il suo curriculum lavorativo, è difficile pensare che non fosse vero, in particolare, osservando che geograficamente era dislocato nei pressi di Trapani, la sede della VII divisione SISMI e delle sue strutture parallele e precisamente cinque, organizzate in Kriminal, Rivendicazioni, Attentati,depistaggi e traffico droga e rifiuti, per passare attraverso P2 e Mafia.
Bisignani/Trombetta concordo sul fatto che non valga nulla e sia come il prezzemolo grazie alla onda lunga di Cardella-craxi e Ferruzzi, ravvivata dal nano di arcore; lo definirei un “bravo surfista”; ma come mi diceva l’ Ing Mario Astaldi:… non vedi che è un idiota?
Cardella mi sarebbe stato anche simpatico per il suo tipo di atteggiamento “trascinante” da artista, nonostante lo scherzetto che mi ha tirato nel 1998 facendomi respingere una nave fornitura AIMA al Nicaragua di circa 1000 tonn., su “progetto ed ispirazione” del titolare di Curtiriso oggi domiciliato a Cuba. I soldi li ho presi ugualmente, ma dieci anni dopo. Concordo sui nani e ballerine…da night, un antesignano del riportato.
Visto che siamo in argomento, una domanda: Nessuno si chiede da dove vengano i soldi che Ferruzzi/Gardini ha speso nella scalata Montedison? e Come mai gli stessi Politici dell’ epoca sono quelli che siglano successivamente l’ accordo ENIMONT?
Infine Come mai scatta Tangentopoli? Forse uno di Torino con parenti tra Israele e Detroit si stava agitando insieme a Cuccia?
Meditate gente meditate, che a me possono spiegare tutto, ma non come si fa a fare girare i dané…
Il solito garzone di bottega anzi garage!
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