Il ciclo del rinnovamento: ovvero il perché di un patto di transizione

Jasper Johns – primavera
Per l’intelligente e colto Cacciari, ci vuole discontinuità. Così, ieri sera, davanti alla solita Lilli Gruber, la pensava anche e in evidente scia, il praticone Oscar Farinetti, viceversa renziano assoluto fino a pochi mesi addietro. Per discontinuità, si intende, secondo il filosofo veneto, un governo M5S e Lega. Con questo accordo il pensatore complesso suggerisce/auspica di provare a chiudere la Prima Repubblica che, viceversa (anche noi nella nostra semplicità e marginalità lo pensiamo) ha continuato a vivacchiare camalenticamente/gattopardescamente dai lontani anni ’92-’93, nella forma drogata e massimamente corrotta del berlusconismo neo-mafioso. Non a caso, se pure dovesse concludersi con un nulla di fatto (tutti assolti nulla è accaduto), in queste ore, nei locali del Tribunale di Palermo, si discute se in quel biennio drammatico la mafia e lo Stato siano stati, quasi in modo formalizzato, addirittura collusi. Massimo Cacciari non crede (e qui come dargli torto) che Lega e M5S abbiano un avvenire di reale convivenza, avendo storie e pensieri troppo divergenti. Storie e pensieri e, aggiungiamo noi, elettorato incompatibile, come si potrebbe vedere a giorni sancito da seri sondaggi (non so se saranno resi pubblici) attestanti come la base (misurata con assoluta scientificità) del M5S si autodefinisca, per il suo 50%, “di sinistra”, solo per il 20% “di destra” e, il rimanente 30%, senza “patria ideologica”. L’espressione è mia dal momento che ovviamente il sondaggisti hanno usato altro linguaggio. Ma ricordate bene le proporzioni (50% e 20%) per capire cosa si deve intendere per “temporanee/transitorie convergenze evolutive” (anche questa è una mia espressione) e come si debbano leggere queste convergenze (frutto di una evoluzione intelligente dei due raggruppamenti politico-sociale) a tempo determinato. Comunque grazie all’azione salvifica e vivacizzante svolta dal M5S pur partendo dalla totale ignoranza reciproca, aggravata da una voluta confusione delle lingue, s’intrecciano già i primi dialoghi nuovi.

Jasper Johns – estate
Si ricostruisce subito (continuando una metafora che mi è cara e che uso per l’area della strategia di sicurezza e dell’Intelligence) qui una molecola, li un inizio di membrana. Tutto un popolo nuovo invade lo spazio prima occupato dalla cessazione del moto, della conoscenza reciproca, della comunicazione. Dove c’era morte civile e politica il popolo nuovo inizia una vittoriosa colonizzazione. Ci si libera (così dovrà essere) di una visione da individui aggrappati alla propria costanza (immaginate la pochezza del pensiero leghista sulle ondate di nuova gente che si mette in cammino) che viceversa è lei stessa il massimo dell’effimero. Nessuno è individuo costante. Anzi tutti siamo in permanente trasformazione e cambiamo mille volte la nostra stessa anatomia grazie alle mille e mille volte che dentro e fuori di noi veniamo divorati e divoriamo.
Ci si libera di Berlusconi e del berlusconismo e poi, in un sistema a sua volta evoluto verso un necessario e leggibile approccio alla francese (primo/secondo turno) che i cacicchi/capi bastone/ladri di Stato/amici intimi di criminali non hanno in alcun modo voluto, rifilandovi, viceversa, il veleno a lento rilascio del Rosatellum che vi tiene da 45 giorni in questa situazione, ci si misura, democraticamente. Questa legge malandrina in essere la dovete anche a gentarella come Ettore Rosato che ancora si può permettere di agitarsi nei palazzi in quanto ha architettato lui stesso il marchingegno per non vedersi personalmente annullare dal voto popolare. Marchingegno che ha salvato quasi tutti quelli che la volontà della maggioranza degli italiani aveva deciso di punire, estromettendoli dalla politica attiva.

Jasper Johns – autunno
Forma transitoria quindi, emulativa di quanto la natura suggerisce ricordandoci che l’Universo stesso tende in modo unidirezionale verso l’equilibrio finale, verso una condizione di entropia massima. O, almeno, così la pensano, molti scienziati del pensiero teorico complesso. Ma durante questo viaggio permanente rispetto alla nostra scala temporale la natura crea strutture transitorie (e in queste strutture rientrerebbe il patto M5S-Lega), alimentate da un flusso di energia o di materia, che sopravvivono finché il flusso che le ha generate (questi sono, lasciatemi passare il termine metaforico, anche i flussi elettorali destra-sinistra che hanno generato il risultato del 4 marzo u.s.) non cessa.
Questo (il quando) è ciò che nessuno sa, con esattezza, nelle scienze politiche. Colpevole, viceversa, non sapere che non potrà non avvenire una certa cosa. Queste strutture fisiche, chimiche, biologiche sono dissipative in quanto si manifestano solo mentre si disperde energia. Parlo di tutto il casino spettacolarizzato a cui assistete. La loro esistenza si può protrarre per anni (e questo è quanto affermo sia accaduto a cominciare da Mani pulite, dal biennio stragista, puntellato dal berlusconismo e messo in discussione solo dal meritorio sorgere del M5S) o, viceversa, risolversi in pochi minuti, come avviene nelle reazioni chimiche.

Jasper Johns – inverno
Vediamo a cosa stiamo assistendo e dentro a quale processo alchemico fisico-chimico-politico ci troviamo.
Comunque, sentite a me, tenete conto dei dati forniti: della base del MoVimento il 50% si sente di sinistra, il 20% di destra. Solo il 30% è realmente spaesato. O, almeno, tale si sente.
Oreste Grani/Leo Rugens
P.S.
Il ragionamento del patto di transizione si può fare paro-paro con il PD.
Come si è posta la pregiudiziale su Berlusconi, va chiarito, con altrettanta fermezza, che il renzismo è morto e come tale va trattato.
Transizione quindi come condizione del naturale scorrere della vita che è rinnovamento permanente.
Alcuni ci stanno aiutando, altri rimangono indifferenti.
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la Redazione
Ottimo contributo, che mi trova d’accordo, eccezion fatta per l’ultimissima parte. Se è vero che anch’io mi trovo più vicino alla sinistra rispetto alla destra (mi riferisco alla crescita della quota salari, ai diritti sociali), è anche vero che oggi nessun partito è meno di sinistra del PD, per questo appoggio una transizione con la Lega, e non lo farei assolutamente col PD. Il PD è il partito del liberismo, delle limitazioni di sovranità. Quest’ultima costruzione, la sovranità, va ricostruita, per poter dar davvero un nuovo inizio al confronto politico italiano, che non deve necessariamente essere incentrato dallo svuotamento di funzioni che dallo Stato passano a livello sovranazionale. Ogni governo è legato da un vincolo esterno, chiamiamolo pilota automatico. Questo scenario di rinascita, per me, è impossibile da mettere sul piatto con chi quelle limitazioni le ha avallate (tutta la socialdemocrazia, piddini e genitori estinti della seconda repubblica) e continua a sostenerle in tutto e per tutto. Si deve lavorare sul far riprendere il parlamento ad essere centrale.
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Caro Simone, la qualità dei comuni ragionamenti ci sia di conforto in ore troppo semplici.
Giusto il tuo pensiero sul PD come è oggi e come da troppi anni nelle sue metamorfosi si è presentato e ha agito a discapito degli ultimi. Mi sono girato verso anche verso “sinistra” per aumentare responsabilità ed dovere etico da attribuire ai nostri amici pentastellati. Faccio teoria e mi fa sincero piacere che ne cogli lo spirito. Buona giornata. O.G.
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Buona giornata!
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