La vita di Ezio Bigotti e della signora Barbara Bonino rimane “in salita”
Il 16 aprile u.s., giustamente, alcune agenzie/testate giornalistiche hanno ritenuto opportuno aggiornare i cittadini-lettori sulla vicenda giudiziaria “siciliana” denominata da me “Ezio Bigotti ed altri”. La chiamo così perché presumo di conoscere la complessità del personaggio e la rilevanza dei suoi comportamenti a prescindere dalle imputazioni specifiche. Ho scritto inoltre “siciliana” perché non dispero che altri filoni giudiziari, geograficamente di competenza di altre procure, maturino e accelerino il loro iter.
Leggete i motivi che si intravedono nelle cronache giornalistiche dei perché, ad esempio, vengano confermati i provvedimenti a suo tempo ottenuti, confermando gli arresti domiciliari all’ex milionario (forse ne possiede altri ma almeno 41 in meno dovrebbero essere nelle sue disponibilità) Bigotti. Arresti domiciliari che hanno consigliato/obbligato il padrone di casa a sospendere i lavori di una mega galattica ristrutturazione che erano in corso (mi chiedo sempre come campino, poveretti, questi signori a cui vengono confiscati beni per decine di milioni abituati come erano fino al giorno prima?) in vista delle nozze con la signora Bonino a sua volta tormentata politica, ritiratasi dalla Regione Piemonte per dedicarsi entusiasticamente al business e ala convivenza con il nostro.
Sinceramente mi chiedo come facciano a pagare i fornitori (fino al panettiere) quelli a cui vengono sequestrati i conti correnti!
Forse, prudentemente, hanno soldi nascosti negli stessi luoghi dove li “imprigionano”, in doppi e tripli fondi, ideati quando ordiscono il male giustamente ponendosi, novelli Gelli/Poggiolini, il problema di come fare a non farsi portare via tutto. Ho scelto Poggiolini e Gelli, tra i tanti possibili, perché ai due furono trovati oro e titoli abilmente (ma non troppo) nascosti in divani/puff e in giardino nel caso di Villa Wanda per Gelli Licio.
Certamente non credo sia possibile fare lavori di ristrutturazione e di abbellimento in una residenza delle dimensioni di quella in cui si favoleggia viva il Bigotti, quando la magistratura ti stringe da presso. E questo è il caso del nostro. Tanto meno pensare a celebrare nozze con gli sfarzi immaginati in passato.
Oreste Grani/Leo Rugens con l’ISEE a doppio zero. E sono di questo felice. C’è chi, con il doppio zero ritiene di avere la “licenza di uccidere” e chi, come il sottoscritto, gioisce per la tessera intera rete con le agevolazioni di legge per noi vecchi senza soldi.
Alcuni ci stanno aiutando, altri rimangono indifferenti.
Per scelte personali (la condizione economica in cui vivo), culturali, politiche e di natura organizzativa, ho deciso di ricorrere all’aiuto del mercato chiedendo ai lettori di Leo Rugens un contributo (cifre semplici) per assicurare la sopravvivenza e l’indipendenza del blog.
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Ci sarà tempo per chiedervi altro. Fuori dagli scherzi, grazie anticipatamente.
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la Redazione
Toh! Guarda qui:
http://www.lastampa.it/2011/01/26/cronaca/un-altra-firma-inguaia-giovinee-quella-del-suo-avvocato-3RfI5vnPSU31ntwiBWnwOI/pagina.html
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