I porti cartina tornasole dell’azione del governo M5S-Lega ex Nord

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Quanto si legge sarebbe di per se importante se non fosse che queste volontà sono espresse (parola più, parola meno) da decenni e inutilmente. Queste linee guida sono state poste altre volte al centro di buone  intenzioni, almeno venti anni addietro. Si tratta quindi di passare dal dire al fare.

Il tema dei porti e della movimentazione delle merci si deve accompagnare, pena rimanere chiacchiere (se non altro), a quello di chi controlla i porti e come nei porti si contrasta la criminalità.

Oggi ci fermiamo qui ma direi che se non si sentono attenzioni consone al tema, dobbiamo cominciare ad invalidare il tutto, partendo da una parte perché – spero che sia chiaro – il Programma di Governo è un frattale (do you know trattale e come vive/opera una tale realtà complessa?) che può anche essere mangiato come un carciofo alla giudia (cioè foglia a foglia) ma va cucinato immergendolo, tutto intero, nell’olio alla temperatura giusta. Forse il paragone non chiarisce ma io, che sono a dieta, avevo nostalgia di carciofi fritti a regola d’arte.

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Rimane il fatto che non si possono fare riferimenti ai porti senza avere chiarissimo il problema del contrasto alla criminalità che viene chiamata organizzata (e motivata) perché lo è, a differenza di chi governa l’Italia da decenni. Organizzarsi sul tema dei porti quindi, amici pentastellati.

Proveremo a darvi qualche affettuoso suggerimento.

Il primo è di leggere quanta teoria (non entro nel merito del valore o meno dell’ing. Rodolfo De Dominicis, chi lo nominò Commissario delegato del Governo al porto di Gioia Tauro) si fa, da sempre, e poi quando si tirano le somme, la Calabria rimane ultima per reddito dei suoi cittadini e prima per nessi criminali, dove il Porto di Gioia Tauro (e non solo) sembra, alla fine, favorire solo chi traffica in cocaina ed altre merci illecite.

Leggete l’intervista e poi aggiungete questo brano  preso da altra fonte: “Non è pensabile che la politica non tenga conto dei tempi, ci sono cose che con tempi dilatati non si possono fare. Le opere per Gioia Tauro devono essere rigidamente bipartisan (ma che vuol dire? ndr), se continuiamo in questo modo non si va da nessuna parte. […] Il Governo centrale poi ha mostrato più interesse al Nord che non al Sud: stiamo facendo tutto il possibile per evitare che la Calabria sia sempre sotto il dominio delle cosche, non basta l’azione di un magistrato, ma ci vuole lo sviluppo secondo le regole per evitare che ciò accada“.   Dichiarazioni del De Domincis del 2008! Cioè dieci anni addietro.

Auguri e scongiuri, Luigi Di Maio alle prese con queste problematiche se non si varano parallelamente nel Ministero di Giustizia (non solo perché  penso anche all’Intelligence)  super potenziamenti. Ricordando anche che tutti quelli che sono stati chiamati negli anni a lavorare a queste complessità infrastrutturali, come si può leggere nell’intervista, davano per certo la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Occhio! Come occhio ai  ragionamenti, sempre degli stessi ambienti, sulla TAV e sui collegamenti europei. Trovare i rizomi che legano quel professore (non mi riferisco a lui in particolare) a quel politico, e quel politico, a quegli ambienti imprenditoriali che devono emettere le fatture per  le commesse vinte e le modalità con cui quel denaro ingrassa la criminalità è il tema dei temi ed eviterei di fare sottovalutazioni nella terra dove hanno piantato 26 proiettili nel corpo di Ludovico Ligato.

Mi scuso per le semplificazioni ma vorrei che fosse chiaro che non siete i primi che scrivono di transhipment o di gateway ferroviario, di altre banchine da costruire, di rigassificatori e di migliaia di milioni da spendere.

Soldi europei compresi. Continuo a dire che su questi modi di procedere si ingrassa solo la ‘Ndrangheta e i loro complici in politica. Che spero tutti sappiate si sono fatti belli ricchi in Calabria negli ultimi decenni.

Vorrei in fine ricordare che negli ultimi venti anni, Matteo Salvini (lui e non suo cugino) era, di fatto, con la sua parte, al governo del Paese.

Direi di non distrarsi o considerare cosa minore aver inserito nel Programma di Governo frasi tanto impegnative. Almeno per questo marginale e ininfluente blog.

Ancora auguri cittadino per bene Luigi Di Maio.

Oreste Grani/Leo Rugens

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