Il giovane caimano fu a Dubai subito dopo le elezioni del 4 marzo?

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Ho come il ricordo, ma forse ho sognato, che il giovane caimano un minuto dopo avere vinto le elezioni del 4 marzo 2018, sancendo la morte dell’inglorioso PD e garantendo a se stesso , agli amici e alla vecchia spasimante la protezione del Parlamento, fosse a Dubai in vacanza. “Si sbalio mi corigerete”, basta che non mi querelate.

Vero o falso che sia, è certo che a Dubai l’eco, per non dire i soldi, delle pensate del giglio magico e del giovane caimano sia arrivata:

Costamagna vorrebbe restare. Il banchiere d’affari ex Goldman Sachs nel 2015 fu trasformato da Matteo Renzi in servitore dello Stato. Dopo le perplessità iniziali sembra aver scoperto che il potere è più attraente del denaro, soprattutto quando ne hai già accumulato abbastanza. Ma la sua posizione appare compromessa. Il premier uscente Paolo Gentiloni aveva già storto il naso quando ha saputo che Cdp l’anno scorso ha prestato 300 milioni al gruppo arabo Meydan per finanziare un centro commerciale a Dubai la cui costruzione è stata affidata alla Salini Impregilo. È normale che Cdp finanzi la committenza straniera per le aziende italiane (anche se sarebbe più sensato sostenere le commesse per le fabbriche italiane di Finmeccanica e Fincantieri che i muratori di Dubai). Meno normale che Costamagna, presidente di Salini Impregilo fino al giorno in cui passò a Cdp, sia oggi consigliere della holding Athena attraverso la quale Pietro Salini controlla il gruppo.

A pensare male ecc ecc, ma se mettiamo in fila il viaggio a Dubai, quello in Qatar e il recentissimo in Kazakhstan, quanto viaggia ‘sto G.C., a voi cosa viene in mente che stia accadendo? A me solo e soltanto che stiano girando dei soldi.

Stiamo a vedere.

Dionisia


 

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la Redazione