Sdoganata la Massoneria
Tramonta la stella (ma di quale luce stavamo parlando?) dell’ambasciatore Giampiero Massolo, iscrittosi, a suo tempo (1972), consapevolmente, all’Università Pro Deo, struttura formativa voluta e guidata per anni (anche quelli in cui si iscrisse Massolo) da Padre Felix Morlion (quello), Carlo Ferrero (quello) e si fanno i nomi per la Farnesina di altri personaggi per la delicatissima funzione: in prima fila c’è il solito uomo gradito in casa ENI, Pasquale Salzano, attuale ambasciatore in Qatar, in rapporti oggettivi con personaggi che possono delinearsi dietro ai trafficanti di business locali che si aggirano, liberi dal porsi il problema del dove vadano a finire i soldi (l’ISIS di un tempo compreso). Certamente il Qatar è un base geopolitica dove perfino un vecchio arnese della complessità come Ignazio Moncada (quello) ha cittadinanza.
Pasquale Salzano è notoriamente ben visto da antitaliani come Matteo Renzi, Marco Carrai (così accontentiamo tutti).
Da ieri assistiamo ad una girandola di nomi che sembra di giocare al 15. Trenta, ad esempio, è il doppio di quindici. E anche questo mi sembra un criterio per guidare gli eserciti e andare in guerra, dove alla fine si uccide o si è uccisi. Quello che mi è odioso è che la Repubblica debba essere tenuta in ostaggio da una figura quale Paolo Savona che, vecchio irriducibile, già entrato statisticamente nella non vita, non molla in accordo con quell’altro vecchio impomatato di Giancarlo Elia Valori, lui certamente massone.
E qui veniamo alla questione nodale. E dico, finalmente.
Lo scontro in essere intorno al Ministero del Tesoro va raccontato con un minimo di onestà e (lo dice Leo Rugens!), con i piedi per terra, riguardando questioni interne alla massoneria con protagonisti della dimensione di Mario Draghi, nemico giurato di Paolo Savona (che non so se e a quale loggia sia affiliato) in quanto persona, da sempre, espressione degli ambienti che fanno riferimento anche a Giancarlo Elia Valori. Qualcuno come la testata elettronica Lettera 43, a firma dello pseudonimo Winston Churchill, ai suoi tempi lui certamente e onestamente grande massone, prova a fare breccia nel muro dell’ipocrisia dei media italiani che fanno finta che la questione non esista. Ed invece è tutto lì. Parallelamente, abile e serio come sempre, Paolo Pagliaro, opinionista della La7, ha finalmente preso il toro per le corna e ha messo il dito nella piaga dicendo che sarà molto difficile convincere qualcuno dei candidati ministri a giurare la propria estraneità alla massoneria e mentre lo diceva sullo schermo scorrevano immagini di Paolo Savona. Di cui nessuno ha prova provata dell’affiliazione latomistica ma sarebbe gravemente imbarazzante se nelle prossime ore uscissero documentazioni attendibili attestanti l’affiliazione. Immaginate il guaio che ormai è sancito nel Contratto M5S-Lega: non si può fare parte del Governo se si è massoni e in queste ore sta per saltare tutto perché potrebbe essere che due super massoni quali Draghi e Savona (se non fosse solo un amico e sodale di GEV ma anche lui risultasse affiliato) si odiano cordialmente, e non solo massonicamente.
http://www.la7.it/embedded/la7?&tid=player&content=242649&title=otto-e-mezzo-25-05-2018-242649“>Guarda il servizio di Paolo Pagliaro
La massoneria, come era anni addietro per la mafia, per molti, lo sapete, non esiste e gli scribacchini italioti sono tanto idioti (o servi?) da raccontare, da giorni, la favoletta di un potere concentrato nei vertici (????) del M5S e della Lega, orami non più Nord.
Intanto, a smentire questa semplificazione, ieri mattina il massone Ignazio Visco (affiliato alla Edmund Burke), governatore della Banca d’Italia, ha incontrato il presidente in pectore Giuseppe Conte e gli ha detto che Mario Draghi (quello) non avrebbe gradito la scelta di Paolo Savona.
Vediamo se ci sbagliamo, ma noi che siamo cresciuti con Carosello, abbiamo la tentazione di chiudere il ragionamento con un “dura minga, non può durare” provando il fastidio di essere in compagnia di Silvio Berlusconi.
Torniamo al cuore del problema.
In Germania, in pochi anni, i nazisti hanno ucciso, con varie modalità, 200.000 massoni! Anche alle Fosse Ardeatine furono fucilati otto italiani in quanto massoni. Tra gli altri un Grani (Umberto, ufficiale d’aviazione) e un Gelsomini (Manlio, medico), vicini perfino in ordine alfabetico.
Dopo la riunificazione tedesca sono risorte logge e super logge che hanno, tra i loro affiliati, personaggi della dimensione di Angela Merkel, Paul Achleimer, Olaf Schols, Jurgen Fitschen, Wolfang Schuble e decine e decine di altre donne e uomini pubblici. Banchieri, soprattutto, come Jens Weidmann o uomini d’affari e dirigenti come Dieter Zetsche o Andreas Dombrer, banchiere a sua volta. O Karl Otto Pohl (se è ancora vivo). Troppo faticoso per me scrivere i nomi di tutti quegli altri che dopo la Grande Purga contro il potere giudaico-massonico ideata da Hitler, sono tornati a dichiararsi affiliati alla Massoneria. Troppi, ma pronto a citarli.
Il dovere della dirigenza del M5S e di non disperdere il patrimonio di speranza di undici milioni di italiani igari di queste complessità retrostanti ma per farlo bisogna sapere a cosa sono stati chiamati e che realisticamente non si possono affrontare i mondi a “responsabilità illimitata” senza aver studiato la complessa materia. Non si va alla battaglia campale della Montagna Bianca (1621) semplicemente ascoltato le suggestioni interessate di alcuni che del Grande Gioco del potere sono semplici comparse. Anche se ai profani (e lo capiamo questo) possono sembrare uomini navigati e buoni consiglieri. Senza insider del network massonico internazionale, direbbero opportunamente Laura Maragnani Giole Magaldi, difficile capire chi dirige le danze e a quale asse di potere iniziatico (Merkel – Putin, sorella e fratello in Golden Eurasia?) si deve rispondere, facendo i conti (inoltre) con i vertici della Edmund Burke di cui è parte significativa Mario Draghi. Solo quell’ipocrita di Paolo Mieli può continuare a raccontarvi che i gombloddi (si scrive così?) massonici non esistono. Esistono, esistono e a voi poveri italianetti è dato di assistervi.
Oreste Grani/Leo Rugens grato alla vita di avermi consentito di poter partecipare, in piena consapevolezza, ai prodromi della Grande Scontro che potrebbe accendersi proprio partendo dalla nostra bella e sofferente Italia. Perché “Savona”, non lo dimenticate, è una cittadina ligure, cioè italiana.
Alcuni ci stanno aiutando, altri rimangono indifferenti.
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la Redazione
Certe “FINEZZE” sono impossibili da cogliere per noi comuni mortali! Possiamo quindi parlare di scontro al vertice oppure scorno?
Nel frattempo, da detenuto, vi informo che sto consumando gli occhiali 3D ed ho quasi finito i pop corn. …Però è bellifffimo… riproponendo uno spot di telecom.
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un articolo lucidissimo, chapeau ..
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Grazie, ma è tutto scritto. Sto banalmente provando a leggere. Comunque gradisco il complimento leale.
O.G.
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