Più visione strategica. O finisce male, molto male

orizzonte

La Lega di Matteo Salvini (quello che è protetto e guardato a vista da personaggi moscoviti) si vuole mangiare, foglia a foglia, il M5S di Luigi Di Maio e speranza in bilico di milioni di italiani onesti. Inoltre la Lega (non più Nord), dopo aver formalmente occupato le istituzioni del Paese, vuole traghettare l’Italia, stremata, nella sfera geopolitica russa.  Questa è la nostra opinione e su questo punto siamo pronti a batterci quasi fossimo tornati giovani patrioti.

Questo trasferimento in area Putin, Salvini, lo vuole fare dopo che in realtà il gioco di chi vince o chi perde alla roulette elettorale venisse valutato rimuovendo il dettaglio che solo il 50% degli aventi diritto ormai si esprime elettoralmente.

Quando dite che la Lega corre verso il 30% (o oltre) degli elettori state parlando del 15% dei cittadini con diritto di voto.  I dati scrutinati anche recentemente dicono che la Lega è ancora sotto il 10% sempre di chi potrebbe votare. Ma voi a quelli dovete pensare se si dovessero determinare lacerazioni ulteriori nel tessuto connettivo del nostro popolo. Un po’ poco (10%-15%)per tenere la situazione se dovesse degenerare anche a causa di quell’altro 50% che decidesse di irrompere incazzato nero come potremmo scoprire sia. Dall’apatia ci si può anche scuotere. Come è notorio solo alla morte non c’è rimedio e dall’indifferenza o dall’amarezza si può emergere più determinati di prima. Torno a dire: ma cosa avevamo a che fare con un tale progetto antidemocratico, condizionato da visione xenofoba, nemico dei umani costretti a fuggire dall’Africa ormai stremata da avidità e scelte militari di cui certamente anche la Russia non è estranea? Politica estera in Europa; politica estera nel Mediterraneo; politica estera nel vicino e medio oriente ci dividono da questi squadristi nemici del nostro pensiero colto giudaico-cristiano, meticciato da ciò che di pagano lo precede e da quanto i musulmani hanno prodotto dopo il 622.

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Politica estera determinante quindi che non può essere decisa, per tutti noi, da questo “posteggiatore abusivo”, accolto giovinetto tra i celti nullafacenti leghisti, per poi divenire di professione autista e cassiere/accompagnatore dei ridicoli famigli del Boss Bossi, oggi, viceversa, assunto a garante di accordi internazionali geopolitici euroasiatici. Questo Salvini è peggio, molto peggio dell’imbianchino viennese che poi, fungo velenoso, un giorno, nelle condizioni favorevoli, ha trascinato nello scontro armato le popolazioni dell’intero pianeta. Lasciando sul campo 30 milioni di morti che sconsigliamo di dimenticare. Se invece di farsi distrarre dal prete (così lo definiva Bossi che forse lo conosceva meglio di tutti voi) Giancarlo Giorgetti, si tenessero in giusta considerazione le visoni razziste della maggior parte dei dirigenti leghisti quando non sanno di essere ascoltati, forse un po’ di risolutezza nel cercare di non farsi mettere il guinzaglio da questi vecchi e nuovi ladri di Stato (e vedremo se ci sbagliamo forti delle nostre percentuali altissime di previsioni azzeccate) sarebbe opportuno mostrarla. Anzi, averla. L’ora è grave e i celti leghisti, un tempo separatisti, oggi pronti all’ossequio moscovita e putiniano, vanno fermati, con ogni mezzo. Questo pensiamo senza timore di dirlo soprattutto alla nostra parte (il M5S da anni) se, per eccesso di tatticismo o stanchezza, stesse commettendo qualche errore di troppo.

Oreste Grani/Leo Rugens

 

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la Redazione