Ma cosa succede al Tribunale di Bari? Non a Savona

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Signor Presidente,

come ormai è notorio a tutti, è Lei il Capo delle Forze Armate. Se ci fosse in corso qualcosa che desse grave nocumento al nostro personale, Lei (che è stato anche Ministro della Difesa) interverrebbe. Tramite il Consiglio Superiore della Magistratura, Lei presiede il settore della Giustizia.

A tal proposito, e lo diciamo con il massimo rispetto, ci aspettiamo che si faccia sentire in relazione all’oscena (troppo volgare?) situazione creatasi al Tribunale di Bari.

Se fosse possibile, vorremmo anche capire come possa essere accaduto, in una Repubblica retta, a rotazione, per decenni, da tutti i partiti tranne il M5S (ormai colpevole viceversa per alcuni giornalisti di tutte le nefandezze di questo nostro tormentato Paese), ciò che è accaduto.

Già il 15 ottobre 2002 era notorio (non devo dire a Lei che è uomo di legge cosa si intenda per notorietà) che ci si trovava di fronte ad una situazione scandalosa e foriera di ulteriori complessità.

A prova riporto l’autorevole cronaca della testata La Repubblica a firma di una giornalista attendibile che già all’epoca non lasciava dubbi di sorta.

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Il 16 gennaio 2006 escono altre informazioni certe sul groviglio bituminoso e su altri fatti paradossali intorno alla vicenda.

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Una dozzina (!!!) di anni dopo, siamo ad oggi, le cronache attestano che il debito pubblico (la parte per il tutto) non lo hanno generato i vostri comportamenti cicaleschi ma vertici di mascalzoni alla guida di organismi su cui la politica, per prima, ha gravissime responsabilità. Mille e mille palazzi di Giustizia di Bari hanno fatto il buco. Mille e mille viceprefetti dell’Isola Elba, come oggi ci dice la GdF, ci hanno messo del loro. Mille e mille Cordero di Montezemolo con la sua Alitalia, hanno spennato il Paese. Il buco del MPS e mille e mille altre situazioni drammatiche concorrono al deficit ma ogni giorno digeriamo dimenticandole subito dopo la voce passiva del giorno prima.

Le COOP sono finite (si stanno vendendo gli immobili) per cattiva gestione di qualcuno quando erano arrivate ad avere 5 milioni di correntisti.

CONSIP è un luogo dove mascalzoni manipolavano le gare. Nel Consiglio di Stato si compravano le sentenze. Mi fermo.

Torniamo al Tribunale di Bari.

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Direi che se si pensa di dare la caccia ai rizomi della Sacra Corona Unita, supportata e condizionata dalla ‘ndrangheta calabrese, partendo da una logistica come quella che dobbiamo accettare, direi che il problema del Paese non sono certo le inadeguatezze di Luigi Di Maio, ma tutto ciò che è stato fatto (o non è stato fatto) nei decenni precedenti.

Da chi ha avuto potere e ne ha fatto un uso pessimo.

A prescindere da Draghi, Conte, Nazareth, Link Campus, Pro Deo, Opus Dei, GOI e chi più ne ha più ne metta.

Fidiamo in Lei.

Oreste Grani/Leo Rugens