La Olivetti che venne dal freddo
Nell’ultimo romanzo di Le Carré, “Un passato da spia”, compare due volte una macchina da scrivere Olivetti. A utilizzarla sono Alec Leamas, la spia che venne dal freddo e muore ai piedi del muro di Berlino, e il suo assistente Stas de Jong, un laureato con lode in lingue moderne…
Quella vecchia Olivetti si trovava nella residenza del servizio britannico a Berlino, probabile bottino di guerra degli alleati; Le Carré non dice come fosse arrivata fin lì.
Con una vecchia Olivetti, recante un bollino con sopra il fascio littorio, numero di inventario… appartenente a un’importante istituzione ospedaliera milanese, quarant’anni fa scrivevo i miei primi testi da studente e andai avanti a utilizzarla fino a quando acquistai il mio primo computer.
Oggi l’Olivetti è diventata patrimonio dell’umanità, destino riservato alle cose morte, sostanzialmente morte. I suoi assassini sono ancora in circolazione.
Alberto Massari
Nulla di più esatto; uccisa e depredata. Ne avevo anche io una simile. Peccato!
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