Salisbury “profuma” di Novichok e di spie

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“… quando il mio treno si fermò alla stazione di Salisbury, la mia opinione non era mutata. Ma almeno avevo trovato il tempo di riflettere sulla scelta del Campo 4 come luogo dove portare Doris per interrogarla. Nell’arcipelago di rifugi del Circus non era certo il più segreto, e nemmeno il più sicuro. Sulla carta era assolutamente perfetto: una piccola proprietà nel cuore della New Forest, invisibile dalla strada, con un edificio basso a due piani, un giardino recintato, un ruscello, un laghetto, e venti ettari di terreno in parte boscoso. Il tutto protetto da una recinzione in filo spinato alta due metri, coperta di rampicanti e nascosta da alti cespugli.

Ma era il posto giusto per interrogare un agente importante, strappato solo pochi giorni prima dalle grinfie della Stasi?” [L’agente in questione, una donna, verrà uccisa presso la residenza da un agente della Stasi che farà una grande carriera… ndr]

le Carré, John. Un passato da spia, 2018

Anche l’agente russo Sergei Skripal viveva a Salisbury quando hanno cercato di ammazzarlo col gas Novichok, ed è sempre a causa del Novichok che muore Dawn Sturgess, madre di tre figli e compagna di Charlie Rowley, anch’essi residenti a Salisbury.

Rowley, descritto come uno sbandato, tossico, dedito a frugare tra i rifiuti per raccogliere oggetti da rivendere, sostiene che il veleno fosse contenuto in una boccetta di profumo; a me pare un po’ strano.

La letteratura insegna che soggetti del genere siano la pacchia dei servizi, questo i maestri inglesi lo sanno meglio di tutti. Aspettiamo l’esito delle indagini.

DIonisia