L’ILVA e l’acciaio nazionale

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La scelta politica di Luigi Di Maio, quando era da poche ore insediato al Ministero del Lavoro di sua competenza, affinché si rimuovessero alcune modalità contrattuali con cui si riteneva lecito poter far lavorare migliaia di giovani consegnatori di cibo e oggetti vari, è riconducibile ad uno dei criteri enunciati il 23 marzo del 2012 durante il convegno “Lo Stato intelligente. I finanziamenti europei per l’innovazione e la sicurezza” da Emanuela Bambara, studiosa di cose complesse più volte citata in questo blog.

Anzi, la frase preveggente la riproduco a chiare lettere perché non si ritengano quelli espressi in quella occasione pubblica e impegnativa, pensieri in libertà e casuali.  Gli stessi pensieri che, da anni, questo marginale e ininfluente blog, ama pubblicare.

Sicurezza è un concetto intelligente, un tema che richiede intelligenza della complessità.

  • La meritocrazia è una questione di sicurezza.
  • La tutela ambientale è una questione di sicurezza.
  • L’autonomia energetica è una questione di sicurezza.
  • La gestione pubblica delle risorse idriche è una questione di sicurezza.
  • La protezione delle reti, fisiche e informatiche, è una questione di sicurezza.
  • Il controllo diretto dei beni di prima necessità e delle materie prime, naturali e tecnologiche, è una questione di sicurezza.
  • Una politica dei trasporti e della comunicazione democratica e secondo una logica di servizio e non di profitto è una questione di sicurezza.
  • Un sano rapporto tra finanza ed economia è una questione di sicurezza.
  • La lotta alla corruzione e all’evasione è una questione di sicurezza.
  • Il contrasto al lavoro nero, anche nelle forme mascherate di forme di contratto atipico, è una questione di sicurezza.
  • La libertà dell’informazione è una questione di sicurezza.
  • Un sistema di giustizia giusto è una questione di sicurezza.
  • L’equilibrio tra i poteri è una questione di sicurezza.
  • La cooperazione internazionale è una questione di sicurezza.
  • Una politica estera sapiente e strategica è una questione di sicurezza.

E sono tutte questioni di intelligenza di Stato.

acciaio

Chiunque avesse voluto dare un segnale forte sul piano di una necessaria strategia di sicurezza nazionale, non avrebbe potuto partire meglio.

E infatti, a noi che siamo soliti consolarci con l’aglietto (come si dice metaforicamente a Roma), l’iniziativa è sembrata intelligente.

Come aver annunciato che si ragiona nuovamente sulla TAV, sull’ANAS e le FERROVIE rientra, paro paro, dentro l’enunciato “Una politica dei trasporti e della comunicazione democratica e secondo una logica di servizio e non di profitto è una questione di sicurezza.

Come l’aver deciso di mettere mano all’ILVA di Taranto e alla possibilità (cosa difficile e recondita ma da sperare con tutte le forze residue di un Paese che non vuole sprofondare nel nulla) di tornare ad essere produttori di acciaio e a prezzi competitivi.

Ambiente, salute dei nostri compatrioti e sogni strategici affidati alla capacità di trovare soluzioni innovative sul piano della produzione dell’acciaio e di altre leghe.

Abbiamo atteso, in silenzio rispettoso, che alcuni aspetti della vicenda delle difficoltà a produrre con profitto acciaio trovassero naturali soluzioni. Nulla emerge e quindi ci sentiamo autorizzati, da oggi e con l’approccio tradizionale di questo blog, a narrare le difficoltà in cui si dibatte l’imprenditore (così ci viene riferito) che abbiamo conosciuto quale strenuo difensore di un brevetto utilizzabile sul terreno della riduzione ed efficientamento del consumo di energia elettrica nei processi industriali di produzione del calore mediante resistenze elettriche.

Da tempo (era l’autunno del 2016 quando ebbi il privilegio, in ambiente civile-militare NATO, di apprendere dell’esistenza di un tale processo industriale) so che degli italiani sono in grado di utilizzare (dopo averla sperimentata con successo) una tecnologia che controlla l’immissione dei flussi di energia e che, se installata in linee di produzione temporizzate o in un ciclo continuo (tali ritengo siano anche definibili i forni industriali), evita sprechi nei fenomeni fisici, non finalizzati alla produzione di energia termica.   

E che si ritiene, nelle sedi di verifica (anche accademica) già attuate ai massimi livelli possibili, che le riduzioni di consumo energetico potevano essere compresi tra il 15% e il 30% sulle resistenze a cui venisse applicato. Ho il ricordo di aver propiziato tutti i riscontri possibili anche in sede universitaria (ai massimi livelli nazionali e internazionali) per capire  se ci si trovava in presenza di una millanteria/bufala avendo solo risultati confortanti sulla bontà di quel algoritmo. Perché di un algoritmo capace di identificare il punto di lavoro ottimale delle resistenze, stiamo parlando. E di un algoritmo, coperto da brevetto, tanto intelligente che, da alcuni anni, anche in sedi giudiziarie, un esperto e navigato esponente del mondo energetico, attuale presidente del Milan, se ne vuole impossessare. E stiamo parlando di Paolo Scaroni. E so cosa scrivo.

Soprattutto cerco di capire perché, con estrema determinazione, Scaroni ed altri, vogliono assolutamente il controllo azionario della Magister Energy Engineering, azienda che possiede l’algoritmo di cui vagheggia questo vecchio inaffidabile blogger.

Oreste Grani/Leo Rugens

 

Come abbiamo scritto, alcuni ci hanno dato una mano e li ringraziamo.  Altri, viceversa, sono rimasti indifferenti, pur continuando ad usufruire del nostro servizio.

Evidentemente, e mi riferisco a questi ultimi, ritengono che la richiesta sia un pro forma pleonastico. Così non è. Abbiamo bisogno di segnali di stima (che ci arrivano numerosi) ma anche di piccoli aiuti concreti.

Rinnoviamo l’appello e vediamo cosa succede. 

Mi sono affidato a PayPal e a un IBAN (IT39O0760103200001035003324) relativo ad un normale conto corrente.

Trovate quindi – a piede dei post – una novità rappresentata dalla richiesta, sistematicamente ripetuta, di sostegno con il possibile l’invio di piccole cifre.

Ci sarà tempo per chiedervi altro. Fuori dagli scherzi, grazie anticipatamente.

Per le piccole cifre abbiamo deciso di prendere soldi da chiunque con le ormai semplici modalità del versamento sul circuito PayPal usando il nostro indirizzo e-mail:  leorugens2013@gmail.com

la Redazione