L’istruzione statale negli USA e la George Washington University
Forse è ora di immettere in rete un po’ di stimoli (non per fattori di lentezze intestinale) utili a comprendere chi conta nel mondo e con che criteri vanno ricercati i legami tra questo e quello che vi consiglio di non considerare “pari”, parafrasando l’aria verdiana del Rigoletto “questa o quella per me pari sono“. Una mappa, quella che oggi vi proponiamo (anche se ha la forma di un elenco), dove guai a pensare che degli ex alunni si possa fare di tutta un erba un fascio. Spesso è l’errore che si commette quando si pensa o si parla degli USA. Capire, viceversa, che ci si trova di fronte a delle vere fucine di scienza e al tempo di potere politico ed economico (a volte massonico), è fondamentale per riflettere perché, viceversa, dalle nostre parti, scivoliamo sempre più indietro, continuando a ritirarci dall’unico terreno su cui avremmo potuto affermare le nostre ragioni: la cultura accompagnata da una (o più) originale metodologia didattica di apprendimento attivo a perfezionamento del quale ci saremmo potuti dedicare nel solco della grande tradizione formativa che aveva visto, sia pur lontano nel tempo, questo nostro Paese primeggiare. Trovate a seguire un elenco di nomi di figure in larga parte ai più di voi sconosciute che andrebbero, viceversa, tutte approfondite e studiate per capirne la complessità, sia come singole intellettualità che come appartenenti oggettivamente ad una rete e ad uno stesso tessuto connettivo. L’elenco lo segnala il vostro collega lettore “cuculo vigile” e a lei (è femmina) va il merito. A noi, banalmente, di aver vinto la pigrizia e di essere andati a leggere quanto è a disposizione di tutti. In realtà, come poi si vedrà, la George Washington University ci interessa per più motivi. Come si vedrà.
Mentre vi invito a guardare che eccellenze sfornano realtà private votate alla ultra selezione e al pagamento di super rette, vi aggiungo qualche riga di riflessione su come potrebbe, sempre di più, essere trattata l’educazione scolastica “di Stato”, di base, negli USA.
Pare che l’Istruzione non interessi più a nessuno dei politici che cercano voti negli USA. Fino al presidente Trump, la scuola non è più considerata una cosa che tira. Soprattutto la scuola “statale”. Circola la notizia che, non avendo più fondi, le scuole private il venerdì chiuderanno in modo da risparmiare sui trasporti (quando ci sono), sulle mense (quando ci sono), sui consumi energetici, sui materiali di consumo didattico, sugli stipendi degli insegnanti. Per il grande Paese che ho amato in quanto fu – tra l’altro – il primo al Mondo a portare l’età obbligatorio dell’istruzione a 18 anni, mi sembra che si avvicini uno strana stagione dove l’occasione viene ricondotta solo a chi è ricco. Punto. Mi dicono che ci sono ormai molti bambini che, non mangiando alla mensa scolastica, quel giorno non mangeranno; mi dicono che quel giorno, se non andranno a scuola, probabilmente rimarranno da soli a casa o per strada in attesa dei genitori. Mi sembra che si allontani il ragionamento che Obama fece rispetto alla scuola e alle università e a cui questo marginale blog dedico un post:
Oreste Grani/Leo Rugens
Sì, proprio questo
http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-6a3ac845-9caa-446f-954d-1e356f76d964.html
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Questo
https://parlamento17.openpolis.it/atto/documento/id/375722
(Come ho potuto dimenticarsene?)
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Uno può chiedersi: ma che c’entra?
https://m.tp24.it/2016/06/10/inchieste/castelvetrano-capitale-della-massoneria-ecco-tutti-i-nomi-degli-iscritti-e-gli-intrecci/100934
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Per fortuna un centro di eccellenza a Castelvetrano
https://www.castelvetranoselinunte.it/urologico-giovanni-la-croce-andrea-salonia/69778/
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Cerco info sul garagista confuso e sulla sua vicenda di cui poco ho capito e finisco qui
https://sconfinamento.wordpress.com/2013/03/09/green-campus-il-notaio-trotta-e-il-compagno-oliva/
Cioè: nell’ennesimo (e anche un po’ ridicolo) esempio di come un sapere specifico possa essere piegato ad interessi di alcuni. A quanto pare, tra l’altro, l’urbanista Federico Oliva è scomparso di recente: in rete si possono trovare diversi commossi commiati (anche se non trovo quello di chi dovrebbe fargli un monumento per i favori ricevuti – ma in realtà il conto è stato già ampiamente saldato…) compreso quello della presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, firmataria dell’appello a favore del cardinale Robert Sarah (quello della bestia dell’Apocalisse). Il prof. Oliva è tra gli autori (insieme a Caltagirone, Tori, Bonifacio, ecc… Chiedere a Paolo Berdini) del Piano Regolatore di Roma.
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La conquista della storica rivista Urbanistica
http://www.inu.it/17097/comunicati-stampa/urbanistica-comincia-unaltra-storia-novita-e-ambizioni-del-nuovo-corso-della-storica-rivista-inu/
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Sul Piano Regolatore di Roma ed il “pianificar facendo”, ridicola traduzione (in romanesco: era sindaco RUTELLI quando rotto cominciò) di planning by doing
http://www.eddyburg.it/2017/03/roma-ennesimo-caso-di-fallimento.html?m=1
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Ancora sul ruolo dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, supino al min. Lupi
http://www.greenreport.it/news/urbanistica-e-territorio/consumo-suolo-realacci/
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Federico Oliva, Maurizio Lupi, Gaetano Fontana, Edoardo Zanchini (con legami di parentela con Giovanna Melandri)
https://www.archiportale.com/pagina_non_trovata.asp?404;http://www.archiportale.com:80/eventi/2006/roma/al-pi%C3%B9-presto-la-legge-di-principi-per-il-governo-del-territorio_3008.html
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Che succede al Maxxi?
http://m.dagospia.com/maxxi-sezione-di-partito-la-melandrina-colpisce-ancora-il-suo-museo-si-occupa-di-tutto-57072
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Tracce del concorso (infine annullato per irregolarità) da Edoardo Zanchini (con legami di parentela con Giovanna Melandri)
http://www.uffdoc.unich.it/dr_607_280411.htm
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“Iniziative opache” (by Di Battista) al Maxxi
https://www.key4biz.it/ilprincipenudo-giovanna-melandri-rinnovata-alla-guida-del-maxxi-un-museo-davanguardia-deficit-accountability/211208/
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