Tristan Beaudette chi era costui? E perché ce ne interessiamo
L’amico e alleato Alberto Massari, lascia nel blog e quindi nella ipersensibile rete, notizia di un delitto accaduto nel giugno u.s., negli USA. Ci dice di averlo fatto perché recentemente è spuntata in rete, da questa parte del mondo, un richiamo a quel lontano fatto di sangue. Un blog italiano ha infatti recuperato l’episodio “misterioso”e ha aggiunto, a freddo, un dettaglio relativo all’attività professionale di Tristan Beaudette, cioè la vittima. Leo Rugens, ormai, non può non interessarsi del caso, nei limiti ovviamente di quello che possiamo contribuire a fare, a questa distanza e con conoscenza quasi nulla dell’episodio, in quanto non vorremmo, viceversa, sembrare esserci iscritti, inconsapevolmente, al partito dei sollevatori di polveri sottili e perniciose che avvelenano l’Infosfera.
Difficile dare un reale contributo ad una vicenda che ha spinto addirittura il colonnello Rodney Moore, della contea di Los Angeles (gente abituata ai delitti e alle investigazioni scientifiche) a chiedere aiuto all’opinione pubblica.
Dagli USA il caso sta, evidentemente, facendo il giro del mondo.
Le autorità stanno infatti chiedendo al pubblico consigli sulla morte misteriosa di Tristian Beaudette sparato di fronte alle sue giovannissime figlie mentre era in campeggio.
Come riportato da CrimeOnline, Tristan Beaudette, 35 anni, è stato ucciso al Malibu Creek State Park mentre era in campeggio con le sue figlie di 2 e 4 anni. Le piccole sono rimaste incolumi.
“La teoria su cui stiamo lavorando è che sia stato sparato dentro la tenda”, ha detto ieri al Los Angeles Times il tenente colonnello dello ufficio dello sceriffo della contea di Los Angeles, Rodney Moore. “Anche le bambine erano dentro la tenda.”
La moglie della vittima, Erica, sarebbe rimasta a casa dal campeggio per studiare per un esame. Erica e Tristan si preparavano ad iniziare nuove attività professionali quando la famiglia si è trasferita nella Bay Area da Irving, in California, secondo una loro dichiarazione su una pagina di GoFundMe.
In una dichiarazione rilasciata al Los Angeles Times, la famiglia di Beaudette lo descrive come uno “scienziato che amava la cucina e i microbi”. Una pagina di LinkedIn dedicata alla vittima indica il suo più recente datore di lavoro in Allergan.
ABC News riferisce che le forze dell’ordine stanno cercando informazioni su qualsiasi possibile movente dell’omicidio e dichiarano di non avere alcun sospetto.
Chiunque abbia informazioni è invitato a chiamare l’ufficio per gli omicidi del Dipartimento dello sceriffo della contea di Los Angeles al numero (323) 890-5500.
Ho scritto altre volte che si uccide qualcuno per i seguenti motivi:
per difesa;
per denaro;
per il successo;
per gioco e per divertimento;
per fastidio;
per piacere sessuale;
per vendetta;
per invidia;
per emulazione;
per induzione;
per compassione;
per follia;
per gelosia;
per rifiuto o per motivi strumentali.
Altri moventi non esistono. Se qualcuno spara e qualcuno viene sparato, le dinamiche/moventi sotto intesi, possono essere ricercati solo tra quelli di quest’elenco.
Cosa vuol dire? Che se anche all’inizio di una investigazione sembra impossibile capire cosa sia successo e perché un fatto sia avvenuto, in presenza di un modello operativo, criminalistico, criminologico, investigativo appropriato, si può arrivare a scoprire movente e assassino/i. Il problema è che spesso non si ha la volontà di cercare/trovare gli assassini per molti e a volte inconfessabili motivi.
Motivi che possono andare dalla inadeguatezza degli investigatori alla rimozione dolosa degli indizi: i famosi depistaggi. Non è questo il caso perché, viceversa, l’investigatore Moore non vuole arrendersi.
Un dato è certo: Tristan Beaudette, ad un certo punto della sua giovane vita, è diventato vittima.
E vittima si diventa o facendosi scegliere come tale; oppure avendo caratteristiche tali da soddisfare i bisogni dell’assassino; o trovandosi nel punto sbagliato nel momento sbagliato; o avendo fallito la prevenzione sapendo che si potrebbe divenire una vittima; o, spesso, non avendo percepito il pericolo; e, per tanto, non avendo difese adeguate o non avendo agito in tempo e bene; non sapendo (qualora esistesse) aiutare l’esperto/protettore del bene nella sua attività protettiva, intendendo per bene la propria stessa persona.
Nel caso di questo delitto, il dove/camping (la scena del crimine) è avvenuto, mi sembra elemento rilevantissimo: in particolare, le vie e i punti di accesso al focus e le vie e i punti di fuga/allontanamento dopo il Momento Zero; altrettanto determinante investigare le vie e i punti di appostamento e di controllo di ogni fase del progetto criminale. Indispensabile per provare a trovare l’assassino è ricostruire pertanto il percorso/destino di ogni facente parte della scena con riferimento al momento dello sparo.
Oreste Grani/Leo Rugens
Con i Microbi e “vettori”, loro o di principi attivi, si stravolge una intera esistenza. Ed a costi bassissimi, come faranno i farmacisti a sopravvivere oppure ad ammortizzare i vecchi investimenti?
So di applicazioni simili in Agricoltura ed anche in allevamento, al punto tale da permettermi di affermare che i “prodotti biologici” (ammesso che esistano), e la Agricoltura classica siano “affari da Medioevo” compresi i transgenici Classici.
Tutta roba a costo zero, non si può rubare sul controllo della salute…
A proposito dell’ elenco delle “ricerche del Ricercatore”, ho letto la pubblicazione dedicata al Poliuretano degradabile come… (titolo di mio interesse personale); se una certa idea idea in campo …, funzionasse, credo molti altri finiranno in qualche pilone!
Questo un SUO estratto (l’ unico che ho letto e parzialmente compreso):
… Particelle degradabili con acido contenenti un antigene proteico modello, l’ovalbumina, sono state preparate da un poliuretano con porzioni acetaliche incorporate in tutto il polimero e caratterizzate da microscopia elettronica a diffusione dinamica e trasmissione. Il piccolo sottoprodotto di degradazione delle molecole delle particelle è stato sintetizzato e testato in vitro per tossicità indicando un LC 50di 12.500 ug / ml. Una nuova tecnica di cromatografia liquida-spettrometria di massa è stata sviluppata per monitorare la degradazione in vitro di queste particelle. Il sottoprodotto di degradazione all’interno dei macrofagi RAW era al suo livello più alto dopo 24 ore di coltura ed è stato efficacemente esocitato fino a quando non era più rilevabile dopo quattro giorni. Quando testate in vitro, queste particelle hanno indotto un aumento sostanziale nella presentazione del SIINFEKL peptidico derivato da ovoduminazione da immunodominante sia nei macrofagi che nelle cellule dendritiche. Inoltre, la vaccinazione con queste particelle ha generato una risposta citotossica dei linfociti T superiore a quella dell’ovaalbumina libera e delle particelle prodotte da un polimero poliuretanico acido-labili analogo ma più lento degradante. Complessivamente, presentiamo un sistema polimerico completamente degradabile con sottoprodotti non tossici,…
Premetto che riesco a comprendere il 15% di quanto spiegato in ambito medico.
Ma è una conferma a supporto di un Metodo, da applicare in altro settore…
Se lo hanno Ammazzato probabilmente Non era il momento di rendere di dominio pubblico certe scoperte.
Pertanto il movente sono i Soldi, i mandanti? i gemelli dei Petrolieri!
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Luigi Vecchione, il ricercatore suicida della Sapienza, si occupava di biocarburanti così come un altro ricercatore, sempre della Sapienza, vincitore di un concorso, ma mai assunto. Uno afferiva al Dipartimento.di Ingegneria meccanica, l’altro a quello di ingegneria chimica.
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C’è un personaggio che ha a che fare con entrambi i dipartimenti e che pare sia “fissato” (chi lo dice USA questo termine) con la cybersecurity. Sembra infatti che viva nella paranoia di essere ascoltato al telefono. Quest’uomo è quel Teodoro Valente di cui si era occupata la trasmissione Repott (quando c’era ancora la Gabanelli … ) sui BREVETTI, dove gli si chiedeva conto della convenzione stipulata tra Sapienza ed una società riconducibile al solito Marco Carrai, in cui alla Sapienza non rimanevano che le briciole (tipo l’1% o giù di lì – il testo della trasmissione si trova sul web, il Cuculo non posta più i link perché il blog fa strani scherzi). Anche il curriculum di quest’uomo con rapporti tra Giappone, Israele e San Pietroburgo presenta elementi di interesse, se si pensa anche che è un collega di Vincenzo Naso, arrestato con Amara e predecessore di Valente nel ruolo di prorettore alla ricerca, settore sottratto dal ministro leghista Bussetti alla delega all’Università al viceministro Fioramonti, che conta come il due di denari quando la briscola è bastoni.
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Il prorettore Valente, che firma anche una convenzione tra Sapienza e Telecom sulla cibersecurity omette alcune cose nel suo curriculum, come ad esempio la Next Materials srl. I suoi trascorsi in aziende vicine ad ENI invece ci sono.
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