Maria Antonietta Calabrò e il suo “Moro – Il caso non è chiuso – La verità non detta”
Sono veramente dispiaciuto di non aver potuto assistere alla presentazione del volume “Moro – Il caso non è chiuso – La verità non detta” di Maria Antonietta Calabrò a quattro mani con Giuseppe Fioroni, tenutasi il 4 ottobre u.s., giornata nota ai più per il festeggiamento della morte di Francesco, il poverello d’Assisi.
Il libro certamente vale la pena di essere comprato e letto affrontando un tema (il rapimento e la morte di Aldo Moro) che, come è notorio, non solo non è esaurito ma è lontano da essere ben collocato nel divenire delle cose italiane e mediterranee. Inoltre è scritto da una ricercatrice che segue con molta attenzione e da anni la vicenda. Appena mi sarà possibile, dedico del tempo a questa lettura. In realtà fino adesso non mi è stato possibile perché sono senza tempo avendo da mettere a punto alcuni aspetti organizzativi e contenutistici del Primo Corso di Formazione alla Polis e… del mio imminente matrimonio. Mi sposo infatti, a ore, dopo solo 21 anni di fidanzamento e, come potete immaginare, tranne ripensamenti dell’ultima notte, devo risolvere non pochi problemi.
Dico questo a giustificazione di quella che non volevo fosse intesa come una scortesia avendomi, viceversa, Maria Antonietta Calabrò (l’autrice del volume in presentazione) fattoci visita, il 25 settembre u.s., quando, presso il Museo dei Granatieri, rendemmo pubblico il disegno della nascita del Corso di formazione alla Polis.
Sono andato a vedere (come a volte si fa) chi fosse intervenuto all’evento culturale (la rassegna fotografica di Umberto Pizzi non lascia nulla di non detto) della presentazione e devo ammettere che tra tante autorevoli autorità, presumo competenti nella materia, forse mi sarei trovato a disagio. Io, come sapete, sono banalmente, anche in quel caso, “uno che c’era sulla piazza” quando Moro veniva rapito, mentre, pur facendo uno sforzo, tranne Giuseppe Fioroni che era all’epoca un giovane democristiano, ho pensato che nessuno dei presenti il 4 ottobre u.s. aveva vissuto, da vicino, quegli avvenimenti.
Questa è la tragedia di essere ormai vecchio e di aver tanto a/traversato come avrebbe ben detto il bolognese Franco Berardi detto Bifo: a volte (spesso) ci si sente a disagio. Quasi fuori posto.
Oreste Grani/Leo Rugens
Allora; Tantissimi Auguri e Figli Maschi! Come si diceva una volta.
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Auguri!!
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