100 leader religiosi si ritrovano in Kazakhstan, il “paese più importante del mondo”
Chi sostiene che il Kazakhstan sia il paese più importante del mondo è il politologo Parag Khanna nel volume “I tre imperi”; lo abbia ricordato diverse volte in relazione alla vergognosa “impresa” delle forze di sicurezza italiane che portò alla immotivata espulsione di Alma Shalabayeva, moglie del nemico pubblico numero uno del Presidente Nursultan Nazarbayev, Mukhtar Ablyazov, e di sua figlia Alua di sei anni.
Il VI Congresso tenutosi nei giorni scorsi nella capitale Astana non può che confermare la tesi di Khanna, al pari degli investimenti cinesi nelle infrastrutture che attraversano il paese, la Nuova via della seta, gli accordi con la Turchia, la Russia, l’Iran e l’ENI… la Francia è un caso a sé in quanto protegge Ablyazov in attesa che il presidente muoia o sia troppo debole per contrastare le lotte per la successione. Come e perché Ablyazov si nascondesse nei dintorni di Roma e alla fine se lo siano preso i francesi è segno di accordi, ma tra chi?
Torniamo a oggi e segnaliamo ai nostri lettori che se il Congresso può vantare una presenza di eccellenza, anzi la presenza che lo qualifica come un evento di primaria importanza nello scenario geopolitico del futuro, questa è la partecipazione, che non ci stupisce in alcun modo, del Cardinale Francesco Coccopalmerio, classe 1938.
Coccopalmerio è uno dei più forti sostenitori di Francesco, un consigliere strettissimo ed è stato capo del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi fino al suo pensionamento ad aprile. Fu lui dalle colonne del Corriere della Sera a lanciare il tema del superamento del centro e della periferia prima che Bergoglio salisse al soglio pontificio. Così non appare strano che Coccopalmerio sia stato attaccato con insolenza e brutalità di recente, anzi, pochi giorni prima, per non dire in concomitanza, del suo viaggio ad Astana.
In quali rapporti siamo con Francesco Coccopalemerio lo ricavate dalla lettura del post
Altra figura di rilievo, presenta ad Astana, è quella di Yahya Pallavicini, che abbiamo conosciuto grazie a un convegno dedicato al tema del misticismo nelle religioni che si affacciano sul Mediterraneo, organizzato dall’Osservatorio Mediterraneo Geopolitica Antropologia fondato da Enrico La Rosa e reso edotto della nascita del Corso di formazione alla Polis, iniziativa che lo ha fortemente incuriosito tanto da lasciarci un biglietto da visita. La Rosa è uno dei docenti / conversatori del Corso, ci preme sottolineare.

Mario Boffo, Mariano Palumbo e Yahya Pallavicini
Nel ringraziarvi per l’attenzione vi lasciamo alla lettura del resoconto del Congresso.
La redazione
Sicurezza e pace mondiale. Le azioni congiunte di 100 leader religiosi
Silvia Bosco
Si è svolto il 10 e l’11 ottobre ad Astana, in Kazakhstan, alla presenza del presidente del Paese, Nursultan Nazarbayev, il VI Congresso dei Leader delle tradizioni religiose mondiali
Si sono date appuntamento il 10 e l’11 ottobre scorsi 82 delegazioni provenienti da 46 Paesi per il VI Congresso dei Leader delle tradizioni religiose mondiali, svoltosi ad Astana, in Kazakhstan. Presente all’evento anche il presidente del Paese, Nursultan Nazarbayev.Si tratta di una delle più ampie piattaforme mondiali di dialogo sull’interazione tra religione e politica che raccoglie autorità religiose, capi di Stato, politici, mondo scientifico e rappresentanti di organizzazioni internazionali per discutere le questioni più urgenti e trovare orientamenti comuni. La prima edizione dell’evento fu convocata dal presidente Nazarbayev ad Astana il 23 e 24 settembre 2003. Quella fu l’occasione per “rilanciare” le sfide del dialogo e della libertà religiosa dal cuore dell’Eurasia.
Quest’anno le delegazioni hanno dibattuto sul tema “Leader religiosi per la sicurezza mondiale” in 4 sessioni: manifesto, il mondo nel XXI secolo come concetto di sicurezza globale; le religioni nella geopolitica in cambiamento, nuove opportunità per il consolidamento dell’umanità; religione e globalizzazione, sfide e risposte; leader religiosi e figure politiche nel superamento dell’estremismo e del terrorismo.
Presente per l’Italia l’imam Yahya Pallavicini, presidente Coreis, che è intervenuto nella terza sessione sulle sfide della globalizzazione.
Il formato di dialogo interreligioso proposto da Astana include una varietà di forme di interazione, dalle discussioni, ai negoziati e le consultazioni, alla conclusione di accordi e al coordinamento congiunto di azioni su temi specifici. Il Congresso si riunisce ogni tre anni, producendo una dichiarazione finale in cui i delegati dichiarano le loro azioni congiunte per “assicurare e preservare la pace mondiale”.
Tra i cento relatori istituzionali delle varie confessioni religiose sono intervenuti anche: shaykh Ahmad al-Tayyeb, rettore di al-Azhar, Egitto; il patriarca di Gerusalemme, Theophilos III; rabbi Yosef Yizhak, rabbino sefardita d’Israele; il cardinale Francesco Coccopalmerio, Chiesa Cattolica; il metropolita Hilarion, Patriarcato Ortodosso di Russia; il lama Buddhista Byambajav Khunkhur, Mongolia; ayatollah Muhammad Araghi, Iran;. rev. Atkinson, Chiesa Anglicana, Regno Unito; maestro Tao Li, Cina; Homi Burjor Dhalla, Zoroastrismo, India; swami Vishweshwaranand, maestro della tradizione Indù; ministro Ahmad Tawfiq, Regno del Marocco; ministro Ali Erbas, Turchia; ministro Tawfiq bin Ad al-Aziz al-Sudainy, Regno dell’Arabia Saudita; presidente Muhammadiyah Haedar Nashir, Indonesia.
Il Congresso, fin dall’inizio ha avuto come modello la Giornata di preghiera per la pace nel mondo convocata ad Assisi da Giovanni Paolo II il 24 gennaio 2002, per riaffermare il contributo positivo delle tradizioni religiose al dialogo e alla concordia tra popoli e nazioni.