Aldo Anghessa e Leo Rugens
Tra i miei fedeli lettori annovero un uomo vissuto come Aldo Anghessa. Vissuto e complesso. Vissuto, complesso ed esperto. Vissuto, complesso, esperto e, ritengo, anche molto intelligente. Capirà quindi perché pubblico questo post. Se lo riterrà opportuno sono pronto a pubblicare suoi eventuali commenti.
Oreste Grani/Leo Rugens
Le fonti aperte in questi giorni raccontano cose di questo tipo:
“L’aggiustamento di un processo per omicidio in cambio del sostegno elettorale ad un progetto di nuove leghe meridionali.
In mezzo, l’idea delle stragi di mafia ed un intrigo che coinvolge servizi segreti e massoneria ai massimi livelli, nonché un piano per uccidere Ilda Boccassini. C’è tutto questo nella deposizione del pentito Gianfranco Modeo al processo “’Ndrangheta stragista” tenutasi questa mattina a Reggio Calabria e che vede imputati Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone con l’accusa di essere i mandanti dell’omicidio dei carabinieri Fava e Garofalo e degli agguati agli uomini dell’Arma fra il 1993 ed il 1994.
Modeo è un vecchio affiliato alla mafia pugliese. Nello specifico quella di Taranto e provincia. Era la sua famiglia a comandare nella persona del fratello Riccardo. «Io – spiega – ero un gradino più giù». Il pentito narra dei contatti con i siciliani ed i calabresi per i traffici di droga e il contrabbando di sigarette. In Calabria i rapporti erano soprattutto con i Bellocco ed i Morabito
Il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo va subito al punto cruciale della questione e affronta con Modeo l’argomento riguardante le stragi continentali. Siamo nel 1991 e il fratello del pentito, Claudio, viene contattato da un tale Aldo Anghessa. Ma chi è costui? Nome in codice “Alfa Alfa”, Anghessa è un ex appartenente ai servizi segreti, il cui calibro è comprensibile semplicemente dalle parole che rilasciò nel corso di un’intervista ad Avvenire: «I punti di affondamento delle navi dei veleni, 5 o 6, sono segnati su carte nautiche che consegnai al povero capitano De Grazia poco prima che morisse». Anghessa, dunque, è un ex 007 con le mani in pasta nei traffici delle navi dei veleni in cui perse la vita il capitano Natale De Grazia, morto per avvelenamento proprio quando era vicino alla verità, in un’indagine all’epoca coordinata dal pm Francesco Neri. E Anghessa rivela che quel business era opera di una lobby affaristico-criminale impastata con logge massoniche italiane ed estere.
Tornando al processo in corso a Reggio, Modeo spiega come Anghessa sapesse «tutto di tutti». La proposta delle stragi «doveva coinvolgere varie organizzazioni criminali: siciliani, pugliesi e calabresi». Modeo fu contattato addirittura da Milano, per sapere se anche loro fossero stati interessati alla proposta di Anghessa. Dall’altro capo del telefono c’era niente meno che Franco Coco Trovato, l’uomo di punta del clan De Stefano a Milano. Ma i pugliesi non furono per nulla persuasi di una simile proposta e lo stesso Modeo rifiutò decisamente un possibile coinvolgimento.
Ma i nomi forti fatti da Modeo non finiscono qui. Perché il pentito narra anche della proposta che venne fatta a Marino Pulito, uno dei loro affiliati, direttamente da Licio Gelli. Il “venerabile” si sarebbe recato personalmente a Palermo, ma avrebbe anche chiesto a Pulito uno scambio: la revisione del processo per l’omicidio Marotta, in cui c’erano imputati i due Modeo condannati a 22 anni di reclusione, in cambio di un appoggio elettorale per la costituzione della Lega meridionale. «Pulito mi disse che bisognava rivolgersi ad Andreotti. Io gli risposti che lo avevamo già fatto – spiega il pentito – e che ci aveva detto che non era possibile intervenire. Come possiamo ora rivolgerci alla stessa persona? Pulito mi riferì che a Gelli non si poteva dire di no». Il progetto però non andò in porto perché «poi arrivarono altri arresti, misure e non ci fu quasi più necessità di far niente».
Fra i contatti calabresi di Modeo c’è anche la famiglia Morabito. E fu proprio Pasquale Morabito a raccontare al pentito di aver appreso dall’avvocato Mandalari «di una situazione critica a Milano». Il problema era rappresentato da un magistrato che «stava facendo indagini, in cooperazione con i colleghi svizzeri, che stavano per approdare a delle finanziarie del gruppo Fininvest». Secondo il pentito «se fosse venuto a galla tutto, sarebbe caduto il castello». Stando a quanto gli fu riferito, tutte le organizzazioni criminali utilizzavano queste finanziarie, fra i cui proprietari risultava Dell’Utri, per i traffici di sigarette ed altro. Da qui la richiesta di Morabito: «Mi disse di trovare un killer che potesse operare su Milano. Volevano uccidere il pm Boccassini. Noi avevamo dei ragazzi che potevano farlo, ma non diedi mai seguito. Gli dissi: “Non vi rendete conto di cosa significa uccidere un magistrato”».
Quando dico, con l’opportuna durezza (vedi NON TENGO CONTO DEL RIFIUTO CHE HO RICEVUTO AD UNA CONVERSAZIONE LOGICA E PERTINENTE TRA GIARRUSSO E MORRA ENTRAMBI DEL M5S) che la criminalità organizzata non è materia per i dilettanti, mi riferisco a questi grovigli bituminosi.
E rifirmo sempre in attesa fiduciosa che il senatore del M5S, Nicola Morra, arrivi, sia pur casualmente, a leggere i miei pensieri preoccupati sulla sua possibile candidatura a Presidente della Commissione Antimafia. E questo continuo a dirlo esclusivamente in spirito di servizio e per rispetto al ruolo e funzione strategica del M5S, che è, tra l’altro, la mia parte. Da anni.
Oreste Grani/Leo Rugens
Ti devo dedicare questa canzone di Vasco, per Due Motivi:
Il Primo come Pensiero, destinato al Tuo Recente Coronamento Personale (che nulla centra con quanto scrivo);
Il Secondo per una frase del ritornello ideale per questo articolo…Sei Chiara come l’ Alba, Sei fresca come l’ Aria…
Per il resto è una conferma di intrecci che richiami di cui ho anche scritto e vissuto da oltre 10 Anni ad oggi. Inizialmente a mia insaputa Scajoliana.
Se dovessi dare/integrare un suggerimento di cose già chiare che Modeo sta riferendo; controllerei alla DDA di NA un mio esposto verso tale Vittorio Veneruso del Clan Nuvoletta, esperti di commercio di Sigarette, da Napoli a Basiglio (alias Milano 2), i filamenti si intrecciano. Ed anche certe Conoscenze Comuni…
NB i miei esposti non dovuti al fatto di essere “il giustiziere della notte”, ma questi “tizi” specialisti in “sigarette” me li ritrovo sotto casa, e chi me li manda? Marcellino Pane e Vino…
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L’unica “conferma”che per il momento posso dare e'”””che sono attento lettore di Leo Rugens”….per il resto devo “capire”che gioco c’e’dietro…quello minuscolo!?o quello “Grosso”.io amo i “grossi”fanno un bel rumore quando li butto giu’.cordialita’
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Caro Anghessa,
spero di aver capito bene quando conferma di essere attento lettore di questo marginale e ininfluente blog, come amo definirlo. E di questo la ringrazio.
Quando aggiunge che deve capire “che gioco c’è dietro” ritengo si riferisca esclusivamente a chi, in sede giudiziaria, la chiama in gioco.
Leo Rugens non opera , infatti, secondo schemi di gioco, piccoli o grandi che siano, incentrati sulle problematiche riportate da quella fonte aperta. Problematiche troppo complesse e delicate per essere trattate con altra finalità se non il contrasto alla criminalità. Senza giochi e in piena luce. Questo spazio, lo ribadisco, è a sua disposizione se sentisse la necessità di portare chiarimenti alle vicende.
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Anche habens o Grossi”.
Nello stesso tempo,in questo momento sono a “caccia”di elefanti(in senso figurato!),non sono stato informato direttamente di “ulteriori”dichiarazioni del Modeo(minus),che -forse-ho incontrato una volta,e a cui Non ho “proposto”-attentati-o negoziazioni.Vero che,tra gli altri ho effettuato delle”infiltrazioni”ma ben PIU’elaborate.(sarebbe stato CRETINOfare le proposte di cui parla l’affabulatore (che potrebbe ben dire la “”verita’””magari condita per renderla piu’appetitosa.La Mafia(Quella Grossa)ha dico HA non aveva un conto da regolare -CONTRO-me!(c’e’una intercettazione con pezzi da 90….99.che parlano di liquidare me e un colonnello dei Cc.Adesso ripeto sono a “caccia”e -come al solito NON mi faccio distrarre,da piccoli artifizi.Creda caro Leo,hanno detto tante e tali BOJATEin Commissione Parlamentare….che finalmente sono “infastidito”delle rituali burbanzose prese di posizione di personaggi del Sottobosco -criminale(i piu’seri),giudiziario(vacui)investigativi(incapaci nei casi positivi,felloni nella consuetudine).Quando “rientro”le chiedero’un contatto….ma puramente intellettuale.Cordialita’
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Grazie e, come si sarebbe detto un tempo nei luoghi opportuni, a disposizione.
Con simpatia crescente.
O.G.
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Grazie!ps
Dimentivavo,mi autorizza “ribloggare”il suo post,sul mio?—saluti
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Ovviamente. E buona attività, complessa e, ritengo, “intelligente”.
Segua bene l”avvio del Corso di Formazione alla Polis perché stiamo ipotizzando un invito perché possa, anche con altri, venire a trasmettere esperienze per tramandare, concorrendo così al processo di “orientamento” degli uomini. Vero fine della nostra offerta formativa.
Sono certo che mi sta intendendo.
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Intendo ….intendo
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Forse questa notizia è di un certo interesse.
https://www.laprovinciadicomo.it/stories/premium/Cronaca/como-morto-aldo-anghessa-lex-007-protagonista-dei-veleni-in-procura_1371438_11/
Ogni tanto leggevo il suo blog, che forniva notizie interessanti sul continente africano e sulla zona del Sahel in particolare.
Mi sembra, comunque molto strano: scriveva, talvolta, più di un post al giorno e sostenga di essere felicemente in buona salute.
La sua vita a dir poco avventurosa e costellata d i episodi controversi, le verità indicibili di cui era forse depositario inducono a pensare che non fossero in pochi a volerlo morto.
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Noto che soltanto due dei sei quotidiani senegalesi che ho trovato riportano la notizia ed entrambi la riprendono da L’Eco di Bergamo
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Ho trovato anche questo necrologio, che puzza tanto di disinformazione. Io del “mitico” Alfa Alfa so ben poco e dalle fonti aperte è difficile farsi un’idea chiara, perché dicono tutto e il contrario di tutto. Però in fonti giudiziarie reperibili nella rete ed atti parlamentari si parla del Nostro come “accreditato Cesia”, mentre il Paolo Fusi che scrive, di fatto screditando Anghessa come fonte realmente attendibile, sostiene che la sua attività nei servizi fosse nient’altro che pura invenzione di un imbroglione incallito. Eppure anche il figlio,cnell’articolo di Avvenire, dice che il padre è stato continuamente “scaricato e caricato” dai servizi.
https://www.glistatigenerali.com/intelligence/in-morte-di-alfa-alfa/
Questo Paolo Fusi, tuttavia, mi pare un tipo con qualche “doppiofondo”: è, infatti quello che mise in mezzo Claudio Martelli, in una fase molto delicata (era Ministro della Giustizia mentre esplodevano bombe), in una faccenda che puzzava tanto di P2.:
E, a leggere il blog di Alfa Alfa, non direi proprio che nutrisse un grande amore per i piduisti, a cominciare da quel Garelli di cui si accenna nel necrologio. Tra l’altro, uno degli ultimi post del blog evidenziava il fatto che la riduzione del taglio dei parlamentari fosse una delle proposte del famoso Piano di Gelli.
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Questo l’autore del necrologio e della messa in mezzo di Martelli
http://paolo-fusi.it/the-life/
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Vedo che manca un post. Un motivo ci sarà (se è un mio errore di invio posso rimandarlo, previo invito). Nel post mancante si citava la Rodio srl, comprata a suo tempo da Roberto Memmo e, mi sembra di ricordare, rapidamente rivenduta. A curare il fallimento della Rodio sarà, poi, l’avvocato Stefano Vinti (quello dell’Imputata-Nipote), che attualmente è nel cda dell,’azienda del figlio di Fortunato Federici.
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Non so a cosa ti riferisci tenendo conto che viceversa so bene chi sia stato Roberto Memmo e la sua Loggia di Montecarlo.
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Caro Grani…Rugens,
Nella mia risposta Non mi riferivo a Lei,per “giochi minus…anc
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Buona Sera Anghessa, sono la donna di Gueresi, Lei gli è stato Maestro. Mi ha chiesto di contattarLa con urgenza perchè si trova in difficoltà estreme. La prego di risponderci, omaggi sentiti.
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Questo sito non è di Aldo Anghessa che è semplicemente un attento lettore. Comunque… Oreste Grani.
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Egregio Leo (sempre Ruggente),solo oggi ho ricevuto il messaggio della Signora, sempre più tenaci di noi uomini,ho molto apprezzato l ‘eleganza cavalleresca della sua risposta. Per un attimo, c’ era un atmosfera da moschettieri. Saluti cordiali
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Era il minimo. Per la signora, per l’ansia che traspariva, per omaggio alla vita avventurosa del lettore Anghessa.
Buona notte.
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Buona sera, scusatemi allora. Provvedete pure a cancellare il mio inserto. Grazie
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Gentile “signora preoccupata”, la mia puntualizzazione era doverosa ma non tendeva a rifiutare il suo tentativo di mettersi in contatto ( ritengo che questo fosse il fine) con Aldo Anghessa che, a sua volta, leggendo il blog potrebbe essere interessato alla vicenda che lei evoca. Se noi possiamo essere utili per altro, mi faccia sapere.
O.G.
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