Si vive meglio a Mosca?
Se il nostro Ministro dell’Interno dichiara, con parole di facile comprensione per chiunque, che si trova meglio a Mosca che in molte capitali europee, fa uno grave sconfinamento in politica estera a nome di tutto il Governo italiano. Di fatto, il Salvini, azzera il titolare della Farnesina e conferma quanto questo marginale e ininfluente blog afferma di lui, da anni: Salvini, l’uomo dei tombini di ghisa, svolge una funzione organica a Putin e alla sua politica, interna ed estera. Lo fa senza imbarazzo, servendo gli interessi di un oligarca sanguinario indicato come mandante di assassini, perfino da Donald Trump.
Quando il vostro ministro di Polizia andò in visita (misteriosa) con Antonio Razzi in Corea del Nord, altrettanto dichiarò di stare benissimo a quelle latitudini e con quei climi, a prescindere dalla meteorologia. Salvini parla parla parla ad una velocità tale per cui eviterei di ritenere che pensi con la sua testa. Putin è, per certificazione internazionale anche sottoscritta dal presidente USA, un’assassinio mandante di spietati omicidi. Non ha fatto lui uccidere il giornalista Jamal Khashoggi (è una storia che ha matrici diverse) ma per l’efferatezza e le dinamiche di attuazione, lo avrebbe potuto fare. Putin pensa e agisce come uno dei tanti dittatori che proliferano sul Pianeta e chi lo sceglie come garante della convivenza civile o è un povero mentecatto o un complice di quegli stessi delitti (si chiama concorso morale) su cui si regge la dittatura moscovita.
Direi pertanto che chi sceglie Salvini, dopo oggi, deve riflettere sulla banale affermazione che Leo Rugens lascia in rete da anni: di un Paese esiste solo la politica estera e l’Italia, non avendone una propria, sta nelle mani dell’ultimo che si alza e parla, parla, parla. Questa volta si chiama Salvini Matteo. Rigorosamente scritto in ques’ordine.
Oreste Grani/Leo Rugens