Ma quante vite ha Rula Jebreal?
Rula Jebreal: ma la volete smettere?
6 gennaio 2020
Come ho avuto modo di scrivere è pericoloso per una donna di successo (basta anche essere semplicemente bella e un po’ apparentemente fortunata) finire nelle grinfie mediatiche di un’altra donna. Non vi dico poi se una donna è intelligente, misteriosa quanto basta come si può facilmente valutare essere Rula Jebreal. La rete non molla e dopo che si è sparsa la notizia che potrebbe essere protagonista a Sanremo non c’è giorno che qualcuno non venga condotto telematicamente al post che la nostra Dionisia a suo tempo dedicò, con una punta di veleno femminile alla giornalista e scrittrice. Sento il dovere di aggiungere parole a quelle a suo tempo dedicate al personaggio. La Jebreal è infatti, a leggere bene i cenni biografici che compaiono nel web, una persona fuori dall’ordinario e che ha passato un’infanzia travagliata durante la quale ha perduto la madre, cosa non da poco, donna a sua volta che scelse di togliersi la vita a seguito di violenze subite. Mi sembra osceno che intorno a questa figura la politichetta italiota si prepari a tirare la fune. Chi sia il marito (mi sembra che si siano lasciati anni addietro) conta poco. Se sia l’amante o meno di uomini potenti, mi interessa ancor meno. Se uno solo dei pentastellati si prova ad entrare nel merito, fosse anche per difendere la signora, ci dovrà rispondere di ben altro.
Che palle, che palle, che palle!!!!!! E mi scuso con la signora per tutto quello che sta accadendo a prescindere dai motivi reconditi di cui non mi frega niente. Ho fatto questa precisazione perché sono troppi gli accessi al vecchio post per non dire come la penso.
Oreste Grani/Leo Rugens
Figlia di un commerciante arabo palestinese di Gerusalemme Est e guardia della Moschea al-Aqsa, cresce a Gerusalemme e studia nel collegio Dar-At-Tifel dove si diploma nel 1991. Nel 1993 si trasferisce in Italia per studiare fisioterapia all’Università di Bologna.
Nel 1997 incomincia a collaborare con Il Resto del Carlino, Il Giorno e La Nazione, dove si occupa di cronaca cittadina e temi sociali e nel 1999 passa alla politica estera, con particolare attenzione ai conflitti mediorientali. Nel 2002, come giornalista e militante del Movimento palestinese per la democrazia e la cultura, prende parte a una trasmissione televisiva su LA7, Diario di guerra. […]
Rula Jebreal ha vissuto a lungo a New York assieme a Julian Schnabel, regista del film Miral, che aveva conosciuto a una mostra di pittura, a Venezia, nel 2007. Nel 2013 si sposa con il banchiere americano Arthur Altschul Jr., figlio di un partner di Goldman Sachs. Nel giugno del 2016 la Jebreal ha divorziato dal marito.
Nell’agosto 2014 durante un dibattito sulla MSNBC fanno discutere le affermazioni di Jebreal sulla faziosità dei media statunitensi in merito alla crisi di Gaza. La giornalista riteneva che i media d’oltreoceano fossero troppo sbilanciati a favore di Israele (come esempio fa un confronto sul numero e la durata delle interviste a esponenti israeliani rispetto a quelle a esponenti palestinesi), fornendo in questo modo un quadro distorto e parziale della vicenda che non informava adeguatamente il pubblico americano. A seguito di ciò la Jebreal su Twitter dichiara che la MSNBC ha cancellato tutte le sue future apparizioni programmate sul network.
Wikipedia non dice dove e come la signora abbia esercitato il mestiere di fisioterapista, né se un ex direttore del Corriere della Sera abbia avuto a che fare con l’inizio della sua carriera e del resto che ci importa? Certo è che da Bologna ha inizio la carriera “giornalistica” della signora.
Passare dalla televisione italiana, lei palestinese israeliana anzi “araba” israeliana, alla dimensione statunitense significa una indubbia bravura e abilità, ed è più facile capire come riesca a realizzare legami sentimentali che oscillano dal colto al ricco, rapporti che si consumano con una rapidità notevole, peraltro.
Così, quasi fosse un gioco dell’oca, Rula Jebreal, dopo la pausa americana eccola di nuovo sui nostri palcoscenici, politici, addirittura candidata dal Renzi Matteo alle elezioni europee. di maggio: bella mossa!
Non male per una signora che data la giovane età riesce a passare da una vita all’altra come nulla fosse, anzi, migliorando anno dopo anno, amore dopo amore, polemica dopo polemica (dal leghista che le diede dell’abbronzata agli americani che l’hanno invitata a togliersi dai piedi).
Ma esattamente che mestiere fa la signora, secondo voi, cari lettori?
Dionisia
N.B. Tra la bionda e l’abbronzata signora non c’è partita
La perfidia delle donne (Dionisia) quando parlano/scrivono delle donne non ha limiti.
Ma in effetti che mestiere fa Ruta Jebreal? Tenendo conto che mai mai mai nessuno di noi alluderebbe a quello che si ritiene impropriamente il mestiere più antico del mondo. Che nessuno ci provi a dire che questo era negli intendimenti di Dionisia. Anche perché quello vero più antico del mondo, è raccogliere informazioni e non quell’altro, per alcuni disdicevole. Oreste Grani che quando le cose si fanno delicate ci mette faccia,nome e cognome
"Mi piace""Mi piace"