Nicola Morra futuro presidente dell’antimafia e nessuno fiata?

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Dalla testata il Fatto Quotidiano (e quindi da Marco Travaglio in persona) mi aspettavo maggiore vigilanza e prudenza su un terreno così delicato e strategico per la Repubblica.

Maggiore vigilanza preventiva rispetto ad una scelta che esporrà il Paese, poche ore dopo l’eventuale nomina di Nicola Morra, ad un’altra vicenda imbarazzante. Parlo dell’attacco durissimo a cui il professore di lettere sarà sottoposto ad opera di una certa stampa che non vede l’ora di poterci mettere il carico da undici in questa storia del dilettantismo pentastellato.

In questo caso, ad onor del vero, non solo contro un candidato scelto senza un’ esperienza specifica e formazione professionale ma, evidentemente, per motivi di natura altra.

Questa delle cordate comincia ad essere l’aspetto inquietante del M5S.

Nelle redazioni sono pronti gli RPG (non ci sarà bisogno di calibri maggiori) per denunciare (dopo l’errore commesso) ciò che in pochissimi sosteniamo da tempo: non è opportuno che Nicola Morra, dimostratosi leggero con suo figlio e il resto della sua famiglia, assuma un ruolo istituzionale apicale nel Paese delle Mafie.

Ruolo istituzionale apicale è da considerare infatti la Presidenza della Commissione antimafia. Ho scritto, senza avere attenzione da parte di nessuno nel M5S, cose certe rispetto alla scelta imbarazzante di investire i risparmi di famiglia in una discoteca.

Aprire una discoteca è decisione  delicata ovunque nel mondo ma “senza appello” in Calabria dove quei locali, a prescindere dalle volontà o meno dei titolari, vengono usati come punto vendita non solo per lo spaccio degli stupefacenti ma come ambiente utile ad ogni forma di corruzione dei minori spinti ad assumere comportamenti che nulla hanno a che vedere con l’ascolto della musica e una opportuna socializzazione. Nelle discoteche non si sente la voce dell’altro da se.

Queste cose le sanno tutti i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, della Magistratura, dei sociologi onesti, dei giornalisti autori di inchieste sul tema, dei genitori con gli occhi non foderati di prosciutto.

Ma sembra che la leggerezza della famiglia Morra, socia di capitale di una discoteca nel cuore della Calabria, non interessi a nessuno. O viceversa, temo, interessa ma si aspetta l’ennesimo ingenuità del MoVimento per poi dargli addosso e farlo apparire un concentrato di dilettanti allo sbaraglio, qualche citrullo e alcuni opportunisti che operano nell’ombra. Siamo stanchi di questi infortuni previsti, prevedibili, non evitati.

Possibile che Marco Travaglio, l’autore della prefazione del Il Caso Genchi, Storia di un uomo in balia dello Stato, mi stia lasciando solo, debole nella mia marginalità e ininfluenza, in questa vicenda delicatissima?

Marco-Travaglio-

Possibile che il mio punto di riferimento di tanti anni di letture e di battaglie non si accorga di questa polpetta avvelenata? Travaglio, per chi non lo ricordasse, è autore dei testi che elenco tutti, pari pari, presi da Wikipedia:

Vediamo di aprire una riflessione prima di “dopo” perché prima è prima e dopo è dopo.

Grazie anticipatamente.

Oreste Grani/Leo Rugens

OLTRE CHE INSEGNANTE ED OSTILE AGLI AVVOCATI IN PARLAMENTO SCOPRO IL SEN. MORRA “MELOMANE KALERGIANO”

NON TENGO CONTO DEL RIFIUTO CHE HO RICEVUTO AD UNA CONVERSAZIONE LOGICA E PERTINENTE TRA GIARRUSSO E MORRA ENTRAMBI DEL M5S

TROPPO SILENZIO INTORNO ALLA CANDIDATURA NEL M5S DI CHI GUIDERÀ LA COMMISSIONE ANTIMAFIA

UN PROFESSORE DI LETTERE ALL’ANTIMAFIA?

IN CALABRIA PUÒ SUCCEDERE FACILMENTE, SENZA COLPA, DI AVERE UN PARENTE CHE “LAVORA” CON/PER LA ‘NDRANGHETA

E non dite che non l’avevo detto!