“Ormai in Italia vige un doppio Stato, quello criminale e quello legale”. Norberto Bobbio

Nicola Morra

Ho detto che non avrei smesso di descrivere il mio pensiero rispetto alla inadeguatezza che suppongo (e quindi potete immaginare che rischio corro se sarò smentito dai fatti) caratterizzi il senatore Nicola Morra quale Presidente della Commissione Antimafia e così farò. Nomina che si dice ormai imminente. Morra doveva essere e Morra sarà. Mi viene il dubbio che se anche fossero emerse preoccupazioni maggiori di quelle che esprime questo marginale (e si vede anche quanto ininfluente) blog, nessuno sarebbe riuscito a togliere la promozione sul campo al senatore genovese eletto a Cosenza. Ci deve essere stato un patto di ferro tra non si sa chi e non si sa chi perché Morra assumesse la guida dell’istituzione delicatissima. Se contassi qualcosa (ma il senatore può stare tranquillo perché, solitamente, ci metto anni per essere ascoltato e poi, a cose accadute, anche complimentato) chiederei a Paolo Graldi, giornalista per bene e competente, a sua volta ascoltato dal presidente Mattarella di fare lui il punto della situazione per quanto riguarda le complessità che aspettano Morra. Lo chiederei a lui perché ho avuto modo, proprio in queste ore, di andare a rileggermi un contributo dedicato alla Grande Criminalità che il giornalista aveva scritto nella primavera del 1990 (mi raccomando le date) per il Rapporto di Primavera, edizione del ’90, pubblicazione coordinata a suo tempo da Alfredo Vinciguerra.

Paolo-Graldi

Paolo Graldi

In giornata riproduco il lungo articolo e poi vi chiederò cortesemente se fa anche a voi uno strano effetto. Ma veramente non vogliamo capire che 28 anni dopo quanto ben descritto da Graldi, un dilettante allo sbaraglio come appare essere Morra è l’ultima cosa che si merita la Repubblica nello già impari scontro con le mafie? Era il 1990 e poi si è scivolati verso il biennio caratterizzato dalla trattativa Stato-Mafia e dalle violenze senza limiti che spazzarono via la speranza di un cambiamento. Graldi aveva messo, in tempo, alcuni puntini sulle i e Norberto Bobbio, in quelle stesse giornate, ancora di più aveva lanciato l’allarme con la sua lapidaria frase: “Oramai in Italia vige un doppio Stato, quello criminale e quello legale”. Vi prego che nessuno pensi che la situazione sia leggermente migliorata! La situazione è peggioratissima. Punto. E per organizzare il contrattacco dovremmo fidare su un professore di liceo che ritiene consono avere fatto, per assicurare un futuro al proprio figlio, in una regione nodale come la Calabria, la scelta di un investimento finanziario acquistando una discoteca? Come minimo siamo di fronte ad uno sprovveduto.

italia 90

E firmo come quello che si era permesso di richiamare l’attenzione su CONSIP quando nel M5S in pochi sapevano di cosa si trattasse e come chi, tra i pochissimi in Italia, sostenne che Donald Trump sarebbe stato il Presidente degli USA. Queste due previsioni (insieme ad altre decine comprese le percentuali di successo del M5S) le ho fatte con largo anticipo come è facile verificare spulciando il blog. Mi dispiace queste annotazioni autoreferenziali ma non so più come fare a richiamare l’attenzione sull’errore imminente.

Oreste Grani/Leo Rugens

P.S. In giornata vi farò comparire l’articolo a cui ho fatto riferimento.

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