Commissione antimafia: Morra Presidente, Giarrusso si dedicherà alla trattativa Stato – mafia
Tutto è bene quel che finisce bene.
Leggo un’intervista che mi conforta e rassicura, come cittadino e come cultore delle problematiche afferenti non solo quella che si definisce, per semplicità, “Trattativa Stato – Mafia” ma, più in generale, lo scontro titanico tra la Repubblica e la criminalità organizzata. Molto bene lo specialista Gianni Barbacetto che, come sempre accade con le interviste di qualità, pone le domande giuste; ottima la proposta leale di Nicola Morra di affidare al sen. Mario Michele Giarrusso la delicatissima e strategica questione del groviglio bituminoso che emerge dalla sentenza emessa a Palermo e che vede alcuni servitori dello Stato condannati a pene gravissime. L’intervista che compare oggi sul Il Fatto Quotidiano delinea, con questa proposta di alleanza e lavoro sinergico, un percorso impegnativo, ma possibile. Si può partire da questo abbinamento Morra-Giarrusso (strana coppia ma, come alcune “strane coppie”, questa potrebbe funzionare) per girare pagina e far emergere, con tenacia e senza guardare in faccia nessuno, le connivenze che hanno reso possibili quei fatti e quanto politicamente, su quella destabilizzazione, si è poi messo in moto, berlusconismo compreso.
Quanto leggo è cosa buona per il Paese, meno per i criminali.
Proprio per questo… che nessun dorma.
Oreste Grani/Leo Rugens
Gianni Barbacetto sul Fatto di oggi, 16/11/2018
Il nuovo presidente della Commissione parlamentare antimafia è il senatore Nicola Morra, del Movimento 5 Stelle, che succede a Rosy Bindi. Morra, 55 anni, è nato a Genova ma vive da anni in Calabria, dove ha insegnato nei licei Storia e Filosofia.
Da dove comincerà i lavori la sua Commissione antimafia? Quale sarà la sua prima preoccupazione?
Sarà quella di studiare sempre meglio la mafia invisibile, quella dei colletti bianchi, quella che alle coppole e alle lupare preferisce menti raffinatissime e compie reati con un click, invece che con un fucile a canne mozze. Lo ha dimostrato, se ce ne fosse ancora bisogno, l’operazione ‘Gambling’: in un’intercettazione, uno degli indagati dice che i clan devono reclutare nelle migliori università mondiali, per avere a disposizione uomini capaci di compiere reati sulla rete. Sappiamo che il mercato dei capitali non è più vincolato dai confini nazionali. Per questo dovremo confrontarci con i Paesi stranieri, spingendo affinché si dotino, per esempio, di una legislazione anti-riciclaggio efficace come la nostra.
Abbiamo da insegnare all’estero?
Sì, l’esperienza italiana nella lotta antimafia è molto avanzata e anche dal punto di vista della legislazione possiamo indicare agli altri Paesi una strada per contrastare le mafie, che non sono fermate dai confini nazionali.
Da tempo il Movimento 5 Stelle spinge perché il Parlamento indaghi sulla trattativa Stato-mafia. In che forme e con quali strumenti?
Sarebbe opportuno che la Commissione istituisca un comitato che si dedichi alla trattativa Stato-mafia. La Commissione opera anche attraverso comitati, nella scorsa legislatura erano 16. Spero che in tempi brevi cominci a lavorare un comitato sulla trattativa, che potrebbe essere guidato dal senatore Mario Michele Giarrusso.
Giarrusso era in gara con lei per la presidenza dell’Antimafia.
Sarà il capogruppo del Movimento 5 Stelle dentro la Commissione. E, spero trovando pieno accordo con gli altri gruppi, potrà essere a capo del comitato che indagherà sulla trattativa.
Dopo la sentenza e le condanne della Corte d’Assise di Palermo, quali risultati ulteriori potrebbe raggiungere un comitato parlamentare?
Dobbiamo essere filologici, ma nello stesso tempo non fermarci davanti a niente e a nessuno. Dobbiamo approfondire le responsabilità di coloro che dentro la politica e dentro lo Stato hanno trattato con Cosa nostra, andando contro gli interessi dello Stato. Individuarli avrà come risultato quello di rafforzare la credibilità dello Stato. Abbiamo il dovere di accertare la verità, che non è stata tutta accertata nella sentenza del processo di Palermo. E dobbiamo accertarla in tempi rapidi, altrimenti non riusciremo a fare davvero giustizia.
Avrete anche in questa legislatura un’attenzione particolare agli insediamenti mafiosi al Nord?
Sì, le mafie vanno dove c’è business e si sono saldamente insediate nelle regioni del Nord. Soprattutto la ’ndrangheta. Basti vedere il processo Aemilia. Ma anche tante indagini in Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto… Dobbiamo ascoltare la voce di giovani come Elia Minari, che a vent’anni ha realizzato una videoinchiesta che ha fatto sciogliere per mafia il Comune di Brescello, in Emilia. Dobbiamo parlare di mafia, come ci ha insegnato Paolo Borsellino, anche in contesti che negano o sottovalutano il problema.
Nel Blog delle Stelle vi proponete di approfondire il rapporto tra mafie e informazione, “in considerazione dell’elevato numero di pressioni e intimidazioni a cui sono sottoposti i giornalisti”.
Sì, sappiamo, come ci ha mostrato l’inchiesta Montante, che le organizzazioni criminali sono molto attente a controllare l’informazione. D’altra parte i giornalisti che raccontano le mafie, come Michele Albanese, che vive sotto scorta dal 2014 e che conosco bene, devono avere la massima protezione e tutela da parte dello Stato.
Sui giornalisti alcuni esponenti Cinquestelle hanno avuto parole pesanti.
Noi critichiamo chi non sa fare il suo lavoro di giornalista e svende la sua penna alle logiche del potere, chi si mette sotto padrone e prende ordini. Sappiamo invece come siano importanti i giornalisti che fanno bene il loro lavoro senza guardare in faccia nessuno. Lo sappiamo così bene che nel 2013 abbiamo proposto proprio una giornalista, Milena Gabanelli, come candidata addirittura alla presidenza della Repubblica. Mark Twain diceva che il giornalista deve essere pagato bene per poter fare bene il suo lavoro. Oggi invece tanta editoria sopravvive sfruttando giornalisti malpagati ed eterni precari; o prendendo soldi pubblici e sostegni indiretti, per esempio per prepensionare i lavoratori poligrafici.
Quali temi ha intenzione di portare in primo piano nel lavoro della Commissione antimafia?
Dovremo approfondire la presenza della criminalità organizzata nella sanità, perché ogni volta che si trasferisce un servizio pubblico ai privati, come succede sempre più nella sanità, arrivano interessi mafiosi. In Calabria lo sappiamo bene: in passato c’è stato il caso Fortugno e ora a essere commissariati per mafia non sono soltanto gli enti locali, ma anche le aziende sanitarie. Poi dovremo avere un’attenzione particolare al business del gioco d’azzardo: nell’operazione ‘Gambling’ è stato sequestrato oltre 1 miliardo di euro. E dovremo continuare il lavoro svolto dalla Commissione Bindi sui rapporti tra mafia e chiesa, perché il papa è netto contro le organizzazioni criminali, ma tanti preti e parroci non seguono affatto il suo insegnamento. Più in generale, dobbiamo ripensare a quello che diceva Gesualdo Bufalino: la mafia sarà sconfitta da un esercito di maestri. Io credo che Kant possa sconfiggere la mafia, se riusciremo a diffondere cultura e rispetto delle regole.
ottimo direi…
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COLOMBIA-ITALIA emulazione sperimentale Politico-Mafiosa.
Pablo Emilio Escobar Gaviria vede crescere la sua potenzialità nei primi Anni ’80 divenendo uno degli Uomini più ricchi al Mondo. Commise l’ errore di essere dalla parte del POpolo (era sostanzialmente Comunista), che lo proteggeva dalle Autorità.
Preoccupò il “sistema” quando nell ’82 cominciò ad entrare in Politica e la CIA, che ci guadagnava pure, preoccupata di una ascesa Comunista (finanziò e fu protetto da correnti Antiimperialiste Centro Americane, Sandinismo di Daniel Ortega) del Pablo, in zona Strategica Sud e Centro Americana, decise di eliminarlo spostando il Potere al Cartello di Calì degli Orejuela che sottraggono il mercato redditizio di Miami ad Escobar oltre al loro controllo di New York(non crederete che la Colombia sia stata “purificata” dallo spaccio di Cocaina)!?
PERICOLO COMUNISTA SCONGIURATO, il 02 Dicembre del 1993.
Che rischio per gli Americani! Avevano finanziato con i loro soldi Correnti politiche Comuniste nei centri nevralgici Sud Americani.
In quel Periodo, mi limito a ricordare il Mio “Editore” di Supersex, che accusato di Traffici con la Somalia e dell’ Omicidio di Mauro Rostagno, negli Anni ’80, si rese Latitante proprio in NIcaragua di Daniel Ortega (Vai a vedere le Coincidenze), Proprio il Nicaragua fornito in quegli Anni, dal sottoscritto, di riso che per puro caso, fu respinto all’ Arrivo, e successivamente la Nave al ritorno in Italia, Affondò a Barcellona! Metodi Craxiani!
Quel Tizio, l’ Editore, era francesco Cardella, Beniamino di Craxi, capo della Internazionale Socialista solita a ritrovarsi sul “Britannia” per delineare le Strategie Politiche e FINANZIARIE Mondiali con i regnanti di Spagna ed Inghilterra & C.
La morte di Escobar è una azione di Indebolimento della Internazionale, Studiata dagli USA. Ricorderete quanto fosse in Crescita e Forte il PSI in Italia a quei tempi.
Per pura Coincidenza nell’ Anno della Morte di Pablo Emilio Escobar Gaviria, il 1993, a Santa Margherita Ligure, nella Sala Vip del Covo di Nord Est di Lello Liguori, prendeva vita IL “Progetto Botticelli”, di Marcello Dell’ Utri…
A dieci Anni dal Tentativo Politico di Pablo Emilio Escobar, ma stavolta si sono fatti più furbi, i Comunisti furono dichiarati nemici dall’ ex Mandrillo di Arcore!
Però il Tutto nasce da una Costola Imputridita, del Vecchio PSI
Ed il Vaticano? Per pura coincidenza in Europa, nel 1982, Quando Escobar entra in Politica, Muore Roberto Calvi, forte Sponsor Bancario delle Correnti Interne che partivano dalla Polonia al Sud America, che avrebbero potuto Cambiare Politicamente il controllo Europeo da parte degli Americani…
Ma naturalmente le mie sono “Fantasie Pre Domenicali”.
Ed Oggi?
Il Papa è Sud Americano ed al Governo c’ è un gruppo del POPOLO che lo comanda, chiamato in spregio “Sentimento Populista”, che a mio avviso è un complimento; supportato da un gruppo Politico più vecchio che nasce sul Po, anche questo dalla costola parzialmente imputridita del PCI, i Trinaricciuti di Guareschi.
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DEFRAUDATI DALLA STORIA
Avete certamente notato come si sia “INVIPERITO” il Senato, ivi compresa la Sua Presidente, quando Il MInistro Toninelli ha Esultato con “Pugno Chiuso” alla Approvazione del Decreto Genova!
Chi in particolar modo? Il Pd o ex PCI e Forza Italia o Ex PSI, gli ex Emblemi del Socialismo Politico e tutori dei più deboli!
Oggi nient’altro che rappresentanti di se stessi!
Defraudati di ciò che hanno rappresentato, spodestati dal Popolo…
Hasta la Victoria Siempre.
Anche se Sostanzialmente, Non si siano mai dimostrati miei Amici!
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