È necessario che i tribunali siano sempre e comunque luoghi di giustizia giusta

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Una mia attenta lettrice segnala la vicenda riassunta, a grandi linee, nell’appunto da lei redatto che potete leggere a seguire e, nel farlo, si è messo sulle orme, in modo coordinato e tenace, di una ipotesi che in redazione (e non solo in essa) condividiamo: ma il M5S con questi ambienti neo leghisti che minchia c’entra? E per tanto, se noi con questa gentaccia nulla abbiamo a che spartire come si fa ad affidare le sorti del Paese a delinquentoni che hanno in Matteo Salvini il loro idolo di riferimento?

I vertici del MoVimento, al massimo, possono essere inciampati in qualche cattiva frequentazione e forse anche qualche candidatura scelta con troppa facilità. Fatti marginali comunque, che hanno visto qualcuno pronto a sottovalutare, per stile di vita, che non tutti i vanesi sono degni di servire la Repubblica.

Questo al massimo: qualche leggerezza in fase reclutativa e selettiva delle candidature. Comunque solo un jansenista stronzo come il vostro Leo Rugens bada a questi dettagli ma si chiamano realmente pagliuzze rispetto a travi come quella che era ben piantata nella Procura di Roma e a cui oggi faccio riferimento e che il lettore, opportunamente, mi ricorda.

In rete si trovano notizie molto interessanti sulla vicenda delle talpe alla Procura di Roma. La prima è che il processo è iniziato (Corriere 24/10/2018 e Messaggero 9/11/2018) con un’aula strapiena come non era successo in casi più “famosi” come Mafia Capitale. La descrizione degli spettatori e del loro atteggiamento è preoccupante.

La seconda notizia, sempre dalle stesse fonti, è che, oltre a passare ad imputati notizie coperte da segreto istruttorio, il gruppetto era in possesso di divise e distintivi. A che scopo? Non si sa.

La terza notizia è che la cancelliera Amadio in Procura ci stava da soli 2 anni (e non da 20, come riportato da molti quotidiani). Prima stava al CSM nella segreteria di Angelantonio Ravanelli, vicino a Cosimo Ferri, a sua volta vicino allo psiconano. Nel 2016 la Amadio presenta un ricorso al TAR (in rete si trova la sentenza dell’appello al CdS) perché vuole essere assunta al CSM.

Secondo alcune fonti web, in procura era tornata con il pm Ravanelli.

Ho cercato notizie su di lui e le ho trovate in articoli che riguardano la vicenda di Roberto Speciale, dove si dice che

  Ravanelli ha un fratello al SISMI e

2 ° ricorre più volte il nome di Pollari.

Non ho tempo, adesso, per ricostruire la vicenda Speciale (e certo la redazione la conosce e non ha bisogno di me). Mi limito comunque a segnalare il fatto che c’è una persona rinviata a giudizio ed attualmente sotto processo che insegna alla Link University di Vincenzo Scotti in un master diretto dall’ex viceministro della Giustizia Gennaro Migliore.

Nell’ambito di quel processo ci sono stati una serie di problemi di NOTIFICA e slittamenti di udienze per trasferimenti che poi non si sono verificati.

Anche i difensori dell’imputata sono in un modo o nell’altro legati ad un certo tipo di ambienti, uno legato ai Federici della Banca di Roma della vicenda Sindona, l’altro al difensore di Sergej Antonov, capo dell’intelligence bulgara coinvolto nell’attentato al Papa.

L’appunto è pieno di riferimenti a grovigli bituminosi che non sembrano mai finire in questo Paese dove i tribunali, troppo spesso, invece di confermarsi luoghi di Giustizia, si rivelano istituzioni oscure e terreno di possibili grandi mascalzonate. In questo caso però alcuni magistrati tipo Paolo Ielo, Michele Prestigino, Nadia Plastino hanno fatto piazza pulita di loro iniziativa e a loro va un doppio grazie di questa epurazione salvivica.

Oreste Grani/Leo Rugens

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