Il bilancio dello IOR anticipava la “notizia”. Ma quale è la notizia di cui vi parlo?
Oggi è il 21 dicembre 2018 e il Papa Francesco così si è espresso pochi minuti addietro:
“Pedofili, pentitevi e consegnatevi alla giustizia. Non si coprirà nessuno abominio sui fanciulli”.
Ieri sapevamo cosa scrivevamo quando abbiamo fatto riferimento al bilancio 2017 dello IOR.
La Redazione.
Torniamo al post del 20/12/2018.
500 preti residenti nello Stato dell’Illinois (USA) verranno incriminati per comportamenti amorali e lesivi dell’integrità di migliaia di fanciulli. Qualcuno, in questi ultimi giorni, con sagacia, mi segnalava che nel bilancio dello IOR 2017 erano state accantonate cifre significative in vista di ipotesi giudiziarie di questa natura.
La Chiesa di Roma è certamente sotto attacco concentrico non solo ad opera di terroristi anticristiani, ma per i comportamenti tenuti (cosa gravissima) da troppi suoi esponenti nei confronti del sacro puer. Sarà un massacro, anche finanziario. Certamente ancor più grave di quelli affrontati fino ad oggi. Come si sa, c’è un tempo per ogni cosa e per la Chiesa di Papa Francesco è arrivato il tempo di mostrare la capacità di resistere al forte discredito che l’aspetta per i reati legati alle pratiche pedofile di troppi suoi sacerdoti. Si potrebbe indebolire pertanto l’autorevolezza di Papa Francesco mentre è prioritariamente impegnato ad elaborare/presentare la sua visone prospettica di amore e di fratellanza, nel Mondo intero ma, in particolare, nel Mediterraneo e nell’Africa sofferente. Mediterraneo e Africa da cui, sostanzialmente, gli USA (parlo degli eserciti) si stanno ritirando. Casino nel 2003 in Iraq e poi ritiro.Milioni di vedove e orfani e basta. Casino in Libia e taccio. Casino in Siria (560 mila morti) e lasciamo perdere ora che se ne vanno. Ai nostri amici interessano solo Israele e l’Arabia Saudita. Non sta a me che non sono nessuno provare a dire perché e per come. Tornando ai predi pedofili, questa dei guai giudiziari e delle ipotizzabili richieste di risarcimento saranno elementi di grande distrazione e di preoccupazione per molti esponenti di rilievo della gerarchia ecclesiale su cui Francesco puntava per cambiare l’aria.
E questo avviene mentre Putin ricorda, cupo e implicitamente minaccioso, che il mondo non deve sottovalutare i pericoli di una guerra nucleare. E questo mentre, si dice, che in alcune basi USA ci siano restringimenti alle licenze natalizie. Fatto insolito e fuori dall’ordinario. E questo mentre il Pentagono (dopo altri organismi che contano negli Stati Uniti) alza i toni polemici nei confronti del capo formale delle Forze armate americane sul delicatissimo tema del ritiro anticipato dalla Siria di cui sopra. E non solo su questo c’è bufera nel Pentagonoe insofferente a Trump. Si aggroviglia, con una rapidità esponenziale, la situazione internazionale e questo avviene prima che si sia portato a termine un qualche pensiero di cambiamento geopolitico utile all’Europa perché non rimanga divisa e impotente ancora più di quanto già lo sia. Rimane la Comunità dei Five Eyes (Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti) di cui altre volte vi abbiamo parlato ma alle prese anch’essa con le eventuali conseguenze del dibattito interno alla Gran Bretagna e allo scontro in cui il Canada è stato spinto con la Cina. Tenete conto che l’accordo Five Eyes tiene, bene o male, dal 1946 e che il confine tra USA e Canada è il più esteso del mondo. Così, da ignorantone, ricordo. Ho scritto Cina e non aggiungo altra tra chi sale e chi scende e chi ha classe dirigente salda, visonaria e autorevole.
Cose tra loro solo apparentemente casuali e disgiunte di cui bisogna avere, viceversa, capacità di simultanea lettura. Se una simile capacità fosse esistita e i suoi detentori fossero stati in passato numerosi ed autorevoli, se fosse esistita, in particolare, un’intelligence delle intelligence (utopia?) già capace di essere “intelligence culturale” e non solo di alcuni (Five Eyes questo è ma solo per l’Anglosfera), allora, forse, i disastri arrecati all’umanità da crisi come quella in corso o altre simili o che potrebbero improvvisamente deflagrare, avrebbero potuto essere evitati o, almeno, limitati nella loro portata distruttiva, così tanto dovuta, appunto, all’incapacità di prevedere.
Perché è questo che pensiamo da queste parti: le intelligence, mediamente, sono strutture evolute culturalmente e tranne i casi in cui (l’Italia è tra questi) prevalga la cultura per bande, sono organismi molto più capaci di suggerire la strada della prudenza e del dialogo intelligente come soluzione utile a non non non far scoppiare altre guerre che, come si vede, nessuno ormai è in grado di vincere. Perfino in Israele gli uomini dei servizi, quando vanno in pensione, si scopre erano contrari alla guerra permanente.
Riprenderemo il discorso urgente di un tavolo delle Intelligenze di Stato dei maggiori Paesi europei e mediterranei proprio partendo da questo argomento che non va più considerato solo per addetti ai lavori. dell’impossibilità di vincere le guerre. E questo accenno lo faccio anche in vista delle elezioni per il Parlamento europeo organismo dove comunque sarebbe interessante riuscire a mandare eletti alcuni che di questa materia complessa (la sicurezza internazionale e la capacità di fare previsione) se ne intendono. Manderei a Bruxelles, finché esiste, donne e uomini che hanno fatto parte, con merito, dei “servizi” e del mondo militare ad esso afferente. Tra tanti malandrini che rappresentano lobbies ed altri elementi di divisione, se fossi il decisore politico del M5S, una pensata in questa direzione la farei. Anzi, sto proponendo che tra le candidature sicure per le elezioni di primavera prossima uno/due, forse perfino tre, figure in rappresentanza di questa “specializzazione” le “garantirei” e, nel farlo, lancerei implicitamente un appello agli altri movimenti emergenti in Europa perché facessero passi simili. Questo preoccupato che troppi cazzoni sfascisti, senza arte ne parte, certamente senza visone complessiva, si ritrovino con il cerino in mano pronti ad accendere micce mentre bisognerebbe avere freddezza per rendere inerti le cariche esplosive ormai innescate. Mestiere da “specialisti”, appunto. Come vedete ci siamo allontanati dai 500 preti pedofili dell’Illinois. Ma forse non troppo.
Oreste Grani/Leo Rugens fortemente preoccupato
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