Parallelismi utili da suggerire eventualmente al signor Ministro Salvini
Simon Wiesenthal, il mitico presidente di un’associazione ebraica che ha dato la caccia ai criminali di guerra nazisti, affermava (siamo al 20 maggio 1994) di aver consegnato alle autorità italiane, sin dal 1967 (ancora non c’era stato il ’68, ne tantomeno, i sessantottini a cui, eventualmente, dare la colpa dei misfatti), una lista di 66 nazisti che avevano compiuto crimini nell’Italia del Nord (dove prende vita la famosa Lega Lombarda, quella Veneta e altre strutture di pensiero similari) che, a dire del Mossad, si trovano tuttora in Italia o comunque liberi di entrare e di uscire e, grazie anche a quel marco forte, venire perfino in vacanza. Che pacchia, come direbbe lei. Wiesenthal, sostenne inoltre che che le autorità competenti italiane (che avrebbero dovuto essere super interessate alle informazioni), non avevano mai dato una risposta o svolto attività coerenti a queste informazioni preziose. Come vede, signor ministro, ogni Stato della doverosa caccia ai latitanti, fa ciò che vuole. Spesso, spero che lo capisca da solo, dietro alle complicità o ai silenzi, ci sono patti inconfessabili.
Mi sembra che, alla data del 20 maggio 1994, la Lega Nord (struttura che l’ha formata e spesata fino ad oggi), fosse già al governo con Silvio Berlusconi. Anzi, ne sono certo. Il governo si erta insediato il 10 maggio. Il ministro dell’Interno era Roberto Maroni in quota Lega Nord. Il sottosegretario alla Giustizia (sembra incredibile ma è vero) era Mario Borghezio. Quello che oggi tutti sanno tiene/ha tenuto/terrà i contatti internazionali con la destra più eversiva e nostalgica, anche del nazismo. Certo, mi direte, che alla Difesa c’era quel criminale di Cesare Previti per cui era difficile ragionare di cose serie. Questo per ricordarle che abbiamo memoria e che sappiamo come sia stato difficile, tanto per fare un esempio, dare la caccia a quei 66 nazisti, avendo Mario Borghezio, noto xenofobo antisemita, alla carica ministeriale preposta. Se non avesse memoria personale di quanto scrive questo marginale e ininfluente blog (lei era troppo giovane) può sempre chiedere proprio a Borghezio, in modo così da sapere, dalla sua viva voce, se ancora usufruisce di credito in alcuni ambienti (chiamiamola l’Internazionale Nera?) per non aver mosso paglia nel dare, dopo quel richiamo del 20 maggio, la caccia ai massacratori di italiani. Quelli che, giustamente, devono sempre venire per primi. O per secondi, quando per prima deve venire l’immunità dei latitanti nazisti.
Post atipico più del solito ma può essere che negli Archivi di Stato questo elenco ci sia. Qualora non lo trovasse può rivolgersi, ora che è un ministro autorevole a chi queste cose non ha certamente mancato di classificarle ed archiviarle. Potrebbe scoprire anche come e perché mi riesco ancora a ricordare questi episodi apparentemente minori e cosa abbia fatto o non fatto, in tutti questo quarto di secolo, il suo fedelissimo Mario Borghezio. O, viceversa, è lei che è suo fedele seguace?
Oreste Grani/Leo Rugens
P.S.
Dedicato solo a chi mi può capire ricordando date e circostanze delicate: la notte tra il 19 e il 20 maggio 1994. Quasi fossimo, a fine pranzo, pronti a mangiarci un “Dolce”. Come passa il tempo, maledizione.
Il “Dolce “da prendere con parsimonia. ….attenzione al diabete!
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