Si avvicinano le grandi nomine: Leonardo per cominciare

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L’8 dicembre 2006 si poteva leggere un articolo ben informato per l’epoca (solo la questione della denominazione “Super Amanda” era una fake news fuorviante) e lo trovate in calce oggi, avvicinandosi ormai il tempo delle nomine per i vertici di Leonardo (ex Finmeccanica). Le vicende bituminose vanno ricordate ai giovani e meno giovani “decisori” perché provino a ragionare, con la loro testa, e non facciano fare le nomine, delicatissime, come spesso è accaduto, al Luigi Bisignani di turno o al vecchio Giancarlo Elia Valori o a chi rappresenta l’OPUS DEI, o, se ancora respira, al duo Berlusconi-Letta,  o al  Partito Francese. Questi mondi (ed altri che tralascio), ritengono, infatti, un loro diritto spartirsi, secondo logiche “Cencelli”, gli avanzi della “Cosa pubblica” piazzando donne e uomini a servire la parte per il tutto, in cui la parte sono le casse delle loro rispettive consorterie. Se non i C/C personali.

Con questo salto indietro, apro un filone di alcun post di riflessione necessari alla fase. In passato qualche cosa sono riuscito a fare ma su questo terreno preventivo, ammetto, molto molto molto poco. Ho dovuto, non ascoltato, inseguire e pregare che l’avidità/incompetenza dei “prenditori” facesse giustizia. Ma sempre dopo e a danni fatti. Per arrivare, pertanto, a riflettere oggi, qualche nome bisogna provare a ricordarlo e qualche arresto, non casuale, avvenuto in quegli anni o subito dopo, va riportato alla memoria. Soprattuto per le circostanze con cui operano i nemici della Repubblica, rinfrescando i modelli operativi dei criminali.

Oreste Grani/Leo Rugens

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Finmeccanica punta alla nuova Super Amanda

ROMA – A pochi mesi dallo scandalo Telecom, la Finmeccanica lavora ad un ambizioso obiettivo: «diventare – scrive L’Espresso nel numero oggi in edicola – il fornitore unico della sicurezza nazionale». In caso di successo, Finmeccanica agirà a tutto campo «dal contrasto dell’immigrazione clandestina all’antiterrorismo, dalla sorveglianza delle reti informatiche e delle infrastrutture (porti e aeroporti), fino alla gestione delle intercettazioni telefoniche disposte dai magistrati». Sono proprio le intercettazioni il boccone che più interessa alla Finmeccanica, gruppo a controllo pubblico guidato da Pier Francesco Guarguaglini: «In palio – scrive L’Espresso – c’ è un mercato molto ricco che tra sprechi di ogni genere è arrivato a costare 400 milioni l’anno. Per tagliare le spese bisogna centralizzare il servizio, dicono i manager di Finmeccanica. E non solo loro, per la verità. Perché ora ogni tribunale va per la sua strada e non punta al risparmio». «Ecco la soluzione, allora. Il governo firma un contratto con l’azienda pubblica guidata da Guarguaglini, che si offre di gestire per intero lo spionaggio telefonico (quello legale, ovviamente) fornendo uomini e tecnologie all’avanguardia. Risultato: Roma tiene i cordoni della borsa grazie all’appalto unico». Per il momento non c’è niente di deciso. Nelle prossime settimane sono attese le conclusioni di una commissione tecnica. E poi forse tra un mese, forse di più, dovrebbe arrivare una decisione definitiva. Scrive ancora L’Espresso: «Spiegato così il progetto di Finmeccanica assomiglia molto a quello a suo tempo proposto da Telecom Italia e salito alla ribalta delle cronache con il nome in codice di Super Amanda. C’è, però, una differenza importante: l’azienda controllata da Tronchetti Provera avrebbe finito per sommare la gestione diretta delle linee telefoniche a quella del servizio di ascolto disposto dai pm. Una sovrapposizione giudicata fin da principio potenzialmente pericolosa da molti addetti ai lavori». Non a caso Finmeccanica prende le distanze dai gestori delle reti fisse e mobili che, in base al progetto, dovrebbero limitarsi ad affittare le linee. E la Telecom? Non è da escludere che il gruppo presieduto da Guido Rossi possa restare in gioco con «una partecipazione di minoranza in un ipotetico nuovo consorzio che dovrebbe gestire il servizio su scala nazionale». Intanto i manager di Finmeccanica tengono colloqui informali con decine di aziende, spesso molto piccole, che noleggiano alle Procure le macchine e i software per le intercettazioni. Alcune di queste verrebbero sacrificate sull’altare del risparmio. Altre, invece, verrebbero salvate. Quanto a Finmeccanica, questo filone d’affari delle intercettazioni verrebbe affidato alla società Seicos, controllata al 100 percento. La società è stata costituita solo pochi mesi fa ed è guidata da Sabatino Stornelli nel ruolo di amministratore delegato. Posizione ottenuta dopo una «lunga militanza in Telecom». Presidente è Luciano Pucci, esperto d’informatica, «anche lui con un passato alla Telecom e poi consulente del ministero dell’Interno e della Polizia, mentre tra gli amministratori compare Massimo Pini, ex consigliere craxiano dell’Iri».

08 dicembre 2006

P.S.

Un nome fra tutti: Sabatino Stornelli (e suo fratello non citato) opportunamente arrestato, successivamente, anche per il Caso SISTRI.