I venezuelani (non tutti in verità) hanno diritto a ricominciare a sperare
Mia moglie, giovane e bella come nessuna è mai stata bella, ha vissuto una stagione della sua vita, presso parenti e amici, proprio in quell’immenso paese che è il Venezuela. All’epoca, Ariel dipingeva (come ha fatto per tanti anni ancora dopo il soggiorno in quel paese allora felice), innamorandosi di Caracas e della sua gente. Mi racconta che vendette tutti i suoi lavori che sono rimasti in quelle case. È l’amore e la nostalgia che si è sempre portata dietro di quelle terre che, senza che io le visitassi, me le ha fatte apprezzare. Dopo esserci conosciuti e legati indissolubilmente (mi è ancora vicina dopo 21 anni che chiamare turbolenti e di veri sacrifici è un eufemismo) abbiamo vissuto un periodo romano ospitando una sua cugina italo-venezuelana sensibile e patriota come si deve essere anche per la propria patria d’adozione. Grazie a Patricia (e a sua figlia Sunthai), mi sono legato affettivamente definitivamente ad un Venezuela mai visitato. Mi piace essere arrivato ad amare la Patria d’altri grazie al loro sentire sofferto. So che i venezuelani (non tutti) hanno diritto a ricominciare a sperare. Per ribadire questo pensiero augurante, utilizzo i post a sua tempo dedicati al deteriorarsi della situazione. Che arrivino tempi migliori per il Venezuela pacificato, terra anche di italiani.
Oreste Grani/Leo Rugens
COSA DOVRÀ ACCADERE DI ULTERIORE NELL’ORMAI TRAGICO VENEZUELA?
Cosa è successo nel mare antistante il Venezuela? Dopo l’orrore innescato dal chavismo e dal gioco al massacro che si è generato intorno al ribasso del petrolio, mentre la popolazione che ancora non se ne era potuta andare oltre frontiera, si preparava al peggio (a cui spesso non c’è fine), arriva un terremoto di gravissima intensità ma, per fortuna (!) con epicentro a 70 chilometri di profondità nell’oceano e troppo lontano (400 chilometri) per radere al suolo Caracas. La scala delle intensità tellurica del fenomeno dice: 7.7! Un botto terribile se registrato in altre condizioni. Mentre leggevo i lanci stampa mi chiedevo se doveva succedere altro da quelle parti, un tempo terra di emigrazione italiana e di benessere diffuso. Un tempo.
Mi sentirei di riproporre alcuni post che a suo tempo dedicammo alla questione venezuelana perché nulla non sia chiaro a i nostri lettori, vecchi e nuovi, del nostro pensiero recondito su fenomeni apparentemente tanto lontani tra loro.
Oreste Grani/Leo Rugens
MILIONI DI VENEZUELANI SOFFRONO SOTTO LA DITTATURA CHAVISTA E, IN TROPPI, IN ITALIA RIMANIAMO INDIFFERENTI
Milioni di venezuelani soffrono sotto la dittatura chavista e, in troppi, in Italia rimaniamo indifferenti. Il nostro Paese ha dato all’emigrazione in quel meraviglioso Paese figli e speranze ed io sento il bisogno di giustificare il mio silenzio.
La verità è che ho inutilmente atteso che si facesse vivo il lettore chavista Manuel Anselmi che mi aveva scritto (insultandomi) alcuni mesi addietro (24 novembre 2013 – UN LETTORE DI LEO RUGENS, MANUEL ANSELMI, MI INVITA A PRENDERE UN CAFFÈ) per commentare, a “quattro mani”, gli avvenimenti in corso (continua a scorrere il sangue) nel grande paese sud americano. Invece l’infangatore, è letteralmente sparito (13 dicembre 2013 –L’ANGOLANO). Forse è a Caracas a dare la caccia ai cittadini nati liberi che lui scambia, ubbidiente al suo capo Nicholas Maduro, per fascisti e terroristi. Mi scuso, quindi, con gli amici venezuelani per questa mia apparente indifferenza ai loro sacrifici, alle loro coraggiose lotte, ai loro eroi morti in nome della volontà di non vivere sotto la dittatura dell’erede del cocainomane Chavez.
Visto che il professore, docente di non si sa cosa, ospitato alla Luiss (università italiana comodissima lontanissima dalle lotte in corso), continua a tacere sulla sorte della democrazia in Venezuela, provo a dire la mia e per farlo mi affido alla descrizione delle bellezze di quella terra e delle sue genti: pubblico foto e ritratti. Con l’augurio che il miracolo della fuga dei chavisti, si compia, e che quella terra e quella gente meravigliosa, tornino liberi. Ciao Patrizia, ciao Sunthai, ciao Liliana, ciao Luis.
Oreste Grani
Rimembrando la Storia recente degli ultimi 80 Anni, non posso far altro che considerare il Socialismo un danno perenne per qualsiasi Società o Paese che malauguratamente tocca (NB è diverso, nella applicazione sociale, rispetto alle Teorie di Karl Marx, che condivido moltissimo, pur non professandomi di Sinistra, tra l’ altro, sono anche alla base della ideologia di Destra).
In Venezuela, non è stato diverso.
In Italia, nel passato, è degenerato da Craxi (Tralasciando Mussolini), a Berlusconi, per non parlare del duopolio politico Tentato e fallito Renzi-Berlusconi in un Pseudo “Compromesso Storico”, che A. Moro avrebbe saputo Attuare Meglio e non da Ladro. Infatti lo hanno Ammazzato.
Le Cause? La Solita Corruzione, che pervade come un cancro chi viene incensato di quegli incarichi!
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/01/23/corruzione-bonafede-in-italia-si-vede-a-occhio-nudo-bagarre-alla-camera-urla-e-insulti-dal-pd-e-da-fi-seduta-sospesa/4919233/
Il problema sta sempre li! Il fattore scatenante, ritengo sia nel periodo Post Bellico, l’ aver sottovalutato il Periodo Colombiano di Escobar (Che ci ha contagiato anche nei metodi di convincimento), ed i flussi finanziari che finanziavano Politicamente anche il Nostro Paese e prova provata, in particolare il PSI di Craxi, avallato da Generali compiacenti e da Mafiosi come Strumento Finanziario operativo.
Ancora oggi, in Italia, c’è un Imprenditore e altri, che sfrutta/no quei canali finanziari, proprio in Venezuela ed Altri Paesi Sudamericani (guarda caso economicamente disadattati), rafforzatisi negli Anni ’80.
In Venezuela, assistiamo alla presa del potere di semplici ladri di galline, che assurti al potere, altro non hanno saputo fare ciò che uno Stato Socialista, negli Ideali, avrebbe potuto fare, riducendo un Paese sul Lastrico, profittando della Sua Debolezza istituzionale, che se fosse stata ben radicata, avrebbe potuto ovviare agli inconvenienti Attuali, ovvero la Guerra Civile.
In Italia abbiamo rischiato per la Seconda Volta in un secolo, ma grazie ad una parte integra Istituzionale, ed a fatica, si sta Nuovamente Ovviando, al rischio cui sta Precipitando il Venezuela.
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Mentre in Venezuela succede quel che succede, in Italia al Consiglio di Stato avvengono cose strane, nel senso che potrebbero non essere quel che sembrano (il Cuculo ha imparato a non fidarsi delle apparenze… ). Strano che Leo Rugens non abbia ancora “registrato” questi recenti eventi. Chissà se non si stia ponendo le stesse domande del Cuculo (tipo: CUI PRODEST?)
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Avrà notato Leo Rugens che chi sembrerebbe giovarsi di quanto riportato oggi da vari quotidiani ha concluso i suoi studi in una certa università statunitense (lo dice wikipedia) e oggi insegna presso una università privata materie complesse (come si suole scrivere su questo blog) avendo ricoperto, a suo tempo, incarichi insieme a cotanto rettore.
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Nooo!! Cuculo ha sbagliato! A via di leggere questo blog il Cuculo inesperto è diventato sospettoso e vede doppifondi che non ci sono!! È vero che Leo Rugens lo aveva detto: alla Procura di Roma, nonostante le recenti scoperte di fastidiose talpe, ci sono bravi magistrati di cui si può stare tranquilli. Non c’è nessuno che trae giovamento (o, se questo avverrà, non sarà frutto di una diabolica manovra ma di fortuna) da quanto riportato ieri da alcuni quotidiani.
Le cose stanno proprio come vengono descritte. E forse, azzardo, si tratta di indigestione di … pizza ahah
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Da notare che l’articolo sul Fatto è scomparso (rimangono sul web solo quelli su La Stampa (ripreso da dagospia), su Repubblica (che ultimamente, a volte, corre appresso al Fatto, il Sole 24h, Affari Italiani e un’Ansa. Tutti richiamano l’articolo del fatto (quindi non hanno fonti proprie).
Il Corriere tace.
L’articolo scomparso è di una giovane che lavora con Marco Lillo, che ha già avuto i suoi problemi con certe soffiate. Certo è che la proroga ottenuta, a questo punto, rischia di essere inutile (muti al telefono).
È interessante, comunque, spostare l’attenzione verso un altro soggetto, che potrebbe essere un soggetto “cerniera” tra mondi, citato nell’articolo “madre” e in quelli “figli”…
Ha ragione, del resto, Leo sui moventi, che alla fine non sono poi così tanti.
E, mi sembra, che i vari articoli lo dica chiaramente e non “tra le righe”.
Che sia anche qui una questione di slot?
Comunque gli effetti cercati potrebbero essere 2: avvertire e lasciar spazio ad altri..
E qui si tornerebbe di nuovo al tema iniziale. .
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