Regeni – tra spia (che non era!) e ingenuotto, ci sarà una terza via che lo onori?
Mi è particolarmente caro il tema dell’Intelligence che non può avere un apparato sensorio destinato separatamente a rapportarsi per comprendere il dentro e il fuori e per anticipare il futuro, leggendo i segni del presente. Perché questo tipo di lavoro complesso è destinato a fare il cervello intelligente che auspichiamo guidi la Repubblica che sarà. Questo cervello deve avere sensi che sappiano scorgere un ordine nel caos e cogliere il valore del tutto – l’intelligenza delle cose – scrutando frammenti senza un disegno apparente. In una parola, è tempo di sviluppare una nuova capacità culturale, tanto più protettiva dei destini della società quanto più allenata ad anticipare il futuro leggendo perfino la passione per i piccoli oggetti che compongono la memoria del quotidiano di chi volesse aggredire la comunità con la visione fanatica della propria vita. Dobbiamo arrivare a non scartare nulla e, nel percepire tutto, sapere scegliere in modo…
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