Sotto la divisa…

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31 ottobre 2009: sindaco di Milano è Letizia Moratti (Pdl), suo vice è Riccardo De Corato (ex MSI). Di mafia non parlano praticamente mai, perché l’emergenza cittadina per loro sono i rom e gli immigrati clandestini.” Piero Colaprico, Platì Brianza”, Limes, 10-2013

In quei giorni, grazie all’azione congiunta di Giuseppe Pignatone e Ilda Boccassini, si svolgevano delle indagini che avrebbero fatto luce e storia sulla presenza massiccia della ‘ndrangheta in Lombardia.

Era il 2009 e da lì a poco sarebbe incominciata l’abbuffata dell’EXPO 2015: “Dice uno sbirro vecchia maniera, uno di quelli con le scarpe sfondate che ne ha viste e sentite tante: se uno pensa che la ‘ndrangheta sia composta da scemi, va tutto bene. Ma oggi come oggi, dopo le retate e le sentenze sull’asse Milano-Reggio Calabria, quelli stanno attenti… All’Expo, se ci andranno, entreranno dalla porta principale. Come? Portando soldi freschi nelle grandi società italiane o anche estere che qui vengono a farsi vedere. E puoi scommettere che anche loro, nelle loro riunioni segrete, fanno lo stesso: «Compare Rocco, ma è vero che quella ditta australiana appartiene alla famiglia di Platì?»” (Piero Colaprico).

Passano gli anni e la musica sembra la stessa, solo che a suonarla non è un sindaco ma un Ministro dell’Interno che proviene da quella stessa Milano che continua a essere terra di investimento della “mafia”, come sa anche una signora francese elegante e informata che viaggia sugli autobus dell’ATAC, ed è il 2019.

Il “travestito” del Viminale sa benissimo di cosa stiamo parlando e lo sa anche chi ha elaborato il pensiero che ha generato questo governo.

Quando lo capiranno anche tutti gli onesti cittadini eletti ed elettori potrebbe essere troppo tardi.

La redazione