Sono Godot e torno a dire la mia su un fatto che mi appare particolarmente grave

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La Calabria è una regione afflitta da innumerevoli problemi noti e meno noti. Da ultimo devo, annunciando il mio ritorno, segnalare un evento grave. I Giovani Dem calabresi hanno firmato una lettera in cui si legge quanto segue: “Abbiamo assistito con relativo sgomento alle modalità con cui talune Procure hanno portato avanti inchieste nei confronti di chi ha alte responsabilità istituzionali nella nostra regione e oggi iniziamo ad avere timore di fare politica in Calabria. Non fraintendeteci, non è la ricerca della verità a spaventarci, ma i metodi con cui essa viene ricercata. Da noi fare politica non vuol dire essere circondati dal velluto, ma prendere decisioni difficili, in un tessuto sociale molto complesso dove la distinzione fra bene e male spesso sta nel pianerottolo di casa o fra il vuoto che divide due scrivanie in un ufficio“.

La missiva dai solerti e immemori virgulti politici è stata inviata al Presidente della Repubblica, al Vicepresidente del CSM, al Presidente della Corte Costituzionale, alla CEDU.

Lettera che non va sottovalutata nonostante lo scarso peso dei sottoscrittori in quanto le dichiarazioni appaiono finalizzate a generare dubbi, se non discredito, su inchieste giudiziarie che si stanno già svolgendo o potrebbero essere intraprese coinvolgendo un’intera classe politica locale. Mi appare inoltre questa missiva, da respingere con sdegno, un sostanziale attacco a quel magistrato che più di altri non deve essere lasciato solo: Nicola Gratteri. A prescindere se qualche volta è “diretto” nelle sue dichiarazioni pubbliche e nei suoi libri. Affermazioni e libri, comunque, sempre amici della verità.

Godot

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Ben tornato, amico Godot. Non solo hai pienamente ragione ma questi ragazzotti-democratici si dessero una regolata ricordando noi i silenzi che li hanno caratterizzarti per decenni. A sentir loro, quindi, il problema della Calabria è il polso fermo di Nicola Gratteri e il coraggio dei suoi collaboratori.  A sentire loro.

Oreste Grani/Leo Rugens e la Redazione. Nessuno escluso.