Il 6 maggio 1985 tra RSM e la Repubblica Popolare Cinese si precorrevano i tempi
Amici concittadini lettori, vi immagino, da alcuni giorni, impegnati a capire cosa ci sia sotto/sopra/dietro alle questioni (sono varie e tutte importanti per la nostra piccola in difficoltà Patria Italia) relative ai complessi protocolli/trattati con la Grande/immensa/popolosissima Repubblica Popolare Cinese/Partito Comunista Cinese.
Certamente pochi di voi hanno studiato sui testi di Enrico Serra dedicati alla storia dei trattati e in generale alla diplomazia. A quasi nessuno i nomi di Mancini, Saffi, Gemma, Rapisardi–Mirabelli, Toscano diranno niente ma per chi invece capisse cosa comincio a dire sappiate che le relazioni internazionali sono imperniate anche, se non soprattutto, su documenti diplomatici che i Paesi ratificano. Come quello, ad esempio, che trovate a seguire e che, se foste persone serie e di coscienza, apprezzandolo mi mandereste almeno dieci euro per il solo fatto che ve l’ho recuperato e pubblicato.
(Oreste Grani – IBAN IT98Q0760103200001043168739)
Un pezzo unico nel suo genere, particolarmente prezioso in queste ore dove altri si lasciano andare a lunghe dissertazioni sulle relazioni in essere con la Cina a proposito della Via della Seta. Guardate le date e se sapete qualcosa di Cina godetevi il nome di Wu Xuequan, politico di lungo corso che sigla il trattato e quello, altrettanto di peso di Giordano Bruno Reffi, che firma per la Repubblica più antica del mondo che, notoriamente, quella di San Marino.
E chi vuole capirmi mi omaggi in questo momento come io, con lealtà, altre volte faccio, indirizzando il mio gesto ad altri. Anche perché San Marino è, per l’ennesima volta, in subbuglio, come avvenimenti gravi venturi testimonieranno, compresa la visita (in una certa forma già in essere) di una delegazione russa. E quando dico di vertice intendo che già oggi sulla Rocca dovrebbe essere presente Sergey Lavrov e nelle prossime settimane si aspetta la visita di Vladimir Putin. Forse in visita turistico-salutare o forse per altro. Per altro, per altro.
Ecco il significato della pubblicazione di questo documento storico, a ricordo dei bei vecchi tempi andati e richiamo di attenzione vigile sulla condizione in cui ormai versa l’Italia e la sua sorella minore (o maggiore?) Repubblica di San Marino.
Senza politica estera, si è canne al vento e l’Italia, anche a Cinque Stelle, è completamente scoperta su questo fronte. Così i nemici della libertà e della democrazia hanno voluto che fosse e così adesso ci stiamo ritrovando. E a me, con infinita amarezza, non rimane che ricordare agli amici residui pentastellati che è onesto ormai parlare di occasione mancata ma che questa sarebbe stata la fine certa senza intelligence culturale e visione geopolitica lungimirante: non ci sia “ammischia” con gentarella come i leghisti. Questa marginale e ininfluente redazione lo ha detto e scritto fino ad averne la nausea. E con lo stomaco di ferro che dicono abbia, ce ne voluto prima di farmi disgustare. Di pochezza in Politica estera e per altrettanta inadeguatezza in tema di sicurezza nazionale. Senza politica estera e senza Strategia di sicurezza nazionale non si affrontano impunemente i marosi che si preparano a sconvolgere la scena internazionale.
Altro che i poveri disgraziati che, come avevamo previsto, stanno venendo dall’Africa, anche a nuoto.
Oreste Grani/Leo Rugens
…..Baffi di Stregatto…..
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