Cosa cerca di dire chi ha l’ardire di chiamarsi La Verità?
In primis hominis est propria veri inquisitio atque investigatio.
Così Cicerone, volendo dire che è proprio di ogni uomo (ed io, nella mia semplicità, aggiungo, degno di tale nome) la ricerca e l’investigazione della Verità. Cosa si cerca di dire nell’articolo che precede, pubblicato in queste ore dal quotidiano La Verità.
In questo articolo ammischione, segnato da accenni e riferimenti, se non, addirittura, segnali trasversali, non si capisce dove si vuole andare a parare. O forse si capisce troppo bene. L’Italia sta per ri-piombare in uno dei suoi periodi peggiori. Questo non è certo cosa buona e giusta in questi frangenti politici già tanto poco luminosi. E, in quanto tali, oscuri. Non confondete la speranza del M5S con quanto ci lasceranno fare. Nell’articolo che pubblico sento puzza di cose dette tra le righe degne del peggiore Leo Rugens (ma quello lo sappiamo che feccia sia) e non certo di un giornalismo informativo e, pertanto, formativo di una opinione pubblica ad alto tasso di consapevolezza. Così come sento puzza puzzosa anche in quello che stamane Giancarlo Giorgetti (quello che la spara grossa sui dossiers in mano ai ragazzi pentastellati) dichiara alla stampa. Forse pensava alle cattive abitudini del suo ciclico frequentatore Luigi Bisignani. Quando il M5S ha stravinto le elezioni del 4 marzo 2018, tra le altre speranze mie personali (ognuno ha le sue fisse) c’era quella di vedere aprire armadi e così inaugurare una stagione di ricerca e di investigazione dell’amica Verità. Anche, se non soprattutto, proprio di quelle verità inconfessabili che avevano connotato gli anni in cui la partitocrazia aveva trovato modo di consolidarsi e creare le condizioni di quell’oscurantismo etico e culturale che alimentava, con le sue collusioni, corruzione e rapporti osceni con la criminalità. Negli anni che precedettero il trionfo del 4 marzo 2018, avevo sperato, visto come alcuni nel MoVimento tenevano in considerazione, tanto per fare un esempio, Ferdinando Imposimato (si arrivò a ipotizzarlo, con Stefano Rodotà ed altri, perfino Presidente della Repubblica) che, una volta raggiunta una grande forza nei due rami del Parlamento (e che forza), si sarebbero messe le mani (che erano certamente pulite) nel cuore nero di questo nostro travagliato Paese. Forse quelli che applaudivano Ferdinando Imposimato conoscevano poco delle sue piste investigative. Ad esempio, il coraggioso magistrato, face risalire la morte di Giovanni Falcone ad interessi che arrivavano fino agli appalti della TAV, mondo su cui il siciliano dalla schiena drittissima aveva messo la testa, considerandolo, opportunamente, come il groviglio bituminoso di cui diffidare prioritariamente. Quello a cui assistiamo (grande confusione dietro alla vicenda Tria e alle soluzioni, per il Tesoro, pro Lega che si stanno delineando) si allontana dalle speranze ingenuotte di quei giorni ormai lontani quando il vostro anziano blogger sognava il Governo del Cambiamento. Vedo altro e quello che vedo non mi piace. In modo particolare non si negozia ulteriormente con gli affaristi della Lega oltre quello che già si è fatto cioè andare al governo si dice tecnicamente sotto schiaffo.
Così come non mi piace quanto sta avvenendo nella Città E(s)terna, dove bulli, teppisti e manovalanza criminale fascista, ha deciso di riappropriarsi dei territori che, cittadini speranzosi avevano, anni luce addietro, offerto in percentuale bulgara del 72% al M5S, perché qualcosa cambiasse. In meglio per gli ultimi (parlo sempre dei cittadini) che, secondo gli slogan del MoVimento, non dovevano essere lasciati indietro. Se altri ammischiano, ben pagati, perché non lo devo fare io che vivo di mutuo soccorso?
E allora comincio col chiedere a quale comprovata esperienza professionale, adesso che si va verso MFN (Mare Forza Nove), si ritiene che ci dovrà aggrappare per non disperdere il patrimonio rappresentato dai 330 parlamentari eletti che, a loro volta, per dettame costituzionale, risponderanno ad 11 milioni di elettori delusi? Che facciamo, come suggerisce per altro settore, il ministro di Giustizia Alfonso Bonafede una bella insolita, innovativa, rivoluzionari class action per il danno subito collettivamente da chi, fatte le promesse, a causa di forza maggiore (così vi diranno) non le ha mantenute? Come vedrete, una volta usciti dal porto, non basterà il retroterra costituito da frequentazioni semi mondane di alcuni uomini di spettacolo (e non parlo di Grillo ovviamente che è altro da sempre) che si sono ritenuti, a nome di tutti noi, sufficienti per servire la cosa pubblica rimuovendo il come la maggior parte degli elettori italiani volevano che si facesse. O pensate che una massa inutile di incipriati cortigiani, molti con precedenti accertati di opportunistico servilismo al potente di turno (stanno nelle sacre fonti aperte le prove di questa mia grave affermazione) invece di un coraggioso (forse meno levigato, profumato o vestito in modo ricercato di chi si è scelto) manipolo di patrioti, in quanto altamente consapevoli della gravità dell’ora, ci salverà? E il tutto alle cifre, gravemente offensive, che, mi dicono, siano state pagate, dopo averle prelevate (questo è il finanziamento pubblico ai parlamentari) nelle casse dello Stato?
Stiamo per assistere ad un precipitare precipitevolissimevolmente da parte di alcuni che hanno ritenuto congrua la loro fantasmagorica retribuzione. Queste cifre amorali sono state difese pubblicamente attribuendosi i successi che erano invece esclusivamente ascrivibili a correnti ascensionali determinatesi in un “clima” dovuto ad anni e anni di corruzione berlusconiana e ai valori di riferimento bassi (e non parlo di sesso) messi in atto, tra l’altro, proprio dalle televisioni del Gruppo Mediaset/Fininvest, sostenute dal denaro raccolto da Marcello Dell’Utri in Publitalia. Sentite a me e, nel farlo, non vi distraete. O pensate che uno stronzo come il sottoscritto mette in rete il numero della propria Tessera Acquisti nella casualità e indica il proprio conto corrente postale se non sa cosa sta per fare? Ve lo dico io “cosa sto per fare”: sto per chiedere che anche i c/c di altri siano mostrati. Soprattutto quelli di tutti i “portavoce” (non si chiamavano così?) che sono stati a contatto, per i più diversi motivi, con ambienti, anche delicatissimi, della Repubblica. Ambienti che mi risulta inopportunamente avevano chiesto (ed ottenuto) gli IBAN di chi mai lo avrebbe dovuto dare. E anche di questa Fanta (aranciata d’arancia) ipotesi (questa dell’IBAN consegnato a chi non lo avrebbe mai dovuto chiedere è una vera autentica fake news che ho inventato uora-uora ) è ora di ragionare e mi riservo di indicare non appena la mia personale atipica (sarò solo) class action, vedrà la luce.
Ve l’ho detto che non mi dovevate fare incazzare. Se sapete leggere le carte (se ne avete accesso) non solo andatevele a leggere (la prima nota/cartellino/scheda/appunto su di me dovrebbe essere datata 1963), con intelligenza (e qui potrebbero cadere i ciucci presuntuosi), ma, soprattutto, leggetevi questo blog dal primo post a quest’ultimo. Certi che non sarà l’ultimo.
Oreste Grani/Leo Rugens
Ho come l’impressione che Leo Rugens parli di qualcuno di mia conoscenza. O sbaglio?
Se sì, la sua subdola e mistificatoria azione di Destabilizzazione Dall’Interno è in atto almeno dal Settembre 2018 e le basi, come Leo già sa, sono state preparate insieme ai 2 Compagni di Merende nella torrida Estate della Vittoria 5s. Ma forse è un altro Compare la chiave di tutto, quello che non si era unito alla Allegra Compagnia di Vacanzieri -almeno al Cuculo non sono giunte Voci in tal senso- pur essendo nei paraggi per motivi familiari.
Certo è che farsi un bel bagno in Mare non è la stessa cosa che farselo in un Fiume (oltretutto gelido!!). Si può prendere un brutto raffreddore.
E se uno decide di correre questo rischio vuol dire che la posta in gioco è alta.
Si spiegano anche certi patetici attacchi (basati sul nulla, a quanto pare: così sostiene chi conosce la Legge e non la usa a scopo puramente intimidatorio…) abbastanza recenti, che continuano a generare fastidi al Cuculo, già impegnato in altre battaglie.
Passando ad altro (ma non tanto), il caso vuole che il Ministro Tria insegni a Tor Vergata, crocevia di intrecci di vario genere, recentemente anche (di nuovo) immobiliari. Infatti, dalla spiacevolissima vicenda romana adesso spunta fuori una “città della conoscenza”.
Il ben noto detto parla di due (2) piccioni con una fava, ma qui mi sembra che ci si proponesse di prendere un intero stormo di pennuti!! (la fava è la vittoria 5s).
Al di là della misurazione della Linea della Palma (che le Alpi le ha superate da un bel po’) Roma si conferma epicentro sia di arraffamenti locali (secondo il solito copione recitato sempre dagli stessi attori) che di movimenti tellurici di scala (non solo) nazionale.
Riguardo ai primi: che errore madornale sbattere fuori un cane da guardia così esperto! Il barboncino da salotto che lo ha sostituito sa muoversi nel modo felpato tipico di un certo ambiente (la genealogia, del resto, glielo consente) e comunica assai poco (e quando sono i magistrati a chiedergli di farlo viene contraddetto da altri …). Certi workshop preferisce farli passare sotto silenzio (o quasi): le fonti sono per addetti ai lavori.
Quanto al gioco grosso, Leo ne sa più di me!!!
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ORRORE!! E chi ci andava a pensare!! Proprio un’Amara scoperta!! Si capiscono molte cose, anche recenti tentativi di intimidazione che lasciano il tempo che trovano. Stesse modalità.
Hanno ragione, comunque, i giornalisti siracusani a sostenere che il viscido soggetto sapeva (perché lo avevano avvertito). Hanno ragione e POSSO DOCUMENTARLO ANCHE IO!!
Sì, perché è strano che uno querela un altro che è AMICO del suo avvocato (e infatti, a quanto pare, la querela finisce nel nulla)! Davvero un bel teatrino!!
Anche Leo Rugens è stato già informato su questo avvocato “maltese”, così come di certe navigazioni su cui mi erano giunte varie Voci (sarebbe interessante, credo, capire quali approdi).
La cosa, però, è molto preoccupante perché rivela una regia. Il teatrino, infatti non può essere farina del sacco di quella specie di canide… Le modalità sono molto simili ad altre usate nella stessa operazione.
Anche questo caso, comunque, rivela un interesse per cosa accade in un ateneo romano (con propaggini calabresi?).
Spero che Leo apprezzi i miei tentativi di prudenza, tanto più se si avvicinano scadenze che si spera apportino una qualche chiarezza. Leo mi dice di confidare nella Legge, ma spesso accade che, in certi grovigli di malaffare, alcuni aspetti vengano considerati minori.
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Dimmi che difensore scegli e ti dirò chi sei (e, forse, anche da dove arrivano i voti)
Mi sa tanto che la famosa piattaforma è un colabrodo! Oppure le truppe cammellate sono state organizzate da tempo
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Dopo l’amara scoperta, la mia Indignazione è Montante. Andrò a rinfrescarmi le idee in qualche Fiume Freddo, anzi gelato.
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Certo Cuculo, che Sei più Enigmistico di Leo!
Ed Io ti deduco come questo:
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Eh eh! Ma Leo capisce! (Spero).
Brutte storie, comunque. Proprio brutte!
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