All’assemblea annuale dei soci, il vertice ENI blinda la continuità e l’impunità. Con i soldi vostri

18 Maggio 2019

Il 14 maggio u.s. si è tenuta l’assemblea annuale (2019) dei soci ENI. Mi sembra di capire che al CDA ed in particolare alla sua presidente signora Emma Marcegaglia, direbbero i coatti romani, gli è rimbalzato tutto. Tutto quello che per mesi avete trovato scritto su alcune testate giornalistiche e in alcuni libri. A cominciare dal volume ENIGATE di Claudio Gatti e a finire al marginale e ininfluente Leo Rugens. Anche dei rapporti provati con galantuomini alla Pietro Amara (arrestato), Luigi Bisignani (pluriarrestato), Antonello Montante (arrestato) in una macedonia di comportamenti illeciti alcuni tenuti in rapporto diretto con l’Ente di Stato altri con i suoi dirigenti, a quelli dell’ENI interessa poco o niente. In sede giudiziaria, se ho capito bene, ENI, per non finire condannata nella causa intentatale dalla comunità Ikebiri, ha promesso soldi (quanti, pur essendo Azienda di Stato, non è dato di sapere). Per ora accontentiamoci di questi soldi promessi che sono, a mio marginale giudizio, una tangibile prova di colpevolezza. Sarebbe interessante che qualcuno degli uomini e delle donne del Cambiamento chiedessero a quanto ammonta questo indennizzo. Sono soldi vostri. Per il resto, fidiamo nella Provvidenza (qualcuno dei rei potrebbe morire perché come è notorio siamo tutti destinati a finire) e nella caparbietà della magistratura milanese che, come è notorio, qualche lieta sorpresa ogni tanto ce la fa trovare anche di buona mattina.

Nella nostra marginalità continueremo a dire ciò che pensiamo di questi mascalzoni che, evidentemente, in sede di Governo del Cambiamento, nessuno ha il coraggio di mandare a casa. Temo che ci siano buone ragioni (intendendo buone per loro) per cui lo Stato continua a fare pippa.

Leggete quanto compare a proposito dell’assemblea del 14 u.s. sul sito del Centro Documentazione Conflitti Ambientali (CDCA) e rimaniamo in speranzosa attesa.

Oreste Grani/Leo Rugens

P.S.

La sede del CDCA non solo mi sembra bellissima e originalissima ma descrive, rispetto al gigante ENI, un divario antico almeno come il racconto biblico: Davide contro Golia. Ricordando come andò a finire se fossi Claudio Descalzi ed Emma Marcegaglia non starei troppo tranquillo.

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