Per Aspera Ad Veritatem, anni addietro dicevano alcuni
Se non lo avete capito, ve lo dico io: ho affezionati lettori positivamente “fissati” su alcuni personaggi della vita contemporanea (prevalentemente di nazionalità italiana) a cui attribuiscono parte rilevante, nel bene e nel male, di quanto accade, da decenni, in questa nostra povera e ipovedente Italia. Tra i vari, ce ne è uno che ritiene, giustamente, Paolo Savona, personaggio non da poco. Condivido il giudizio e la “fissa” non “fessa”, ed oggi, per rafforzare questa opinione, pubblico un brano/indice preso da GNOSIS, la rivista ufficiale dell’AISI (all’epoca dell’articolo citato si chiamava SISDE) e invito a riflettere su come, già alla soglia del nuovo millennio, fosse Savona a dettare la linea. E lo faceva quando il berlusconismo era imperante e ai vertici dei servizi c’erano personaggetti divenuti, negli anni successivi, famosi e non per eccesso di amor di patria. La fase è tragica e spero che nessuno, sano di mente, consideri diversamente la transizione temporale verso l’ignoto che stiamo vivendo. La fase è tragica e da eccessivamente buonisti, viceversa, ritenere, come, con una qualche dose di retorica, questa mattina, ha ritenuto di dire il Presidente dello Stato, Sergio Mattarella “che la democrazia è stata più forte della violenza”. E questo a proposito dell’anniversario di Piazza della Loggia. La violenza, per ora, in questo Paese, poco amico della sicurezza e dell’equità, ha prevalso e non sappiamo che cosa, di ulteriormente complesso, il risultato delle scrutinio per le elezioni Europee, ci riservi. E non parlo solo dell’Italia. Uomini dal cuore nero, allocatisi al comando della maggioranza o dell’opposizione (ma esiste una tale divisione cosa che renderebbe di più facile la lettura degli avvenimenti e fare previsioni di scenari prossimi venturi?) hanno, in accordo sostanziale, evocato, dagli abissi marini, la “balena”, non più bianca, Moby Dick. E Melville e le sue metafore, come vi potrebbe spiegare, se richiesto, Giorgio Dell’Arti, è un autore complesso.
Tornando alle “fisse” intelligenti del mio lettore, soprattutto ci si dovrebbe chiedere come sia possibile che uno che contava già tanto (o pensate che passava pinco e dettava “al vento” le linee di formazione “strategica” della sicurezza dello Stato e i vertici delle istituzioni repubblicane si adeguavano pedissequamente?) sia divenuto perno del pensiero politico del governo – venti anni dopo – spacciato quale quello epocale del Grande Cambiamento. Grande Cambiamento de’ ché? E non si se si scriva così ma so cosa volessi dire.
Nel brano “prelevato” da Gnosis ci sono riferimenti ad altri personaggi oltre che quelli a voi certamente noti di Sergio Mattarella e Massimo D’Alema. Fatevi incuriosire. Metteteli in rapporto tra loro. Fatevi attrarre nel Grande Labirinto e comincerete a capire del perché era nostro diritto/dovere non lasciare nelle mani di alcuni “l’importanza strategica che ogni moderna organizzazione deve conferire al tema della formazione“. E questo ho sentito di fare, proprio a partire dai primi anni del millennio, fondando i luoghi di riflessione e di comportamento formativo, che passo dopo passo, prezzo pagato dopo prezzo pagato mi hanno portato a dare vita al Corso di Formazione alla Polis di cui avete sentito parlare e di cui è ora di tornare a parlare, illustrando, a tutto campo (retroscena compresi), luci ed ombre.
Oreste Grani/Leo Rugens
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La cosa che mi spaventa caro Oreste è che come vi anticipai sembra che il Prof. Savona (Presidente CONSOB ed ancora in Aspen fra l’altro….e da ritratto “AMICI MIEI” con GEV) piace tanto tanto tanto anche a molti nostri Portavoce pronti alla RISCOSSA (?)……
Per farvi capire come mi sento vi segnalo che Io sono rimasto sempre quello della “MAPPA DEL POTERE” sul blog di Grillo….ricordate? Peggio ancora che ricordare le giornate (meravigliose) passate in Buenos Aires (MILANO) a confrontarmi con centinaia di Cittadini su FUORI DALL’EURO…. 🤦🏻♂🤦🏻♂🤦🏻♂
E Savona a Quei tempi che combinava in La Centrale?
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Caro Matteo so a chi ti riferisci e quali sono i suoi gusti. Temo anche il suo stile di vita. Comunque ci vuole ben altro per fermare questa deriva delle cose poco “naturale”. Non ti devi spaventare. Anzi. Avere alti livelli di consapevolezza corrisponde ad essere armati strategicamente. E aggiungo.
Noi siamo quello che facciamo, sempre. E tu sei così.
La legge è – tra l’atro – ordine e una buona legge significa un ordine giusto.
Andiamo oltre.
E’ possibile fallire in molti modi, mentre riuscire è possibile in un modo soltanto. Ed io sottolineo che
questo accade quando i mezzi anticipano il fine. Ciò che dobbiamo imparare a fare lo impariamo facendolo ma, qualche volta, un cazzo di scenario del possibile lo
vogliamo fare in trasparenza dal momento che le conseguenze interessano la Collettività tutta e non
una parte?
Ed infine vogliamo formarci all’arte
del rendere eccellente la vita nella Polis consentendo a tutti di diventare eccellenti entrando “in” politica?
O.G. gravemente responsabile di non aver fatto tutto quello che avrei dovuto/potuto per fermare questo
scempio.
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