Come e perché Mario Giarrusso non doveva occuparsi dell’assassinio di Daphne Caruana Galizia
“Yoneck Fenech ha forti interessi economici anche nel gioco d’azzardo online attraverso la società 17 Black, fondo domiciliato a Dubai e collegato agli interessi di alti esponenti del gabinetto Muscat, il ministro del Turismo (ex ministro del-l’Energia), Konrad Mizzi, e il capo di gabinetto del premier, Keith Schembri. La riconducibilità di Fenech alla 17 Black è emersa solo un anno fa grazie al lavoro del “Daphne project”, indagine giornalistica permanente, nata dalle piste aperte da Caruana Galizia: nella primavera del 2017, la giornalista aveva denunciato sul suo blog – Running time – l’esistenza di tale fondo segreto, senza tuttavia individuarne il titolare. Nel febbraio di quest’anno, la 17 Black è nuovamente uscita dall’ombra, accusata in Svezia di far parte di «un vasto network criminale» internazionale. La controllata L&L Europe Ltd è stata privata della licenza di gioco per i Paesi scandinavi.” Fonte Avvenire 21 novembre 2017
Il 22 ottobre 2017, OMISSIS, mi invia un messaggio nel quale si riporta una notizia d’agenzia secondo cui al senatore Mario Giarrusso era stata negata la partecipazione a una trasferta a Malta in una delegazione della Commissione antimafia della quale era membro.
OMISSIS ne era sbalordita, così il sottoscritto, giacché poche ore prima, ragionavamo intorno a un tavolo con il senatore in merito alla sua partenza per Malta ma soprattutto intorno alla morte della giornalista Daphne Caruana Galizia e ai perché.
Giarrusso ci illustrava i traffici siculo maltesi, i numerosi voli quotidiani tra Catania o Palermo e La Valletta, gli attracchi di pescherecci che non trasportavano pesci; dal canto nostro sottolineavamo la presenza di innumerevoli società dedite al gioco d’azzardo in qualità di prestanome delle famiglie calabresi e non solo.
Avanzai l’ipotesi che l’attentato fosse una forma di avvertimento alla Presidente Rosy Bindi, all’epoca a capo della Commissione antimafia, sotto la cui guida, bisogna darne atto, la massoneria nazionale, nella figura di Bisi Stefano e delle oscure logge calabresi, fu attenzionata e chiamata a rispondere. Sia Bindi sia Giarrusso furono oggetto di un attacco da parte del gran maestro, attacco prontamente archiviato.
Tornando alla mancata visita di Giarrusso a Malta, oltre a un comunicato di circostanza della Presidenza, osservai con preoccupazione e allarme, la presa di distanza di alcuni membri della Commissione stessa per di più compagni di MoVimento del senatore: Giulia Sarti, Luigi Gaetti, Francesco D’Uva, Fabiana Dadone e Bulgarelli, che attribuivano all’escluso “protagonismi inutili”.
Sui protagonismi di Sarti e Gaetti si è scritto a sufficienza, ma il conto è ancora da saldare.
La guerra di Giarrusso a Malta e alla Bindi _ nextQuotidiano
A Roma, non a Malta, si dice: “di cosa stiamo parlando?”
Giarrusso, secondo i cinque autorevolissimi membri su citati, accusando il governo maltese di non volerlo tra i piedi, governo retto dal probabile mandante della morte di Caruana Galizia, Muscat Joseph, avrebbe creato un incidente diplomatico alzando un polverone inutile.
Ebbene, sarebbe opportuno che oggi stesso arrivassero le scuse da Rosy Bindi e dei 5 Stelle oltre a una bella intervista dei “repubblichini” Bonini e Foschini al sincero e preveggente Giarrusso che più di due anni fa aveva sostenuto la tesi sulle probabili complicità del governo maltese nell’assassinio della giornalista in particolare per il tema dell’azzardo. Infatti, ciò che aveva infastidito, un eufemismo, il governo maltese, erano proprio le accuse che Giarrusso aveva loro indirizzato nelle ore seguenti la morte della maltese ovvero pochi giorni prima del nostro incontro.
A proposito di preveggenza, chi sa se anche la visita a Regina Coeli, mesi fa domicilio dell’ing. Arata, cui seguirono non proprio incoraggianti valutazioni dal vertice della Commissione, non obbligherà qualcuno a scusarsi per avere impedito a Giarrusso di articolare un serio progetto di contrasto alla mafia.
Alberto Massari
NB Pur di evitare che si parli d’azzardo, si sono tirate in ballo le tangenti sul petrolio su una centrale elettrica e chissà cos’altro; in verità tutto si tiene, purché non si tocchi il riciclaggio, il vero problema della sicurezza planetaria
Ho già postato un link sulla recente coStituzione A MALTA di un fondo, da parte di CONSULCESI, dedicato alla BLOCKCHAIN e di un altro riguardante il SAN RAFFAELE ALLA PISANA, il cui rettore è ENRICO GARACI, zio di una cliente dell’avvocato di FRANCESCO CORALLO.
"Mi piace""Mi piace"
Leggo, ricordo, mi incazzo. Saccenti ragazzotti e ragazzotte (la Bindy è altro) che ben altro dovrebbero fare che scusarsi con Michele Giarrusso. In altri tempi, memori di tali cappellate politico-giudizairie, non sarebbe bastato dimettersi. A cominciare da Giulia Sarti (quella dalle frequentazioni bizzarre) e da Francesco D’Uva, passando per il plateale Luigi Gaetti. Dico questo perché è ormai certo che pur di coltivare un sentimento di “invidia” (tragico parlare di invidia nell’amministrazione della Giustizia!!!) all’interno del M5Stelle, queste figure hanno sbarrato la strada a Giarrusso a che non non non assumesse incarichi di maggiore responsabilità nel contrasto alla criminalità. Tragico è riduttivo. Tanto che il conto è aperto a prescindere da questa tristissima e gravissima vicenda maltese
Oreste Grani/Leo Rugens
"Mi piace""Mi piace"