Il 2020 sarà un anno speciale non solo per la grafica a specchio che lo contraddistingue
Per gli assetti geopolitici planetari il 2020 sarà l’anno delle elezioni presidenziali statunitensi. Cioè cosa di un qualche peso. Non tutto, ma molto dipenderà, nel quadriennio successivo, dall’esito di quella votazione a novembre p.v.. Ho scritto non tutto perché, ed è questa la novità da non sottovalutare, gli USA sono, a loro volta, in una fase complessa di transizione. La Casa Bianca ovviamente pesa, ma non è tutto, torno a dire. Grazie a Stefania Limiti, a cui invio auguri affettuosi per un significativo 2020, osservatrice attenta ai segni del passato e della contemporaneità, ho potuto essere tra i pochissimi che, con mesi di anticipo, hanno previsto Donald Trump vincitore alla sfida del 2016. Alla luce di ciò che vedo, è stato più facile fare quella previsione azzardata che capire come andrà a finire questa volta. Se in molti cadranno nella trappola della Borsa che tira (in realtà, come ho avuto modo di dire altre volte, le società in USA, e non solo, si fanno prestare soldi per comprare i propri titoli drogando il mercato e inducendo la pubblica opinione a non capire come stiano le cose) e altre messe in scena similari, Trump rivince le elezioni. Se, viceversa, i trucchetti dei prestigiatori della finanza dovessero essere scoperti, la sorte dello stesso sarebbe segnata. Ma non si sa oggi a vantaggio di chi. Perché i democratici non stanno bene. E se i democratici non stanno bene si potrebbe intendere che le grandi liti latomistiche che scuotono ciclicamente il Pianeta (e non solo quindi semplicisticamente gli USA) non stanno dato esito. E se non danno esito le grandi liti massoniche fare previsioni rimane difficilissimo. Perché, che nessuno si innervosisca o cominci a sfottermi, le diverse e articolatissime forme della massoneria, guidano il Pianeta. Come ieri, se non di più. È la massoneria, anche nelle forme di specializzazione che si manifestano nei vertici dei servizi segreti dei Paesi che pesano, che decide.
Proverò a suggerire, senza connotarla di alcun giudizio negativo o meno che sia, di non sottovalutare l’esistenza di questa “rete delle reti” che, come sostiene lo specialista Aldo Giannuli (a cui mando saluti e pensieri ben auguranti), sta assumendo una sua funzione non solo di guida, quando i vertici sono in servizio, ma anche, se non soprattutto, acquisita saggezza ed esperienza, quando alcune donne e uomini di valore sembrano essere andati in pensione. Per capire come andrà il Pianeta nei prossimi anni bisognerebbe avere sensori intelligenti capaci di capire cosa si pensa da quelle parti. Oppure, più semplicemente e con una spesa di qualche decina di euro, che uscissero i volumi della Trilogia Massoni – Società a responsabilità illimitata, promessi e che mai hanno visto la luce. A tal proposito (intendo il Gran Silenzio) bisognerebbe chiedere lumi certamente a Gioele Magaldi ma direi anche a Luigi Bernabò che si adoperò per l’esordio editoriale del 1° volume e a Laura Maragnani che collaborò alla impegnativa stesura del testo uscito in libreria nel novembre 2014. Come passa il tempo, maledizione. E passando il tempo dover testimoniare di come si possono perdere le occasioni rese possibili, viceversa, da evidenti benevolenze di quei circuiti libero-democratico-muratori internazionali che avevano ritenuto arrivato il tempo del ritorno a poter ribadire, anche con un opera di divulgazione libraria, che l’integrità morale e l’onestà materiale in un essere umano valgono più di qualunque seduzione del potere e del denaro. O di qualunque minaccia.
Più di chi vincerà alle elezioni di novembre in USA direi che è tornato, con la massima urgenza, il tempo del saper approntare luoghi, mentali e fisici (al resto penserà la telematica), dove, con le residue personalità di statura mondiale, riprendere a ragionare di come si possa difendere, a qualunque costo, il principio/diritto, per tutti, a vivere in libertà, in fratellanza, in uguaglianza. Dando vita così a luoghi dove ci si addestra a costruire pace ragionata tra gli uomini di buona volontà. A questo, tra l’altro, nella nostra marginalità e ininfluenza, dedicheremo il nostro 2020. Se ci sarà dato modo di viverlo.
Oreste Grani/Leo Rugens