Leo Rugens, Paragone e, ad esempio, la coppia dei probiviri/garanti Carinelli-Crimi
Se uno sa di me certamente non può immaginarmi un seguace di Gian Luigi Paragone, sia quando era un urlante piccolo calcolatore nei media, che nella veste di “entrista leghista“, cammellato nel Parlamento italiano con i voti del M5s. Ma, come accade nella vita, una volta tanto sono d’accordo con lui: è stato espulso dal “nulla“. Il M5S stelle infatti, ormai, dissipata la speranza e attuato il pompieraggio della giusta protesta contro un modo illecito di amministrare la cosa pubblica (a questo è servito il MoVimento), è un residuo “nulla”, tendente allo zero assoluto. Non è quindi questo il tema. La questione delicatissima è piuttosto di come si faccia ad impedire ad un ragazzotto furbo (Luigi Di Maio) e a i suoi residui clientes di tenere in ostaggio il tempo della Repubblica, consentendogli, dopo aver dissipato la speranza di 11 milioni di cittadini, di esporre a pericolose situazioni l’intero Paese dovendo prendere il ragazzotto, essendo, non lo dimenticate, il Ministro degli Esteri, decisioni attinenti perfino la convivenza civile e la sicurezza nazionale. Come si fa a sboccare una situazione in cui con i regolamentini furbacchioni artatamente costruiti da degli avvocaticchi si ritiene di poter espellere qualcuno per decisone di alcuni che vengono definiti probiviri non essendo i preposti “probi”, tantomeno viri, ma semplicemente amichetti dell’usurpatore? Straziante quello a cui bisogna assistere in quel che avanza del M5S. Perché di avanzi si tratta.
Proboviro chi? Stiamo parlando etimologicamente e per consuetudine di qualcuno onesto intellettualmente, che opera con rettitudine, frugale, dignitoso e serio nello stile di vita. Certamente coraggioso se non valoroso nella gestione della cosa pubblica. Espulso quindi Paragone dal MoVimento dai “Probiviri”. Sulla etimologia del termine ho fatto cenno. Per la sostanza basterebbe richiamare alla mente che per l’organo delicatissimo sono passate figure tipo la parlamentare Paola Carinelli che si è messa a fare una figlia (per fare figli bisogna accoppiarsi) con Vito Crimi che, a sua volta, era piazzato, sin dalle origini del MoVimento, in delicatissime poltrone (come le volete chiamare alla luce del risultato dissipatorio?) attinenti, sia dentro che fuori il M5S, perfino la sicurezza nazionale. Crimi ovunque ma mentre si accoppiava con la Carinelli era membro (!!!) del Comitato di Garanzia (del MoVimento) e lei “probavira”. Alla faccia dell’onestà intellettuale, della rettitudine, della frugalità, della dignità, della serietà dello stile di vita. E ad una persona “doppia” come questa (parlo di Crimi) sono stati affidati, per anni, i segreti a cui si accede facendo parte del COPASIR? Poi è Leo Rugens che esagera quando dice che la sicurezza nazionale (come il M5S) tende a zero? Perché vedete, cari lettori (pochi ma buoni), lo stile di vita e il conto in banca trasparente sono tutto quando si tratta di cittadini che trattano la sicurezza nazionale.

Provincia di Brescia
Affermo queste cose, che capisco suonino gravi scritte in questo blog, perché il denaro (sarebbe interessante che, con gesto audace, il parlamentare Vito Crimi mettesse a disposizione i propri estratti conto sin dal primo insediamento) e il sesso, sono due degli strumenti strategici che nel mondo dei servizi si usano per attenzionare gli obiettivi. E nel caso di Crimi sia il denaro (avete chiaro come la contabilità della coppia degli innamorati abbia risentito positivamente da questa unione in cui il Parlamento fu galeotto?) che il sesso, non depongono a suo favore. Ripeto, come altre volte mi sono trovato a dire, che uno se è un libero cittadino che, per professione, non è in rapporto stretto con la Cosa Pubblica, può fare ciò che vuole della sua vita privata. Mai, e ho scritto mai, se la sua carta igienica viene comprata con il denaro della Repubblica. Il M5S ha cinchischiato, scassandoci i santissimi e le ovaie, per mesi intorno alla probità del comportamento dei parlamentari sostanzialmente testimoniata dalla pedissequa rendicontazione di ridicoli scontrini, e mentre si buttava fumo negli occhi con quel tipo di ipocrita rettitudine, si apparecchiavano furbate di questa dimensione. Come quella di una coppia di due parlamentari che prima stavano come stavano e ora stanno come stanno. Forma e sostanza. Dubbi che mi assalgono avendo Crimi, per cinque anni, trattato questioni attinenti la sicurezza della Repubblica. Direi che sarebbe utile, lo ripeto, mentre si fa clamore intorno ai soldi dovuti a non si è capito bene chi, che venissero resi pubblici (la privacy non c’entra un cazzo) i conti della “famiglia Crimi-Carinelli”. Prima e dopo la mossa a cinque stelle. Ma siccome mai accadrà un tale gesto “probo”, per ora mi tengo lo stimolo che mi produce sulla vescica e sulle viscere la notizia che dei “probi” caccino degli “indegni” da quello che ho sperato un giorno fosse anche il mio movimento quale realtà politica funzionale ad un cambiamento culturale paradigmatico nella Repubblica dei Disonesti. Stavamo certamente male prima del vostro arrivo. Ora che avete (scientemente?) dissipata la speranza, stiamo malissimo. E non sarebbe opportuno fare i conti con gente come questa?
Che fine sto facendo se devo difendere perfino uno come il leghista Paragone che su una cosa, come ho detto, ha straragione: il nulla caccia dal niente.
Direi che Paragone potrebbe chiamarli in giudizio e citarli per danni.
Oreste Grani/Leo Rugens
Puntuale e cristillino come sempre!!! Forza Leo!!!
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Grazie per aver colto il momento (grave) e la trasparenza dei pensieri .
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