Lucio Musizza dove sei? Ovvero, parlando del M5S, come truffarti a norma di legge
E poi diciamolo, sentenze o meno favorevoli, la sostanza è che i furbi emeriti si sono messi a vento per farsi sospingere in porto, proprio a Xena (in parte riuscendoci), ma lo hanno fatto sul filo del rasoio del diritto. La sostanza è che mi ricordano tanto Lucio Musizza (voi difficilmente potete sapere chi esso sia stato) che faceva le truffe, ma a regola d’arte. Anche recentemente, per fare un altro esempio, la Cassazione ha dovuto sentenziare che il Gioco delle Tre Carte non è un reato, ma a noi che abbiamo amato Genova, Grillo e il MoVimento che “loro” siano scaltri “a norma di legge” ci può solo che maggiormente addolorare. Anzi, li consideriamo molto molto molto più colpevoli di quelli che, esegeti e protagonisti della Partitocrazia, raggiravano gli elettori ma, almeno, tutti, o quasi, erano consapevoli di essere dei “sola”. Pertanto, questo pensa Leo Rugens, il gruppetto dei furbi che ha tratto in inganno 11 milioni di compatrioti mentendo, sapendo di mentire, andrebbe fucilato (tranquilli con fucili a tappi!!!), tre o quattro volte al giorno, per la violenza che stanno perpetuando a chi li ha amati. Se infatti non erano coscienti che si preparavano a raggirare i loro stessi parlamentari e gli elettori che, entusiasti avevano riempito le piazze e le urne, non avrebbero artatamente costruito, nei giorni di Natale e Capodanno del 2017, una architettura associativa che mi si suggerisce di riassumere nei termini che trovate a seguire.
Aggiungo solo che, comunque, quando uno scritto, una affermazione, una denuncia compare in questo blog, la responsabilità civile e penale è tutta mia. E in più, mi sembra doveroso perfezionare l’informazione: questo blog non può essere oscurato. Come sa bene chi ha tentato, in passato, di liberarsi di me e delle mie attività sciamanico-iettatorie. Mi potete solo condannare ma, annuncio sin da ora, che rifiuterò ogni vantaggio dovuto a qualsivoglia forma di lassismo burocratico e che, risoltisi i tre livelli di giudizio, se sarò condannato, andrò, in carcere. Omaggiando la mia coetanea (ha settantatre anni come me), donna e coerente NO TAV, Simonetta Dosio, ricordandovi che quei vigliacchi del Gotha pentastellato non l’hanno degnata di un comunicato di solidarietà. Il resto sono chiacchiere. Siete veramente dei pezzenti. Moralmente, perché, viceversa, a soldi (alcuni, opportunamente, vogliono sapere dove si vanno a sommare i rimborsi e come possa essere possibile che Di Maio sia anche il Tesoriere della new associazione schermo) e a posti futuri, come dicono a Roma, vi state imballando. Comunque, fatevi sotto perché un quinto della pensione, in teoria, potreste sempre riuscire a farmelo sequestrare. Voi a me o io a voi (scrivo delle vostre robuste prebende), per incauta lite e per come, alcuni di voi mi hanno, raggirandomi, indotto ad agire?
Oreste Grani/Leo Rugens
21.12.2017 Luigi Di Maio e Davide Casaleggio (presidente dell’associazione Rousseau) costituiscono la nuova associazione m5s, dotata di uno statuto, che all’art- 1, lettera C, prevede:
“Gli strumenti informatici attraverso i quali l’associazione si propone di organizzare le modalità telematiche di consultazione dei propri iscritti disciplinate nel prosieguo del presente Statuto, nonché le modalità di gestione delle votazioni, di convocazione degli Organi Associativi, di pubblicazione di – a titolo esemplificativo e non esaustivo – avvisi e/o provvedimenti e/o direttive e/o decisioni saranno quelli di cui alla cd. “Piattaforma Rousseau”, mediante appositi accordi da stipularsi con l’Associazione Rousseau.”
Nello stesso contesto l’associazione viene dotata di un “Codice etico” che, all’art. 5, stabilisce:
“Ciascun parlamentare italiano, europeo e Consigliere Regionale eletto all’esito di una competizione elettorale nella quale si sia presentato sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle, si obbliga ad utilizzare la cd. “Piattaforma Rousseau” come principale mezzo di comunicazione per uniformarsi agli obblighi di trasparenza e puntuale informazione dei cittadini e degli iscritti al MoVimento 5 Stelle delle proprie attività parlamentari.”
Non solo: sempre l’articolo 5 del Codice Etico stabilisce:
“Ciascun parlamentare italiano, europeo e Consigliere Regionale eletto all’esito di una competizione elettorale nella quale si sia presentato sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle si obbliga altresì ad erogare un contributo economico destinato al mantenimento delle piattaforme tecnologiche che supportano l’attività dei gruppi e dei singoli parlamentari e consiglieri e del finanziamento del cd. “Scudo della Rete””
L’art. 3 dello Statuto prescrive poi che ciascun iscritto al M5S ha l’obbligo “di rispettare e conformarsi alle disposizioni del Codice Etico.”
L’art. 11 dello Statuto dispone poi che “Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle possono essere sottoposti a sanzioni disciplinari per il venir meno dei requisiti di iscrizione e per la violazione dei doveri stabiliti dal presente Statuto e dal Codice Etico”.
concetto ribadito alla lettera h) dello stesso articolo: “h) I comportamenti che possono determinare l’adozione di provvedimenti sanzionatori sono, tra l’altro: […] gravi violazioni dei doveri previsti dal presente Statuto e dal Codice Etico;”
ma la lettera m) dell’art. 11 è ancor più esplicita: “Costituiscono gravi violazioni suscettibili di determinare l’espulsione dal Gruppo Parlamentare e/o Consiliare, tra l’altro: – violazioni dello Statuto e del Codice Etico ancorché non sfociate in un procedimento disciplinare a norma di Statuto”
Questi obblighi sono poi resi particolarmente coercitivi dalla previsione della lettera n) dell’art. 11 dello Statuto secondo cui L’espulsione dal “MoVimento 5 Stelle” disposta a carico di portavoce eletti all’esito di una competizione elettorale nella quale quest’ultimo si sia presentato sotto il simbolo del MoVimento 5 Stelle, determina l’obbligo del portavoce stesso di corrispondere, entro 10 giorni dal momento in cui il provvedimento di espulsione diventerà definitivo, ad un ente benefico indicato dal MoVimento 5 Stelle, una somma pari al 50% degli emolumenti percepiti e/o da percepire in un anno solare, in ragione della carica ricoperta a seguito dell’elezione.”
Sanzione cui va aggiunta quella prevista dall’art. 5 del Codice etico secondo cui il Parlamentare ” in caso di:- espulsione dal Gruppo Parlamentare del MoVimento 5 Stelle e/o dal MoVimento 5 Stelle […] sarà obbligato pagare al MoVimento 5 Stelle, entro dieci giorni dalla data di accadimento di uno degli eventi sopra indicati, a titolo di penale, la somma di € 100.000,00 quale indennizzo per gli oneri sopra indicati per l’elezione del parlamentare stesso.”
Il Regolamento approvato il 28.6.2018 dal Comitato di garanzia prevede poi all’art. 9 che “i parlamentari, al fine di onorare l’impegno previsto dall’articolo 5 del Codice Etico, erogheranno un contributo mensile di euro 300,00 destinato al mantenimento delle piattaforme tecnologiche che supportano l’attività dei gruppi e dei singoli parlamentari”
Il medesimo Regolamento, all’art. 7, prevede poi che i 300,00 euro siano da prelevarsi dalla voce relativa ai rimborsi (definiti “soldi pubblici” dallo stesso comunicato pubblicato su ilblogdellestelle.it il 28.6.2018) e vada quindi scomputata dalla somma da rimborsare tramite erogazione al Comitato delle rendicontazioni …..–
Devono essere le rendicontazioni di cui mi scriveva, redarguendomi, anche Angelo Tofalo.
“Rendicontare” deve essere un verbo andato di moda per un po’ tra questa gente furba. Rifirmo visto la delicatezza del post.
Oreste Grani/Leo Rugens