Belpietro: un’altra persona (Trenta) a cui chiedere scusa! 

Se Leo Rugens fa suo un ragionamento tanto delicato (la Trenta non ha fatto nulla di illecito) una ragione ci deve pur essere. La ministra Elisabetta Trenta non ha commesso alcun reato. Altri, a mio modesto e ininfluente giudizio, potrebbe essere. Se Leo Rugens da del fabbricatore di bufale a Maurizio Belpietro, come vedete, lo fa a ragion veduta. E se ci poniamo il dubbio del perché questo scatenarsi di alcuni ambienti “contro” la Trenta, altrettanto pensiamo di avere diritto/dovere di non tacere ora che la severa Procura Militare di Roma, con rapidità e autorevolezza, ha fatto la sua parte. Torniamo a bomba: Belpietro è lui che adesso ci deve cortesemente dire “chi/cosa” lo ha spinto/indotto a tanta ingiustificata acredine? Ed allargando il campo di attenzione alla vicenda, ci interessa sapere cosa c’è sotto al siluramento, a suo tempo, della Trenta e alla campagna persecutoria nei suoi confronti, del coniuge e di alcuni alti ufficiali del suo staff, viceversa onestissimi e valenti servitori dello Stato?

Non ci fermiamo in superficie perché di materia gravissima stiamo trattando. Vediamo di non fargliela passare liscia a questi signori, ciclicamente specialisti in disinformazione. Soprattutto vista la delicatezza della materia. Se non si vuole con signorilità “intignare” la Trenta, per lei lo faremo noi. “Per il nostro piacere”, direbbe l’ultimo dei predoni del deserto. Ma noi non siamo più di tanto.

Oreste Grani/Leo Rugens