Che vento spira a San Marino dopo le recenti elezioni?

Se non lo sapete già mi assumo io la responsabilità di dirvelo/ricordarvelo: i servizi segreti russi (per un lungo periodo sovietici dopo essere stati prima zaristi) sono maestri nel formulare falsi dossier e “nelle messe in mezzo”.

Nessuna intelligence europea è stata abile come quelle di matrice moscovita. Servizi segreti che si sono nei decenni evoluti ma che alla base hanno avuto sempre quella che siamo arrivati a scoprire essere, solo da qualche anno, l’intelligence culturale. Solo i cinesi (se non di più) si sanno avvalere di altrettante raffinatezze di approccio alle complessità planetarie. Entrambe queste “matrici” (russa e cinese) hanno un rapporto privilegiato con la Repubblica più antica del Mondo, cioè la RSM.

Quando osservo queste attenzioni mi pongo banalmente le domande relative ad una possibile attrazione fatale. Alcune risposte ovviamente me le sono date ma, per ora, le tengo per me.

Un giorno, quando avrò più tempo, cercherò non solo di capirne di più sul perché di queste frequentazioni complesse ma deciderò di condividere con i miei 11 lettori (vedete che cresciamo inesorabilmente?) le implicazioni. Qualcosa comonciamo ad rilasciare

Nel web, ad onor del vero, si colgono già alcune prime curiosità ma sono ancora troppo finalizzate al solito desueto modo di fare gossip di cose serie-serie che, viceversa, andrebbero trattate sempre senza doppi fini o allusioni trasversali.

L’intelligence culturale e ubiqua, opportunamente diffusa e partecipata dai cittadini che ci si deve augurare siano sempre più informati di questi temi e problematiche, non si deve appesantire con questi giochi di disinformazione che, alla fine, sollevano solo polveroni che consentono, viceversa, ai soliti abili mestatori (nemici sostanziali della convivenza civile e regolata) di trarre vantaggio da queste forme di disinformazione fatta un po’ di contenuti a loro volta in realtà pezzi di cose vere appositamente scelte ma “R e I” (cioè ritagliate e incollate) e di accostamenti fuorvianti. Quando ci si trova di fronte ad attività sostanziate da “misure attive” appositamente costruite spesso con modalità calunniose, dietro ci sono degli specialisti in organico a dei servizi o manovalanza appositamente ingaggiata. Terzo non è dato.

E se ci sono degli specialisti, esiste un movente. Se c’è un movente dobbiamo essere tutti attenti. Diciamo che scatta una logica di doveri e diritti che spinge/obbliga verso quella sussidiarietà alle attività dello Stato che, a sua volta, messo come è messo, non arriva dove dovrebbe arrivare. Cioè ovunque. Perché, è bene ricordarlo, prima che di competenza/interesse di paesi lontani quali Russia/Cina/Iran la RSM deve essere nelle corde della nostra Italia. Finché è nostra. E non della Russia putiniana, ad esempio. Nel caso della RSM i “rumori di fondo” che ciclicamente si odono intorno alla sua vera area sensibile (il denaro e la possibilità di pulirlo da quelle parti), in questi mesi si fanno più cupi e insistenti. I rumori sono platealmente indirizzati a togliere di mezzo qualcuno scomodo (lo capirebbe perfino il dottor John H. Watson e senza bisogno pertanto di essere Sherlock Holmes) che per competenza, tenacia, struttura etico-morale potrebbe essersi dimostrato meno malleabile di come si sarebbe ritenuto. O forse “dimostrata” perché di femmina si tratta. E allora, in un pianeta ancora a maggioranza maschilista, ci si attiva in molti. Magistrati compresi.

Se non lo avete capito quel dovere/diritto di matrice mazziniana a cui ho fatto riferimento qualche riga addietro è già scattato da queste parti.  Nella nostra marginalità e ininfluenza (ma dicono che siamo maestri nell’indicizzazione di cose serie e, viceversa, di cosa sia spazzatura prodotta da alcuni dediti alla trame oscure e ai complotti di palazzo) abbiamo deciso di capirne di più di soldi (ne abbiamo un disperato bisogno), di banche (vanno a morire), di interessi dei cittadini (anche di quelli della RSM) e della necessaria (diciamo anche indispensabile) amicizia tra l’Italia Turrita e il Monte Titano.

Siamo pronti ad scrivere questo nuovo capitolo della nostra storia umana, civile, professionale. A modo nostro.

Oreste Grani/Leo Rugens