Pandemia: “Orizzonti della scienza e della tecnica”
Non ci può essere nessun allarme sanitario, pandemico o meno, che possa giustificare un governissimo, che apparisse luogo spartitorio tra gente quali i vecchissimo Giancarlo Giorgetti e il vecchio Matteo Renzi. Anche di questa gravissima ipotesi la gentarella abbarbicata intorno allo scoglietto Rousseau dovrà un giorno rispondere. Vi è stato concesso dieci anni di tempo, imballati di denaro pubblico e di agibilità delle istituzioni repubblicane, perché si arrivasse a questo? Ci voleva l’interferenza pandemica perché il sogno di Vittorio Sbardella (quello) prendesse sostanza? Ci voleva il Coronavirus perché ci ritrovassimo, in emergenza, con gente come il posteggiatore abusivo Salvini che si offre di salvare la Patria? Ma cosa avete combinato in nome del cambiamento? La verità indigesta è che avete organizzato le migliori condizioni (chi se non voi che eravate stati eletti per ben altro?) perché Salvini salisse vertiginosamente nella considerazione degli elettori per aver ipotizzato di poter chiudere, nell’era dell’ubiquità e dell’andare e venire delle genti (anche dei contagi virali quindi), le frontiere.
Ora che il danno è stato fatto (ci avete fatto un governo con il posteggiatore abusivo) si vede cosa si può chiudere senza rischiare di essere chiusi al manicomio! Avete scientemente affidato per troppo tempo (in quella stagione governativa ci si doveva preparare ad altro, ipotesi pandemica compreso) a uno come Matteo Salvini, dominus nella fase storica di transizione verso un assetto dello Stato dove emerge sempre di più che tutti abitiamo nello “stesso luogo”, il Pianeta, se non c’è più un “fuori” dal quale scrutare un “dentro“.
Ora, dopo una fase di confusione mentale (penso che la comunicazione affidata ai vari Rocco Casalino stia a dimostrare che razza di inadeguati avete selezionato negli anni), siamo nelle mani decisorie di donne e uomini (più uomini che donne) con la divisa della Protezione Civile (i maglioncini) e che vi sollecitano a fidarvi degli scienziati rimuovendo il dettaglio che quegli scienziati (che spesso non lo sono) ce li hanno piazzati loro dove ora stanno, con quella logica spartitoria che nulla ha a che vedere con la competenza e la meritocrazia. Dalla padella nella brace perché nella Repubblica delle raccomandazioni non esistono neanche scienziati attendibili. Comunicazione affidata al bel Rocco (e ai suoi fratelli) o, al massimo, ai Renato Farina che vi deve ricordare quanti (quasi 2 milioni) furono i morti dell’Asiatica (io l’ho beccata e sono ancora qui a scrivere le mie stupidaggini), siamo senza futuro. Per l’esattezza, “siete” senza futuro, perché, viceversa, il mio tempo l’ho già fatto e, al massimo, mi godrò le conseguenze del vostro starnazzare e agitarvi in preda al panico. E a proposito del vostro panico, nei percorsi formativi a cui mi sono dedicato in questa vita, ormai vissuta, il superamento della dicotomia Paura-Coraggio è uno dei più impegnativi e nodali nel processo didattico per la formazione per gli operatori di Intelligence. Perché si ha coraggio se si usa l’intelligenza, altrimenti c’è solo la paura. Dentro-fuori e paura-coraggio, quindi sa affrontare e “superare”. Così come importante apprendere l’arte di come si affronta l’altra dicotomia imperniata su ciò che è noto e ciò che, viceversa, è ignoto. O, meglio, sarebbe stata, se qualcuno avesse voluto prestare la doverosa attenzione al tema. Dicotomia quest’ultima con i suoi dubbi sul perché è buio di notte o quali debbano essere le vie della scoperta o il miracolo della terapia.
Temi posti – sin dal novembre del 1988 – da un gruppo di intellettuali che facevano riferimento a Giulio Macchi. Ma chiedere di sapere anche chi sia stato Giulio Macchi a gente che pensa che Giancarlo Giorgetti possa guidare la Repubblica nella tempesta, è veramente troppo. Teniamoci per noi alcuni ricordi pronti come siamo a sfidare gli imbecilli organizzati che ritengono che ora si debba passare la parola agli scienziati. Ora che, avvertiti ufficialmente dell’ipotesi pandemica oltre 11 anni addietro, hanno saputo fare poco o niente. Alcuni preparandosi ad esordire nel M5S dopo il vissuto al Grande Fratello e le amorevoli attenzioni del criminale Lele Mora. Tra il mondo dei Giulio Macchi e quello dei Lele Mora (sempre di tv si tratta) c’è di mezzo Sfera e la Eri anche di Pompeo De Angelis. Ma questa, vista la fase e l’emergenza, è veramente un’altra storia come ho deciso di non poter più aspettare un solo ulteriore fine settimana per cominciare a raccontarla.
Una storia che parte dal 1988 quando Piergiorgio Maoloni accetta di ideare l’impaginazione grafica di “Sfera” a quando ho consegnato (dicembre 2019) ad un commercialista di Rimini il n°25 della stessa rivista dal titolo inequivocabile: Uomo-Macchina. Quando usciva il fascicolo n°25 era il febbraio del 1992 e, il 17 di quel mese ed anno, veniva arrestato, Mario Chiesa, il socialista mariuolo. E cominciava “mani pulite”. Ancora vi suggeriscono di lavare bene le mani. Con l’Amuchina. Bebbe Grillo, era sabato 18, sempre del 1992, scendeva timidamente in “campo politico” recitando dal palcoscenico di un teatro milanese i suoi attacchi ala partitocrazia corrotta. E non sapeva che Chiesa avrebbe parlato. Se non si ha chiaro il quadro sinottico della storia della Repubblica non si può capire come si finisce con, a Palazzo Ghigi, nel pieno di una crisi come l’attuale, avendo a capo della comunicazione, un addestrato alla vita pubblica da tale Lele Mora, il fascista criminale a sua volta “cavallone da rimorchio” delle scuderia di Arcore. Quelle dove aveva esercitato il suo mestiere (ma quale era?) perfino uno come Antonio Mangano. Quello. Antonio Mangano lo stalliere mafioso.
Come vedrete sono pronto ad aprire una stagione di racconti di cosa si è fatto o meno e di come, gente seria, ha inutilmente cominciato a ragionare, sin dal 2009, di virus pandemici.
Oreste Grani/Leo Rugens
Sfera è stata una rivista scientifica italiana di 43 fascicoli pubblicati dal 1988 al 1995, fondata da Claudio Cavazza per conto della Fondazione Sigma-tau.
Produzione
Il direttore era Giulio Macchi, pioniere della diffusione della cultura scientifica nella televisione italiana, inventore di quegli Orizzonti della scienza e della tecnica che anticipava di molti anni il “format” di Quark. A dirigere l’importante parte grafica era lo sperimentatore Piergiorgio Maoloni. La redazione era giovane, prevalentemente al femminile, diretta da Maria Vitale e composta da Alessandra Mauro, Adele Gerardi, Marina Marrazzi e Renata Durante. Consulenti erano Gianfranco Bangone, Menotti Calvani e Franco Pratico.
Si cercava e otteneva un incontro tra arte e scienza, un gioco di specchi e di rimandi incrociati tra la scientificità dei testi e il carattere artistico della parte iconografico. Nodali erano le dicotomie che davano il titolo ai singoli numeri.
La rivista Sfera ha ricevuto il Premio Galileo in Italia nel 1989, e il Prix Camerà a Parigi nel 1991.
I fascicoli monografici
- Luce e ombra – novembre-dicembre 1988
- Sonno e veglia – gennaio-febbraio 1989
- Giovane e vecchio – marzo 1989
- Uomo e bestia – aprile 1989
- Memoria e oblio – maggio 1989
- Realtà e illusione – giugno-luglio 1989
- Ordine e disordine – agosto-settembre 1989
- Maschile / femminile – settembre 1989
- Dentro / fuori – novembre-dicembre 1989
- Mobile / immobile – gennaio 1990
- Paura / coraggio – febbraio 1990
- Destra / sinistra – marzo 1990
- Nascosto / palese – aprile-maggio 1990
- Vuoto / pieno – giugno-luglio 1990
- Centro / periferia – agosto-settembre 1990
- Attrazione / repulsione – ottobre-novembre 1990
- Continuo / discontinuo – dicembre 1990
- Semplice / complesso – gennaio-febbraio 1991
- Transitorio / permanente – marzo-aprile 1991
- Vero / falso – maggio-giugno 1991
- Debole / forte – luglio-agosto 1991
- Passato / futuro – settembre 1991
- Dubbio / certezza – ottobre 1991
- Origine / fine – novembre-dicembre 1991
- Uomo / macchina – gennaio-febbraio 1992
- Noto / ignoto – marzo 1992
- Identità / diversità – aprile-maggio 1992
- Guerra e pace – giugno-luglio 1992
- Quantità e qualità – agosto-settembre 1992
- Ragione / passione – ottobre 1992
- Materiale / immaginario – novembre-dicembre 1992
- Grande / piccolo – gennaio-febbraio 1993
- Parole e silenzio – marzo-aprile 1993
- Energia e trasformazione – maggio-giugno 1993
- L’io e l’altro – luglio-agosto 1993
- Caos e complessità – settembre-ottobre 1993
- Normale e patologico – novembre-dicembre 1993
- Eros e ethos – gennaio-febbraio 1994
- Piacere e dolore – marzo-aprile 1994
- Zero e infinito – maggio-luglio 1994
- Memoria / identità – agosto-ottobre 1994
- Senso e rumore – novembre-dicembre 1994
- Molecole e società – gennaio-febbraio 1995
Collaboratori
Tra le firme apparse sulla rivista, vi sono: Pietro Adamo, Enrico Alleva, Guido Almansi, Vittorino Andreoli, Giulio Carlo Argan, Henri Atlan, Jean Audouue, Marc Augé, Corrado Augias, John D. Barrow, Eugenio Battisti, Sabrina Bigi, Sarah Blazer Hrdy, Colin Blakemore, Norberto Bobbio, Remo Bodei, Edoardo Boncinelli, Paolo Bozzi, Manlio Brusatin, Omar Calabrese, Vincenzo Cappelletti, Luca Cavalli Sforza, Giorgio Celli, Paolo Chiarini, Massimo Ciavolella,Carlo M. Cipolla, Paul Davies, Richard Dawkins, Marcel Detienne, Alfonso Maria Di Nola, Gillo Dorfles, Georges Duby, Paolo Fabbri, Maurizio Fagiolo dell’Arco, Arturo Falaschi, Franco Ferrarotti, Dario Fo, Claudio Franceschini, Marco Frascari, Paola Frascari, Aldo G. Gargani, Murray Gell-Mann, René Girard, Giulio Giorello, Mirko Drazen Grmek, Giulio Guidorizzi, Françoise Héritier, Jean-Hubert Martin, Giorgio Israel, Jeffrey Laitman, Danielle Lecoq,Claude Lévi-Strauss, Richard Lewontin, John Maddox, Louis Marin, Giacomo Marramao, Francesco Melchiorri, Edgar Morin, Sabatino Moscati, Bruno Munari, Cesare Musatti, Renato Nicolini, Adriana Nogueira, Alberto Oliviero, Massimo Piattelli Palmarini, Renzo Piano, Ruggero Pierantoni, Beniamino Placido, Krzysztof Pomian, Ilya Prigogine, Sergio Quinzio, Tullio Regge, Giuseppe Richeri, Stefano Rodotà, Carlo Rubbia, Remo Ruffini, Oliver Sacks, Jean Starobinski, Luciana Stegagno Picchio, Isabelle Stengers, Giorgio Strehler, Giuliano Toraldo di Francia, Mario Trevi, Patrizia Violi, Roman Vlad, Ugo Volli, Paolo Zellini, Elémire Zolla, Alessandro Zuccari
Chi in Italia,sfuttando lo sfintere(non è una parolaccia) degli italiani,vuole farsi re?
"Mi piace""Mi piace"
Ma guarda te questo Coronavirus cattivone che arriva a rompere le uova nel paniere al business che si stava apparecchiando da anni intorno al fatto che alcuni atenei -ad esempio Tor Vergata, luogo di cura dell’amico dello stalliere Mangano, cioè il mafioso Dell’Utri- sono coperti di debiti che possono essere sanati mettendo sul mercato i propri (in realtà nostri) beni, cioè privatizzando la salute attraverso fondazioni di diritto privato.
http://temi.repubblica.it/micromega-online/facolta-di-costruire-cosi-la-riforma-gelmini-regala-i-beni-demaniali-dello-stato/?printpage=undefined
Come l’amico dello stalliere ben sa (e lo sapeva anche il sottosegretario PIZZA del ministro Gelmini) in Italia non è che manchi la liquidità, anche se questa è un tantino problematica.
Lo scenario da brividi -certamente un’allucinazione senza fondamento, generata dal clima di ansia da Coronavirus- è quello di una sanità (e, in generale, la ricerca) in mano alla ndrangheta.
Nel caso di Tor Vergata, la cui nascita è già legata al noto NICOLETTI ENRICO (quello della Banda della Magliana) e la concessione (a 90 anni, se ben ricordo) a Caltagirone (non Bellavista Caltagirone, quello che ha affondato Veneto Banca)
la firmò l’allora rettore GARACI ENRICO (amico dei CIARRAPICO padre, figlia e genero, nonché di SBARDELLA VITTORIO, il veggente che previde il grande botto siciliano), se uno scenario tanto terrificante quanto improbabile dovesse mai verificarsi, si potrebbe dire che “piove sul bagnato”.
È evidente che si tratta di pura fantascienza, frutto di una mente distorta quale è la mia e lontanissimo dal novero delle cose possibili, vista la limpidezza di rettori e direttori di dipartimento, troppo spesso ingiustamente accusati di arraffare denaro pubblico assegnando posti e ruoli ad un grottesco ed assai poco scientifico carrozzone di figli, nipoti, cognati, amanti ed aspiranti tali (con il verbo “aspirare” non mi riferisco all’attività che le malelingue attribuiscono al compianto compagno della ex moglie di un noto calciatore) (Caro Oreste, ho dimenticato anche questo “dettaglio” non da poco!! Colpa tua e dei tuoi racconti!!).
Del resto, anche chi a suo tempo aveva addirittura sporto denuncia, sputando nel piatto dove aveva mangiato (e che avesse mangiato si vede, eccome se si vede!), alla fine si è ammutolito. Che sia per quanto dicono le solite malelingue, che accennano a qualche problemino con la giustizia (DUE problemini, per l’esattezza).
Insomma, lo scenario in cui la ndrangheta descritta dal pentito COSIMO VIRGIGLIO
si compri Tor Vergata non è altro che un’allucinazione.
Richiederebbe, oltre tutto, necessariamente la presenza di un garante di equilibri che, altrimenti, una simile cornucopia rischierebbe di destabilizzare.
E chi mai potrebbe essere una simile figura?
Dovrebbe trattarsi di qualcuno che si è costruito una inattaccabile immagine “scientifica”, garantite da protezioni di alto livello, grazie alle quali anche il fatto di
essere eventualmente uscito indenne da scandali che avrebbero imbarazzato chiunque, anziché consegnarlo in pasto al pubblico ludibrio, ne abbia invece paradossalmente rafforzato il potere e la relativa faccia di bronzo. Qualcuno, ad esempio, con legami “atlantici” tutti da chiarire e con conseguenti ricadute “italiane”, con entrature negli ambienti vaticani più corrotti, con amici (o, meglio, debitori: un concorso truccato non si nega a nessuno) a destra, al centro ed a “sinistra”, in una rete di complicità e di ricatti impliciti.
Insomma, un vero e proprio MOSTRO che, soprattutto in un paese come l’Italia è del tutto impensabile anche solo immaginare che esista.
Il Coronavirus, quindi, ci fa un baffo. Siamo in ottime mani.
"Mi piace""Mi piace"
Per fortuna che c’è Caltagirone
http://www.fondoaristotele.it/ita/ari_schede.php?id=8
Ma perché Campus X lo trovi sui motori di ricerca di alberghi? Non è una residenza (pubblica) per studenti?
"Mi piace""Mi piace"
Ma guarda
https://bari.ilquotidianoitaliano.com/attualita/2013/08/news/federalberghi-denuncia-campusx-30166.html/
"Mi piace""Mi piace"
Il tempo aggiusta ogni cosa in questo Paese di immemori.
"Mi piace""Mi piace"
Anche a Chieti Campus X è anche un albergo
https://www.chietitoday.it/scuola/inaugurazione-campus-x-alloggi-studenti-chieti-universita-d-annunzio.html
"Mi piace""Mi piace"
Conosco, conosco
"Mi piace""Mi piace"
QUANTO tempo?
"Mi piace""Mi piace"
C’è un pm romano, solo sfiorato dalla melma Palamara-Lotti, al quale stranamente finiscono le denunce pretestuose nei confronti di chi denuncia il malaffare (altra mia dimenticanza!!) (Che brutta cosa utilizzare i pazienti per operazioni di questo tipo, che poi finiscono nel nulla, arrecando sofferenze a chi le subisce!).
Grazie a questo pm, al quale sono finite inchieste di livello anche internazionali, c’è chi dice che la Procura di Roma sembra essere tornata ai tempi del “porto delle nebbie”.
"Mi piace""Mi piace"
Già da tempo questo blog ha posto l’attenzione su quanto avvenuto a Tirana tra il Conte1 e il Conte 2.
Posto questo documento per completezza di informazione
http://www.antimafiaduemila.com/home/di-la-tua/239-parla/74175-l-albania-rischia-di-diventare-un-narco-stato.html
"Mi piace""Mi piace"
Una delle 5 fondazioni di Tor Vergata.
https://www.fondazioneinuit.it/chi-siamo/
Il presidente del collegio dei revisori dei conti è l’Avvocato dello Stato Vincenzo Nunziata, recentemente nominato tra i commissari straordinari del Consorzio Venezia Nuova.
"Mi piace""Mi piace"