Giuseppe Conte inadeguato: tempo scaduto!
Scarso il discorso (l’uno e l’altro) di Giuseppe Conte ai due rami del Parlamento. Scarso di sostanza e mal posto nella forma. Paroline di circostanza spente quasi ci si trovasse di fronte ad un ragioniere piuttosto che all’oratoria forbita di un avvocato. Un tempo perfino pretenziosamente immaginandosi impegnato in arringhe a difesa del popolo sovrano. Capisco che l’avvocato non pensava mai quando giurava sulla Costituzione di doversi misurare con un’impresa di questa dimensioni e che avrebbe preferito, tra una riunione e l’altra del governicchio che presiede, ragionare di chi stesse per vincere il Campionato. Invece il campionato è sospeso e le bare tengono la scena. Un solo ragionamento, se fatto a modo, potrebbe ancora salvarlo: ed è quello della tempestività. La verità che questa dote intellettuale (e fisica) è un’arte che non si apprende senza essere andati a rubare il mestiere con gli occhi nelle botteghe giuste. Prima che il pentastellato Alfonso Bonafede lo recuperasse tra i suoi docenti, Conte non aveva certo frequentato autorevoli luoghi di formazione politica e di complessità culturale. Ora si trova a dover affrontare situazioni della massima complessità possibile emergenti in un pianeta in cambiamento epocale.
Scarso il discorso, fragili le speranze per il Paese smarrito.
Oreste Grani/Leo Rugens
venerdì 27 marzo 2020
IL CORONAVIRUS DOVRA’ ESSERE LA MORTE DELL’UE
Sono saltati i vincoli e i lacci dell’Unione Europea (come il pareggio di bilancio). Nessuno Stato vuol farsi carico di aiuti economici a favore di altri Stati in questa tragica situazione. E’ stata data via libera all’indebitamento maggiore di ogni Stato per affrontare la crisi economica derivante dal coronavirus. Ognuno faccia per conto suo aumentando il debito. Ma se il debito significa aumentare gli interessi che lo Stato deve pagare agli acquirenti dei titoli di Stato si tratta di un falso debito se titolari dei titoli sono gli stessi cittadini. Ad un debito statale corrisponde un maggiore credito dei cittadini e dunque la ricchezza rimane all’interno dell’economia statale. Per decenni il debito pubblico (di cui nessuno si accorgeva) aveva portato l’Italia ad essere la quinta potenza mondiale con l’aumento del debito pubblico. L’ingresso nell’Unione Europea ha proibito con il pareggio di bilancio e con il divieto di sforare il 3% del PIL ad una crisi economica che ha avuto come conseguenza anche il taglio nei finanziamenti della ricerca scientifica e della sanità. Per converso l’Italia ha buttato ogni anno molti miliardi per finanziare i fondi comuni europei senza trarne alcun vantaggio. Lo spread esiste solo perché bisogna fare i conti con i titoli di Stato tedeschi, che sono arrivati a rendere ai loro possessori un interesse negativo. Usciti dalla zona euro sparisce anche lo spread e si potrebbe tornare ad una moneta nazionale. Magari equiparando una nuova lira al valore dell’euro che artificiosamente nel 1999 in Italia fu stabilito in lire 1936,27. Questa nuova lira subirebbe una svalutazione di circa il 20% con beneficio delle esportazioni delle industrie italiane, a cui non reggerebbe la concorrenza tedesca che rimarrebbe con l’euro nato in base al valore che le monete nazionali avevano rispetto al marco. Così nel 1999 l’euro in Italia ebbe un valore calcolato in base al valore che aveva il marco rispetto alla lira (un marco equivaleva a 990 lire). Nel mercato interno nulla cambierebbe perché i prezzi necessariamente si adeguerebbero alla minore capacità d’acquisto della nuova lira. E’ evidente che l’euro è stato introdotto sulla base del valore del marco rispetto alle monete nazionali. In sostanza, l’euro è una moneta straniera in quanto è il marco travestito da euro. Una volta tornati alla lira (ad una lira pesante equivalente a vecchie 1936,27 lire) cessa la schiavitù dell’Unione Europea con grande risparmio in quanto non si dovrebbe più buttare soldi nei fondi comunitari. Nulla potrà essere come prima dopo la tragedia del coronavirus. Da un grande male potrebbe trarsi un grande beneficio economico. Ma per arrivare a questo occorrerebbe un governo antieuropeista. Chi crede che Draghi possa essere la salvezza dell’Italia si illude perché chi è stato presidente di una banca straniera (la BCE, cioè la Banca Centrale Europea con sede a Francoforte) non può che essere fautore di una perdurante espropriazione della sovranità monetaria, che implica che la moneta sia il riflesso dell’economia reale e non il risultato di una costruzione artificiale quale è l’UE con una moneta che non corrisponde agli interessi nazionali.
Gli Stati Uniti hanno affrontato la crisi economica derivante dal coronavirus stampando monenta con Federal Reserve perché hanno una sovranità monetaria. Ciò è impossibile con l’euro perché la BCE ha espropriato gli Stati della sovranità monetaria.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Scopetone mio di più non si può dire. E Lei lo ha ben detto. Grazie con il cuore e con la mente. Con il piacere di averla letta e ospitata. Pronto ad accogliere ulteriori interventi. Buona giornata e ancora grazie. O.G. personalmente.
"Mi piace""Mi piace"