Hip Hip Hurrà! Arrivano i 600 euro ai gioiellieri agonizzanti!
Leggo che sono riusciti, generosi compulsivi come sono nei ministeri competenti e all’INPS, perfino a dare ad un gioielliere (in quanto partita IVA) i seicento euro previsti per soccorrere gli agonizzanti. Rimuovendo il particolare che l’oro che giaceva nel magazzino dell’orafo/gioielliere in causa, dall’inizio della crisi, si è apprezzato almeno di un 30% (e tende a salire ulteriormente), mi cominciano a incuriosire i criteri della dispersione a pioggia di questo denaro. A prescindere da questa solita stronzata della privacy. Perché se le domande, per vostre dichiarazioni erano oltre quattro milioni e state erogando denaro a 1.800.000 cittadini, mi dite chi rimarrà a bocca asciutta se siete riusciti, viceversa, a dare l’assegno ad un gioielliere? Potreste dirci, calmi-calmi e in modo chiaro-chiaro con che criterio state respingendo milioni di domande? E viceversa quali state accogliendo? Ci saranno dei parametri? Non violate nessuna riservatezza. Per me non si violava neanche fornendo gli elenchi ma io notoriamente non faccio testo. A proposito questa mattina la mia carta acquisti porta un saldo di euro 11,35. Tranquilli non chiedo nulla perché io ho la pensione che mi aspetta il 27 aprile prossimo venturo.
Oreste Grani/Leo Rugens
P.S.
Mi pare una tale stronzata quella di dare i seicento euro a chi lavora con l’oro (e non, eventualmente, ad altri) che tendo a ritenerla una fake news di cui, me ne scuso, non ho saputo controllare l’eventuale autenticità.
I 600 euri non vengono dati a chi, per esempio, ha un contratto fisso, ma part time, con una cooperativa (600 euro) e, con partita IVA, come libero professionista, ne racimola altri 600-700. Non vengono dati perchè ha già un contratto.
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