Prendere fischio per rischio – Stefano Scaini intervistato da Radio Rock

Montaggio a cura di Massimo Graziani

Stefano Scaini opera professionalmente nei settori Safety e Security dal 1993, fornendo servizi, consulenze e contributi didattici in merito a sicurezza, tecnologie ed applicazioni sia civili che militari; ciò, con particolare riferimento agli aspetti dual-use e quanto afferente ai settori Sicurezza, Protezione e Difesa di assets critici. Certificato CBCI con merito ed ammesso al livello AMBCI del Business Continuity Institute, è altresì certificato Professionista della Security di II livello – Security Manager in conformità alla norma UNI 10459:2017. Certificato P.F.S.O., C.S.E., R.S.P.P. e Coordinatore 257/’92, è iscritto al Ruolo dei Periti e degli Esperti presso la CCIAA di Parma nella Categoria X-6) CHIMICA-Esplosivi. Analista certificato nel Sistema di analisi scientifica del comportamento facciale e motorio-gestuale e nel Sistema avanzato di decodifica del comportamento facciale, è già coautore dei volumi dal titolo “Terrorismo e Soft-target” (2020), “Calcoli di dinamica dell’esplosione” (2015) ed “Esplosivi e security” (2010), nonché Autore e Coautore di numerose e riconosciute pubblicazioni tecnico-scientifiche in campo nazionale ed internazionale.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Dal 2005 è Consulente, Supervisore e Formatore presso Safety & Security managements di Società nazionali e Multinazionali, Enti, Associazioni ed Istituti di ricerca e formazione accreditati, nonché docente presso NATO JCBRND COE, NATO CMDR COE, MARSEC COE, Nazioni Unite, EUROJUST, la Croce Rossa Italiana e le Forze Armate e di Polizia italiane. Da allora ha inoltre maturato numerose esperienze in qualità di Docente presso svariati Atenei nazionali ed internazionali, tra cui Franklin University Switzerland, Politecnico di Torino e le Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e “Tor Vergata”. Consulente a disposizione della Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana dal 2012, è stato segnalato tra le nominations dei “World Demolition Training Awards 2010” per la didattica specialistica erogata ai Nuclei Artificieri antisabotaggio e Polaria della Polizia di Stato Italiana.

scai5

Fuori onda, se così possiamo dire, Stefano Scaini ha dichiarato che da anni suggerisce la lettura di un saggio di David Quammen, “Spillover”, oggi in cima alle classifiche di vendita, giacché, come in molti hanno scoperto, non da novembre 2019 bensì dal 1 ottobre 2012, il divulgatore americano avvertiva il mondo del pericolo di una pandemia.

Perché anche questo onesto divulgatore non è stato ascoltato? Scaini e molti risk manager rispondono che quando un rischio ha una bassa probabilità di accadere, a fronte di un investimento anche modesto, il decisore se ne infischia di prestare ascolto.

Non è una coincidenza se sempre nel 2012, va in stampa il volume “11 settembre 2012 – Le minacce del prossimo decennio” a cura di Gianluca Ansalone e Giacomo Zappalà, Franco Angeli Editore: “Se proiettiamo nel prossimo decennio la velocità dei cambiamenti di questo inizio di XXI secolo dobbiamo immaginare un pianeta quasi irriconoscibile, ecco che allora appare impossibile fare previsioni accurate sui riflessi sulla homeland security quando ci si confronta con fenomeni complessi quali il cambiamento climatico, l’esaurirsi delle risorse energetiche, le dinamiche demografiche delle nostre società e dei flussi migratori e gli algoritmi delle mutazioni dei virus e dello sviluppo di una pandemia“. Una precisa recensione la trovate nel sito di Gnosis, rivista ufficiale dei servizi di informazione italiani…

scai6

Dulcis in fundo, non riporto, per rispetto, la sfortunata o intemerata uscita del “colonnello Luca Parmitano, ufficiale dell’Aeronautica Militare con 25 anni di servizio e la bellezza di sei missioni spaziali alle spalle”, in merito alla diffusione a novembre 2019 della notizia di una polmonite atipica, costretto a una tragicomica rettifica che passerà alla storia della storia delle Forze Armate Italiane, in particolare dell’Aviazione.

Tornando al ragionamento di Scaini in merito alla percezione del rischio, non fischio, ribadisco che il problema mi appare più ampio e antico, se all’inizio degli anni 2000, Andrew profetizzava che nel XXI secolo tra livello politico e l’intelligence si sarebbe creato un rapporto difficile; per questo rimando a: “Il vero problema dell’intelligence dei nostri tempi è…“, una intervista che forse contiene le risposte al  perché del più grande fallimento dell’intelligence mondiale: la pandemia di SARS-cov-2.

Alberto Massari

scai4scai2scai7scai8