Beppe Lopez, maestro del giornalismo italiano, prova a mettere la parola fine alla parabola di Vittorio Sgarbi
Rubo a Beppe Lopez, pugliese colto e intelligente, vero maestro del giornalismo italiano, il post che avrei voluto saper scrivere. Così, mentre mi approprio del suo ragionamento, approfitto per salutarlo, nostalgico di quanto insieme fatto e ipotizzato.
Con stima e affetto crescente, caro Beppe.
Oreste Grani/Leo Rugens
IL TRAMONTO DISPERATO DEL N.1 DELLA PUBBLICA VOLGARITÀ
nella Tv e nella politica italiana
Sgarbi ha cominciato nel 1989 a involgarire il linguaggio pubblico. È da più di trent’anni che viene pagato e coperto di cariche pubbliche per la violenza del suo linguaggio, da chi gli liscia il pelo, da chi soffre di pavidità, da chi lo remunera perché attacchi i propri avversari, da chi vuole fare audience con la sua aggressività squadristica e le sue parolacce…E NESSUNO CHE OSI FERMARLO, ISOLARLO, METTERLO IN UN ANGOLO, COSTRINGERLO A NON NUOCERE AGLI ALTRI… Tutti invece a coccolarlo, a perdonarlo, “è un uomo intelligente”, “se ne intende proprio di arte”… I giornali fanno a gara per nascondere persino la clamorosa notizia di cronaca giudiziaria nella quale anche la sua competenza in fatto di quadri viene degradata – nelle accuse – ad atti assai poco commendevoli (“A processo Vittorio Sgarbi per aver certificato quadri falsi come autentici De Dominicis”)…
L’EPISODIO DI OGGI CERTIFICA CHIARAMENTE, insieme ad altri episodi più o meno recenti, CHE È ORMAI FUORI CONTROLLO. Certo, c’è del calcolo, della furbizia, della ricerca ossessiva di protagonismo mediatico nel suo comportamento. Ma ormai c’è anche dell’altro: l’età, l’incubo del tramonto e della decadenza (non solo fisica), soprattutto gli spazi sempre più ristretti per il ceto politico e televisivo che in questi trent’anni lo ha nutrito, arricchito e sempre tutelato.
Si spera che quello di oggi sia il punto più basso della sua parabola pubblica. E che quindi arretri o venga fatto arretrare, da politici e da conduttori e direttori di rete televisive, sinora con lui generosi sino al comparaggio. Ma, con un personaggio di questo livello, con queste coperture e collusioni, e soprattutto per lo stato in cui si è ormai ridotto, non si può dire con certezza cosa avverrà.
BEPPE LOPEZ
Della strage di Ustica sono 3 le cose che attirano la mia attenzione.
La prima riguarda il fatto che si è svolta nel contesto non irrilevante della istallazione dei missili a Comiso (Forlani presidente del Consiglio, Lagorio primo ministro della Difesa socialista, Emilio Colombo ministro degli Esteri cocainomane + numerosi alti ufficiali piduisti).
La seconda riguarda il Mig libico, su cui mi sembra ci sia stato un approfondimento superficiale (colpito nella battaglia aerea? Diserzione?).
La terza è questo fatto avvenuro pochi mesi fa, di cui non ricordo notizie su quotidiani ad ampia tiratura – eh sì che in lockdown ho letto molte notizie)
https://loccidentale.it/ustica-bartolucci-e-dreyfus/#
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